Proton, conosciuta per servizi crittografati come Proton Mail e Proton Drive, lancia ufficialmente Lumo; si tratta di un assistente AI progettato per chi considera la privacy una priorità. L’AI Lumo è accessibile via browser e anche tramite app dedicate su Android e iOS; il suo scopo è aiutare con la massima privacy.
La novità introdotta con Lumo non è tanto la potenza computazionale o le funzioni avanzate — che pure esistono — ma l’approccio etico. Lumo non richiede la creazione di un profilo; è possibile usarlo anche in modalità ospite, senza lasciare tracce permanenti. Chi invece decide di registrarsi può contare su una gestione trasparente delle conversazioni, tutte cifrate end-to-end. Nessun log è conservato, nessun dato viene usato per addestrare i modelli.

L’intenzione di Proton è di offrire gli strumenti dell’AI moderna senza alimentare quello che Andy Yen, fondatore dell’azienda, definisce capitalismo della sorveglianza.
Lumo al servizio della discrezione digitale
Le funzioni disponibili non inseguono le tendenze più impressionanti del mercato. Non c’è generazione di immagini, né modalità vocale; eppure, quello che offre è solido, chiaro e pensato per un uso quotidiano senza stress. Lumo risponde a domande, analizza documenti caricati tramite Proton Drive, effettua ricerche sul web — ma solo se l’opzione è attivata esplicitamente. Di default, infatti, ogni connessione esterna è disattivata per tutelare ulteriormente la riservatezza.
L’infrastruttura è stata costruita con lo stesso rigore degli altri servizi Proton. Il codice dei modelli è open source; quindi, chiunque può analizzarlo, contribuendo alla trasparenza complessiva. Inoltre, Lumo mantiene il controllo diretto sulle sue risorse, riducendo al minimo le superfici di attacco; i messaggi non vengono salvati nei server una volta chiusa la sessione, nemmeno temporaneamente.
Questa filosofia si riflette anche nel comportamento dell’assistente AI. Nessuna conversazione è utilizzata per migliorare l’algoritmo, nemmeno in forma anonima. Proton rinuncia consapevolmente al raffinamento automatico tanto ambito da altri modelli. La conseguenza è un AI meno dipendente dai dati e più focalizzata su risposte di qualità.

Lumo: modalità d’accesso, livelli di servizio e costi dell’abbonamento
Se desideri provare Lumo senza impegni puoi farlo fin da subito. In guest mode si ha accesso a un numero limitato di domande settimanali; ideale per esplorare le capacità del sistema senza alcuna registrazione. Invece, registrandoti con un account gratuito Proton, aumentano le richieste disponibili. Inoltre, è possibile conservare lo storico delle conversazioni e caricare documenti personali.

Se hai bisogno di un uso più intenso o professionale, esiste l’abbonamento Lumo Plus (€9.99/mese) che include un numero illimitato di conversazioni, cronologia estesa, possibilità di salvare più conversazioni tra i preferiti e caricamento di file multipli e di grandi dimensioni.
Non è necessario installare nulla sul tuo computer per accedere all’assistente. Basta entrare su lumo.proton.me oppure scaricare le app dai principali store digitali.
Una proposta etica in un ecosistema dominato dal tracciamento
L’intelligenza artificiale non è per forza sinonimo di sorveglianza, e Proton ne dà una dimostrazione concreta. Lumo non vuole competere con strumenti che offrono ogni tipo di funzione, dalla creazione musicale alla generazione video. Offre, invece, un assistente testuale competente, rapido, e soprattutto rispettoso.
Non è un caso che l’azienda abbia reso noti i propri modelli linguistici, incoraggiando la community open source a partecipare. Non si tratta solo di software, ma di un principio: la tecnologia deve servire chi la usa, non il contrario.