Questo nostro articolo dedicato al trekking riguarda un evento sportivo con partenza e arrivo a Grotte Santo Stefano, in provincia di Viterbo. La Teverina è una strada provinciale (SP5 per la precisione) che collega Viterbo alla Valle de Tevere, fino al confine con l’Umbria. Nelle vicinanze lungo la via Teverina ci sono tanti piccoli borghi, affascinanti e ricchi di storia, che sembrano usciti dai libri delle fiabe: Celleno con il suo Borgo Fantasma, Roccalvecce, Sant’Angelo con i murales, Graffignano e il suo castello. La camminata sportiva di cui vi parliamo oggi è un anello che percorre tutti questi borghi, su un percorso da 34 km.

Grotte Santo Stefano è una frazione del comune di Viterbo lungo la strada Teverina, verso la valle del Tevere. La sua storia risale a tempi antichi e presenta interessanti elementi culturali e naturalistici. Le sue origini sono legate alla presenza di grotte naturali nella zona usate sin dai tempi preistorici come rifugi o abitazioni e che hanno dato anche il nome. Durante l’epoca romana, Grotte Santo Stefano ha avuto un’importanza strategica a causa della sua posizione lungo la via Tiberina (o Teverina), strada romana che collegava Roma con la città di Todi e nota per il suo significato commerciale e militare. Nel secoli successivi, Grotte Santo Stefano è passata sotto il dominio di varie famiglie nobiliari e poteri locali. Luogo tranquillo e suggestivo, immerso nella natura rappresenta il punto di partenza e arrivo della nostra camminata.


La partenza prevista per le ore 8,00 ha visto la partecipazione di tantissimi camminatori, alcuni per la prima volta sul percorso, altri con l’esperienza delle edizioni passate.
Dopo un breve tratto nel borgo Grotte Santo Stefano, si prosegue per lunghi tratti immersi nella natura. Si attraversano campi coltivati con cereali, ulivi e frutteti in un continuo saliscendi verso la prossima tappa: Celleno. Qui ci aspetta il Borgo Fantasma, ossia il Castello di Celleno: il complesso monumentale intra-moenia, parte del perimetro urbano adagiato sul pianoro tufaceo delimitato a sud dalle mura civiche ed a nord dal pendio naturale. La popolazione usava il termine “castello” nell’accezione generica di castrum distinguendolo dall’edificio fortificato Castello degli Orsini, in passato sede del palazzo comunale. Le prime notizie riguardo la fondazione di Celleno risalgono all’anno 1026 anche se è molto probabile un insediamento sin dall’età etrusco-romana.








Per i progressivi fenomeni di erosione della rupe tufacea su cui sorge il centro antico di Celleno e per il terremoto dell’8 giugno 1931, nella prima metà del XX secolo, la città vecchia venne abbandonata e la popolazione trasferita coattamente in un luogo più sicuro: l’attuale città di Celleno.
Lasciato alle spalle il Borgo Fantasma e dopo un piacevole ristoro con pizza e vari tipi di pane offerti dai fornai locali, si prosegue verso Roccalvecce: nel cuore della Teverina, su una rupe di tufo circondato da fossati e boscaglie. Il monumento più importante è il Castello Costaguti (fa parte della Rete delle dimore storiche del Lazio). Il Castello, formato da 3 piani, conserva gli arredamenti dell’epoca e altre opere d’arte tra cui affreschi dell’Ottocento, soffitti a cassettoni e stucchi. Alla base del centro abitato si trova “La Vignaccia”, giardino all’italiana del Settecento, proprietà del castello, dove sono presenti varie specie di piante. L’intero borgo sembra un set cinematografico di un’altra epoca.




La camminata continua verso la prossima meta: il borgo di Sant’Angelo dove, come nell’edizione scorsa, ai partecipanti viene offerto il ristoro con le ciliegie del consorzio …

… e i meravigliosi murales ispirati dalle fiabe.




Fino al 2016, Sant’Angelo era un paesino in via di abbandono come tanti altri paesi della Tuscia, ma è stato trasformato in una meta turistica con un progetto di street art tutto al femminile: le artiste di tutta Italia hanno dipinto le facciate delle case trasformando un piccolo borgo anonimo in una galleria d’arte a cielo aperto.
Graffignano si trova sopra un altopiano che domina la Valle del Tevere. La zona è stata abitata sin dall’epoca etrusco – romana, da cui l’origine del toponimo Carfinianum: dal dominus romano Carfinius proprietario del territorio circostante. Il borgo antico originario si sviluppa sopra la sommità di una piccola rupe e comprende il Castello Baglioni e il cosiddetto Di Dentro: questo schema è tipico dei centri abitati medievali italiani che sorgevano intorno ad un castello, il cosiddetto “incastellamento”. Il percorso della camminata prevede il passaggio dentro il Castello, con un ristoro ricco dei prodotti locali: pane e olio, marmellate di frutti locali e fragole.



Lasciato alle spalle anche il borgo di Graffignano, il percorso si inoltra nei boschi circostanti, con salite e discese impegnative, ma agevolate per quanto possibile dall’ottima organizzazione della manifestazione. Qualche altro chilometro e si arriva a Grotte Santo Stefano, il punto di partenza/arrivo.


L’evento 7a Scarpinata della Teverina alla sua settima edizione è stato organizzato da Tuscia Trekking Experience, per due percorsi ad anello sulla distanza di 34 km e rispettivamente 15 km.
Il materiale utilizzato è stato il seguente: