Coinbase è stata protagonista di un grave attacco informatico. Coinbase è una piattaforma statunitense per lo scambio di criptovalute, fondata nel 2012, che permette di acquistare, vendere e custodire asset digitali come Bitcoin, Ethereum e molte altre. Offre un’interfaccia intuitiva sia per principianti sia per utenti avanzati; è quotata al NASDAQ ed è regolamentata secondo le normative statunitensi.
I dati personali di migliaia di clienti Coinbase sono stati rubati. L’incidente è l’opera di una sofisticata operazione di ingegneria sociale; sono stati coinvolti alcuni operatori del supporto clienti che sono stati corrotti da dei cybercriminali. L’obiettivo: raccogliere informazioni sensibili da utilizzare in frodi e richieste di riscatto.

Questo evento ha innescato un’ampia risposta da parte dell’azienda. Coinbase ha respinto il tentativo di estorsione di 20 milioni di dollari e ha contattato le autorità. Inoltre, promette di rimborsare i clienti colpiti. L’attacco ha avuto un impatto anche dal punto di vista finanziario; la stima delle perdite arriva fino a 400 milioni di dollari.
Modalità dell’attacco e dati Coinbase compromessi
Secondo quanto emerso dalle fonti ufficiali e dai comunicati aziendali, l’attacco è avvenuto tramite l’infiltrazione di operatori esterni del servizio clienti. Questi soggetti hanno sfruttato i privilegi di accesso concessi dal ruolo per estrarre dati sensibili da una piccola percentuale di clienti — meno dell’1% degli utenti attivi mensilmente. I dati sottratti riguardano nomi, indirizzi email e postali, numeri di telefono, documenti identificativi, dati bancari parzialmente oscurati e storici di transazioni.
Tuttavia, l’azienda sottolinea che non si tratta di password, codici di autenticazione a due fattori o chiavi private. Non c’è stato alcun accesso ai wallet degli utenti, né a quelli di Coinbase Prime. Tuttavia, il livello di esposizione dei dati consente ai truffatori di costruire campagne di phishing estremamente credibili, aumentando il rischio di frodi future.
Riscatto, ricatto e risposta aziendale
A seguito della violazione, i cybercriminali hanno contattato Coinbase con una richiesta di riscatto pari a 20 milioni di dollari in Bitcoin. La minaccia è di rendere pubblici i dati ottenuti se non fosse stato effettuato il pagamento. Coinbase ha categoricamente rifiutato l’estorsione. Al contrario, ha reso pubblica la violazione, offrendo anche una taglia di 20 milioni di dollari a chiunque fornisca informazioni utili all’identificazione e alla condanna dei responsabili.
Questa strategia, supportata dalla collaborazione con le autorità americane e internazionali, mira a disincentivare pratiche simili nel settore crypto. L’iniziativa ha attirato l’attenzione della stampa; soprattutto per l’atteggiamento proattivo di Coinbase nel fronteggiare una minaccia simile.
Impatto economico e le misure implementate
Il danno economico stimato è compreso tra 180 e 400 milioni di dollari. La stima include anche i rimborsi previsti per i clienti truffati, i costi legali e le misure di rafforzamento dei sistemi di sicurezza. In seguito alla notizia dell’attacco il valore delle azioni dell’azienda, ha registrato un calo del 3% nel pre-market trading.
La coincidenza temporale con l’ingresso di Coinbase nell’indice S&P 500 ha amplificato la risonanza mediatica dell’evento. In un settore già segnato da frequenti episodi di hacking, questa violazione ha sollevato interrogativi sulla sicurezza delle piattaforme di exchange. Tuttavia, la risposta pubblica, trasparente e rapida dell’azienda potrebbe mitigare i danni d’immagine nel lungo termine.
Le contromisure implementate dall’azienda rafforzano la sicurezza, in particolare nei processi di assistenza clienti. Gli account segnalati come potenzialmente compromessi sono sottoposti a procedure di verifica aggiuntive; tra queste, controlli di identità rafforzati e messaggi di avviso prima di transazioni sospette. Parallelamente, l’azienda informa i clienti che non chiederà mai password o codici 2FA tramite email o telefono.
Queste raccomandazioni si inseriscono in un contesto più ampio di educazione alla sicurezza, che si rivela essenziale in un ambiente sempre più esposto a minacce digitali sofisticate. Coinbase ha inoltre rimosso tutti i dipendenti coinvolti e avviato audit approfonditi sui sistemi interni.
Attacco a Coinbase: conclusione
Il caso Coinbase rappresenta un campanello d’allarme per l’intero ecosistema crypto. Anche le aziende più strutturate possono essere vulnerabili quando l’anello debole è rappresentato da insider corrotti. La gestione dell’incidente, tuttavia, evidenzia un approccio serio e responsabile.
Il rifiuto di pagare il riscatto, l’impegno al rimborso dei clienti truffati e l’istituzione di una taglia per i responsabili sono segnali concreti di un cambiamento nel settore. A fronte di un danno economico rilevante, la trasparenza e la collaborazione con le autorità ricostruiscono la fiducia nell’azienda.