In un panorama sempre più saturo di strumenti di sviluppo guidati da intelligenza artificiale (Cursor, Windsurf, Claude Code, OpenAI Codex, Gemini Cli ecc.), Amazon ha deciso di scendere in campo con una proposta mirata: Kiro, un IDE basato su AI (in Public Preview) che si basa su un approccio in cui, prima di scrivere il codice, definisce in modo dettagliato ciò che il software dovrà fare, attraverso specifiche tecniche e requisiti chiari.
Solo dopo entra in azione la fase di generazione del codice; con task automatizzati che coprono anche test, accessibilità e gestione dello stato.
Kiro prova anche a guidare il modo in cui si pianifica, si costruisce e si mantiene un software. E lo fa attraverso strumenti integrati come Specs, Hooks, un’interfaccia conversazionale e l’accesso ai modelli Claude 4 di Anthropic.

Lanciato ufficialmente da AWS a luglio 2025, Kiro è costruito su Code OSS, la base open source di Visual Studio Code; mantiene piena compatibilità con i plugin VS Code.
Spec-driven development: il cuore di Kiro
Al centro di Kiro c’è la modalità Spec; si attiva con una semplice richiesta, ad esempio “Aggiungi un sistema di recensioni ai prodotti”. Da quel prompt, Kiro produce una struttura completa di user story, criteri di accettazione secondo la sintassi EARS e un documento di progettazione tecnica. Quest’ultimo contiene diagrammi (anche in formato Mermaid), schemi di database, endpoint API e strutture dati in TypeScript.
Ogni task generato viene collegato alle specifiche, testato automaticamente e reso eseguibile passo dopo passo. Il flusso operativo segue un ordine logico che rende visibile lo stato di avanzamento e consente di auditare ogni singola azione compiuta dall’agente. L’approccio non è pensato solo per team aziendali, ma anche per chi lavora da solo e vuole mantenere ordine e tracciabilità.
In confronto ad altri strumenti come Cursor o Claude Code, Kiro parte dalla radice del problema e costruisce tutto intorno a ciò che serve davvero. Non si tratta solo di scrivere codice velocemente; Kiro riduce gli errori a valle, evitando la necessità di continue riscritture e fix posticipati.
Automazioni con Hooks: il codice si cura da solo
Un’altra delle caratteristiche peculiari di Kiro è la presenza dei cosiddetti Hooks; ovvero automatismi che si attivano in base a eventi come il salvataggio di un file, l’aggiunta di una funzione o la modifica di una struttura dati. Ogni hook può avviare task che riguardano la revisione del codice; l’aggiornamento della documentazione o il controllo di conformità con gli standard del progetto.
Questa componente, che ricorda il comportamento di un “collega sviluppatore sempre attento“, permette di delegare i compiti ripetitivi e di mantenere elevata la qualità del codice senza interrompere la creazione. Kiro riesce a gestire il grosso della scrittura di codice in autonomia; lascia allo sviluppatore solo il compito di guidare il processo e risolvere le situazioni più complesse.
Gli hook possono anche essere personalizzati con steering rules, file markdown che definiscono comportamenti e convenzioni di progetto. Questo permette a Kiro di agire anche su progetti multi-team, adattandosi alle logiche aziendali.
Claude Sonnet, interfaccia conversazionale e supporto MCP
Dietro le quinte, Kiro sfrutta i modelli Claude Sonnet 4.0 e 3.7 di Anthropic; con il supporto a modelli alternativi in arrivo. Grazie all’agentic chat, è possibile interagire con l’IDE in linguaggio naturale, chiedendo chiarimenti su codice, documentazione o logica del repository.
Ogni messaggio si inserisce nel contesto del progetto, tenendo conto di specifiche, design e task in corso. Questo evita il continuo re-framing delle richieste, migliorando la fluidità e velocità del lavoro. Il supporto a MCP (Model Context Protocol) consente inoltre l’integrazione con API esterne, sistemi aziendali, tool di testing e pipeline DevOps.
Kiro contro Cursor: differenze nella filosofia
Sebbene Kiro e Cursor condividano alcune basi tecniche, le differenze nei flussi di lavoro sono evidenti. Cursor è molto potente nel gestire task puntuali e migliorare la velocità di scrittura; questo grazie all’integrazione con LLM come Claude e GPT-4. Ma quando si tratta di orchestrare task complessi su più file e sessioni, tende a perdere il filo.
Kiro si propone invece come una soluzione spec-first: costruisce un piano, lo struttura, e poi agisce. È una scelta che richiede più tempo iniziale, ma restituisce ordine. È il tipo di strumento che introduce una forma di “architettura assistita“. Riduce i colli di bottiglia tra progetto e rilascio. Kiro non elimina il bisogno di ragionamento umano, ma lo guida nelle sue decisioni.
Con Kiro, Amazon punta sulla qualità
Con Kiro, Amazon sposta l’attenzione dalla velocità alla qualità. Invece di inseguire il codice a tutti i costi, propone un IDE che aiuta a pensare prima, meglio e in modo condivisibile. Il fatto che Kiro sia disponibile come client desktop multipiattaforma, con supporto per Linux e plugin VS Code, lo rende facilmente adottabile.
Durante la fase di preview il tool è gratuito, con l’abbonamento completo previsto a 19,99 dollari al mese. Il piano include accessi regolati agli LLM, ma i dettagli precisi non sono ancora stati ufficializzati. A causa della domanda elevata e inaspettata, al momento si può accedere a Kiro solo entrando in una waiting list.
Il progetto è ancora giovane, ma il riscontro iniziale sembra buono. L’approccio guidato, la presenza di Claude e i flussi operativi fanno di Kiro una delle proposte più interessanti nel campo degli IDE AI-driven. Non sarà per tutti, ma chi cerca struttura, automazione e visione d’insieme lo troverà molto più di un semplice generatore di codice.