Microsoft Edge è in grado di caricare il primo contenuto visibile di una pagina web in meno di 300 millisecondi. Questa metrica, nota come First Contentful Paint (FCP), misura il tempo necessario affinché il browser mostri elementi chiave della pagina, come testo o immagini.

La soglia dei 300-400 ms è considerata critica per l’esperienza percepita: superarla peggiora nettamente la fluidità della navigazione. Microsoft ha deciso di puntare a questo risultato sfruttando la propria nuova architettura WebUI 2.0; è progettata per ridurre il carico di codice JavaScript e migliorare la reattività dell’interfaccia. Questo cambiamento migliora le prestazioni iniziali e consente un’interazione più naturale fin dai primi istanti della navigazione.
WebUI 2.0: il motore silenzioso del miglioramento

Il cuore del miglioramento prestazionale è WebUI 2.0, un’architettura che sostituisce React nelle componenti principali dell’interfaccia. L’approccio è basato su componenti web nativi, template HTML e stili CSS pre-caricati, con meno dipendenza da JavaScript.
In questo modo si riduce il peso complessivo dei bundle caricati e abbrevia anche i tempi di inizializzazione. Tra i miglioramenti più evidenti, il caricamento delle impostazioni che ora avviene fino a 4 volte più rapidamente rispetto alla versione precedente. Inoltre, sono stati ottimizzati anche lo split screen, il sistema Read Aloud con voci AI, e la gestione dei Workspaces, rendendo l’esperienza coerente anche su dispositivi meno performanti.

Tuttavia, l’accelerazione di Microsoft Edge rappresenta il risultato di un lavoro distribuito su più componenti. Secondo i dati interni, ben 13 funzionalità dell’interfaccia sono state aggiornate con un incremento medio del 40% in velocità. Le impostazioni ora si aprono quasi istantaneamente; la navigazione in modalità a schede divise è più fluida; anche l’ascolto vocale è più immediato.
Quindi, tutto appare più reattivo e immediato. Anche le modalità come la navigazione in incognito, i download e lo storico sono state rese più rapide. Le future revisioni toccheranno anche la Print Preview e la gestione delle estensioni, segno che il lavoro di ottimizzazione è ancora in corso.
Edge sfida il dominio di Chrome
Nonostante i miglioramenti, Edge detiene ancora una quota di mercato inferiore al 5%, ben lontana dal 68% di Google Chrome. Tuttavia, queste innovazioni potrebbero stimolare una nuova fase di interesse, soprattutto tra chi cerca un browser più leggero e veloce.

Microsoft non è l’unica a cercare evoluzioni. Anche OpenAI starebbe valutando la creazione di un browser per integrare funzionalità AI avanzate. Anche Mozilla nonostante evidenti difficoltà di sostentamento economico in questi ultimi mesi è molto attiva nel migliorare il suo gioiellino Firefox. In questo contesto, Edge potrebbe distinguersi proprio per la sua attenzione alla reattività dell’interfaccia e alla fluidità nell’uso quotidiano.
Caricare una pagina in meno tempo non significa solo ridurre i secondi di attesa. Significa migliorare la percezione complessiva del browser; permette anche di passare più velocemente da un’attività all’altra, oltre a togliere attrito all’esperienza online.
Microsoft Edge si è imposto l’obiettivo di scendere sotto la soglia psicologica dei 300 ms. In questo modo, dimostra che un browser moderno può ancora migliorare in modo tangibile.