Il volo di prova integrato numero nove di Starship (IFT-9) è pronto al decollo da Starbase, Texas, in data 27 maggio 2025, con una finestra che si aprirà alle 18:30 CT. Il razzo più potente mai costruito volerà nuovamente nello spazio dopo due precedenti voli conclusi con la distruzione del secondo stadio.

Questa nuova missione porta con sé una serie di sfide tecniche; punta a testare il riutilizzo del primo stadio Super Heavy e a raccogliere dati per le future missioni orbitali. Un banco di prova ingegneristico dove ogni dettaglio conta. Gli appassionati dello spazio guardano a questa prova con attesa mista a tensione. Chi osserva da vicino lo sviluppo di Starship sa che ogni volo fallito ha portato miglioramenti; ora tocca a IFT-9 dimostrare maturità.
La diretta streaming, come di consueto, inizierà circa 30 minuti prima del decollo (le 01:30 italiane del 28 maggio) e sarà disponibile sulla piattaforma 𝕏, sull’app 𝕏 TV e sul canale Youtube di SpaceX.
IFT-9 : correzioni e nuove sfide
Il volo IFT-8 si era concluso con la distruzione del secondo stadio della Starship durante la fase di rientro. Una sorte simile era capitata anche alla missione 7. Questo fallimento ha spinto SpaceX a introdurre modifiche tecniche mirate. IFT-9 porta con sé un nuovo approccio al sistema di protezione termica; molte piastrelle in ceramica sono state volutamente rimosse per test comparativi. Le aree più esposte riceveranno piastrelle metalliche mentre alcune integreranno un sistema di raffreddamento attivo.

SpaceX analizzerà il comportamento strutturale della Starship in scenari ad alta intensità termica. Le alette posteriori saranno sottoposte a un profilo di volo aggressivo; le forze aerodinamiche agiranno per tutta la durata del rientro. L’intento è generare condizioni estreme con lo scopo di validare materiali e configurazioni.
Il ritorno del booster: prima riaccensione di Super Heavy
Il primo stadio, identificato come Super Heavy Booster B14, si prepara per il suo secondo volo. E’ la prima volta che SpaceX riutilizza un booster nell’ambito del programma Starship. Durante il volo saranno condotti esperimenti con l’obiettivo di esplorare nuove traiettorie e profili di manovra.
A differenza dei test precedenti, non si tenterà di catturare il Super Heavy con i bracci meccanici. Il booster seguirà una traiettoria prestabilita verso un ammaraggio controllato nel Golfo del Messico. SpaceX ha preso la decisione dell’ammaraggio del booster, guidata da fattori multipli che coinvolgono sicurezza, flessibilità operativa e necessità ingegneristiche.

Il booster non seguirà la tradizionale traiettoria di rientro verso la torre; utilizzerà invece un metodo di spinta differenziale. La direzione verrà controllata attraverso un adattatore dotato di aperture calibrate; queste generano uno squilibrio intenzionale nella spinta. Successivamente, il veicolo volerà con un angolo d’attacco più elevato. Questa scelta mira ad aumentare la resistenza dell’aria; così si riduce la velocità in fase discendente.
Durante la fase finale, verrà disabilitato uno dei tre motori centrali. Il sistema dovrà compensare questa assenza; completerà la manovra con i due rimanenti. Lo scopo è testare la resilienza del sistema di atterraggio in condizioni non ideali. Questo scenario simula un’anomalia potenziale; i dati ottenuti saranno fondamentali per validare il profilo operativo di missioni future, soprattutto quando Starship trasporterà carichi o equipaggi.
Starship S35: tra satelliti simulati e rientri spinti al limite
Il secondo stadio Starship, nella versione Ship 35, compirà una traiettoria suborbitale con più obiettivi. Sarà testata la capacità di accensione di un singolo motore Raptor nello spazio; saranno rilasciati otto simulatori di satelliti Starlink. Anche se distrutti durante il rientro, questi satelliti fake aiuteranno a comprendere le dinamiche di rilascio. L’esperimento più critico riguarda però il rientro atmosferico.

Il profilo prevede una pressione dinamica massima sulla parte posteriore della nave, in corrispondenza delle flap; SpaceX vuole forzare il comportamento strutturale in situazioni limite. Il bordo delle piastrelle è stato ammorbidito per evitare i punti caldi che si erano formati nei due test precedenti. Alcuni sistemi di aggancio laterale saranno testati per verificarne la tenuta strutturale e la risposta termica.
Obiettivi a lungo termine: verso un lancio quotidiano
Oltre la singola missione, SpaceX guarda avanti con una visione sistemica. IFT-9 serve come banco di prova per raccogliere dati funzionali all’aumento della cadenza di lancio; l’obiettivo è raggiungere più voli. Per centrare questo traguardo, ogni componente deve sopportare più cicli operativi consecutivi senza necessitare di interventi di manutenzione intermedia.
Il booster B14 volerà con ben 29 motori Raptor già impiegati in un volo precedente; solo quattro sono di nuova fabbricazione. Questo approccio riflette un cambio sostanziale nella filosofia ingegneristica: il focus si sposta da “ricostruire” a “riusare e ottimizzare”. Le nuove piastrelle di protezione termica, testate in condizioni critiche, saranno cruciali per stabilire parametri di affidabilità e resistenza. Le configurazioni di atterraggio, rielaborate, verranno valutate con attenzione.
Parallelamente, SpaceX sta sperimentando opzioni inedite per il raffreddamento attivo e l’efficienza aerodinamica; il tutto con lo scopo di migliorare la tolleranza strutturale e termica dell’intero sistema. L’idea non è più soltanto quella di far volare un razzo. L’ambizione è trasformare Starship in un veicolo orbitale con capacità operative paragonabili a quelle di un aereo commerciale.
Conclusioni: IFT-9 ogni test è un passo verso la routine orbitale
IFT-9 non ha un solo obiettivo da perseguire; è un insieme coordinato di test che coinvolgono ogni sezione del veicolo. Ogni esperimento fornirà dati preziosi; serviranno a perfezionare design strutturali, materiali avanzati e dinamiche di manovra. Dopo i problemi emersi nei test IFT-7 e IFT-8, questo volo diventa una tappa obbligata per rispondere a quesiti tecnici non risolti.
Ogni traguardo parziale è un tassello concreto verso un sistema spaziale operativo e sostenibile. L’interesse di SpaceX non è limitato alla Luna o a Marte; l’intento è rendere l’accesso allo spazio un processo ordinario.
Se IFT-9 raggiungerà gli obiettivi fissati sarà tra i più utili in assoluto per far progredire il programma. Ogni dettaglio testato avrà un impatto diretto sulla fattibilità di missioni future; che si tratti di lanci commerciali, esplorazioni interplanetarie o trasporti terrestri ad alta quota.