Proton Authenticator è la nuova applicazione gratuita e open source lanciata dal team svizzero di Proton. Dopo aver cambiato la gestione della posta con Proton Mail e portato la riservatezza anche nei gestori password con Proton Pass, ora l’attenzione si sposta sull’autenticazione a due fattori. La nuova app si rivolge a chi cerca una soluzione multi-piattaforma, senza pubblicità, senza tracciamenti e con cifratura end-to-end reale; anche senza account Proton.
Disponibile per Android, iOS, Windows, macOS e Linux, Proton Authenticator integra una sincronizzazione cifrata tra dispositivi, backup automatici protetti e compatibilità con tutti i principali servizi 2FA basati su TOTP. L’app è progettata per funzionare anche offline.

Inoltre, supporta l’importazione/esportazione dei codici, facilitando la migrazione da Google Authenticator, Microsoft Authenticator, Authy e altri. A differenza di altre alternative chiuse e legate ai grandi ecosistemi tecnologici, Proton promette libertà di scelta e controllo totale.
Proton Authenticator: tutela dei dati, compatibilità e funzionalità
La vera forza di Proton Authenticator non sta solo nel suo codice open source, ma nell’approccio che mette al centro la riservatezza reale. L’applicazione non mostra banner, non invia i dati verso server terzi e non raccoglie statistiche d’uso. La cifratura end-to-end garantisce che nemmeno Proton possa leggere i codici generati. Il backup cifrato su cloud consente di ripristinare rapidamente i codici in caso di smarrimento o cambio dispositivo; senza dipendere da meccanismi opachi. Un altro elemento importante è la possibilità di bloccare l’app con PIN o biometria. In questo modo viene impedito l’accesso nel caso di furto dello smartphone.
Inoltre, supporta lo standard TOTP (Time-based One-Time Password), generando codici che scadono ogni 30 secondi. Questo rende l’app compatibile con quasi tutti i servizi che richiedono autenticazione a due fattori; per esempio Google, Facebook, GitHub, Amazon, Dropbox, Outlook e molti altri. Il processo di aggiunta degli account è semplice e veloce. Basta inquadrare un QR code o inserire manualmente la chiave TOTP.
Tra le funzionalità più apprezzabili c’è la modalità offline, utile in caso di viaggi o assenza di connessione. La sincronizzazione dei codici tra dispositivi è opzionale. Tuttavia, quando è attiva consente di accedere ai codici anche da un PC o da un altro smartphone. Importare codici da altre app è intuitivo, mentre l’esportazione avviene in modo cifrato. Tutte queste caratteristiche fanno di Proton Authenticator una soluzione ideale sia per ambienti professionali che per uso personale.
Confronto con le alternative: Google Authenticator, Authy e Microsoft
Proton Authenticator si distingue per trasparenza e portabilità. Google Authenticator è ancora oggi privo di backup cloud o sincronizzazione multi-dispositivo. Authy offre backup cifrati e sync, ma richiede un numero di telefono e mantiene un certo legame con il cloud centralizzato. Microsoft Authenticator è efficace, ma legato a doppio filo con l’ecosistema Microsoft.

Al contrario, Proton non chiede numeri di telefono, non obbliga all’uso del proprio account, non raccoglie informazioni personali e consente all’utente di migrare con facilità.
Proton Authenticator: conclusioni
Più di una semplice alternativa, Proton Authenticator è stabile, gratuito, multipiattaforma e in costante aggiornamento. Le sue funzioni non si limitano a quelle di base; la cifratura dei dati, i backup automatici, la protezione biometrica e la portabilità reale lo rendono uno degli strumenti più affidabili del momento.
E’ uno strumento rivolto a chi cerca un’app per la 2FA che non spia, non limita e non vincola a un ecosistema proprietario. Scaricarla richiede pochi istanti; integrarla nel flusso quotidiano può fare una grande differenza. Può essere scaricata qui.