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Keylocker | Turn-Based Cyberpunk Action, ritmo e ribellione
Keylocker | Turn-Based Cyberpunk Action è un RPG a turni con elementi rhythm sviluppato in solitaria da Nana una indie indipendente brasiliana del team Moonana; già conosciuto per “Virgo Versus the Zodiac“. Pubblicato il 18 settembre 2024 da Serenity Forge, il gioco è disponibile su PC, Nintendo Switch, PlayStation e Xbox. E’ un’esperienza creativa che merita più attenzione di quanto si possa immaginare. Ambientato su un Saturno distopico, Keylocker fonde il gameplay a turni con sequenze rhythm; costruisce un universo narrativo e visivo che esplora temi di controllo, identità e rivoluzione sociale.

La protagonista è Bobo, una giovane musicista clone, o meglio doppelganger, condannata per aver osato suonare musica in un mondo dove il suono stesso è illegale. In questo universo, la musica ha un potere reale: genera elettricità, risorsa controllata da un regime teocratico noto come i Satelliti di Saturno. L’arresto di Bobo scatena una fuga rocambolesca e l’inizio di una ribellione che attraversa periferie, città mute e templi di oppressione, tra NPC bizzarri e dialoghi carichi di ironia e rabbia. Con lei ci sono Dealer, suo fratello hacker, e Rocket, un jukebox obsoleto capace di suonare melodie dimenticate.
Keylocker si presenta come un ibrido che richiama le battaglie a tempo di Super Mario RPG e le atmosfere ribelli di un anime post-cyberpunk. Il tutto arricchito da una direzione artistica audace, grafica pixel retrò, un umorismo sopra le righe e meccaniche di gioco che sfidano la tradizione.
Keylocker: una rivolta musicale contro gli dei
La storia si apre con Bobo incarcerata per un reato tanto assurdo quanto centrale per il gioco: ha osato cantare. In questo mondo, ogni nota è un atto di sabotaggio, perché la musica sprigiona energia. I governanti, i Satelliti, sono entità semi-divine che gestiscono la distribuzione dell’elettricità con pugno di ferro, punendo chiunque osi produrla autonomamente. Saturno è un pianeta dominato da caste, robotica decadente e spazzatura digitale; un luogo dove l’identità è una condanna e il silenzio è la legge.
Ma Bobo non è sola. Dopo la fuga dalla prigione, forma un trio improbabile con il fratello Dealer, un geniale programmatore, e Rocket, un robot-jukebox dismesso. L’obiettivo è riaccendere la musica e demolire la casta che governa Saturno. Nel corso dell’avventura, Bobo e la sua band di ribelli attraversano aree affascinanti e grottesche, incontrano altri emarginati e sfidano leggi innaturali con il potere del suono.

Ciò che inizia come una fuga diventa una rivoluzione, e Bobo passa da semplice cantante clandestina a simbolo di una nuova era. Il gioco è ricco di testi carichi di sarcasmo e una colonna sonora che, nel mondo del gioco, è letteralmente vietata. Keylocker è un manifesto: il diritto all’identità attraverso la musica.
Keylocker: strategia a turni con un cuore rhythm
Il gameplay è il cuore pulsante di Keylocker | Turn-Based Cyberpunk Action; è lì che il gioco conquista. La struttura è quella tipica dei JRPG: esplorazione, dialoghi, missioni e combattimenti a turni che si alternano. Ma ciò che davvero lo distingue è il sistema timing-based, che richiama titoli come Mario & Luigi RPG. Premere il tasto giusto al momento esatto non è un’opzione: è una necessità. Sbagliare significa subire danni pesanti; riuscire, invece, può ribaltare il destino dello scontro. Il sistema è facile da comprendere; ma servono pratica, ritmo e riflessi per padroneggiarlo a pieno.
Bobo è altamente personalizzabile; può assumere diverse classi, ognuna con skill specifiche. Alcune puntano sulla difesa pura; altre invece si concentrano sul danno ritmico. I combattimenti si svolgono su una griglia tattica dove il posizionamento è cruciale. Alcuni boss impongono regole precise; per infliggere danno bisogna posizionarsi su determinate caselle; altrimenti, si resta impotenti.

L’inventario è limitato. Si possono portare pochi oggetti; questo impedisce l’abuso delle cure. Ogni azione dev’essere ragionata; ogni oggetto usato può fare la differenza. Gli scontri più lunghi mettono alla prova concentrazione e capacità di adattamento; non c’è spazio per la distrazione.
Keylocker non è facile. Ma proprio questa severità rende ogni vittoria soddisfacente. Il suo combat system è una fusione riuscita di ritmo, strategia e tempismo; ogni battaglia diventa una coreografia di scelte tattiche e riflessi allenati.
Keylocker: un lavoro che urla identità
Keylocker colpisce con uno stile grafico pixel art psichedelico, ricco di colori saturi, animazioni nervose e ambienti caricaturali. Ogni zona ha una personalità forte, che va dai bassifondi neon ai palazzi lucenti della classe dominante. La direzione artistica richiama l’estetica anni ’90, ma con un tocco moderno, punk e ribelle.

I personaggi sono disegnati con tratti marcati e movimenti espressivi, che enfatizzano l’umore e il tono delle conversazioni. L’interfaccia di gioco è funzionale, anche se volutamente caotica in certi momenti per sottolineare l’oppressione sensoriale del mondo di gioco.
Il comparto sonoro è centrale e dà anima all’intera esperienza. La colonna sonora entra in gioco solo dopo l’incontro con Rocket e segna un punto di svolta emotivo e ludico. Le tracce sono esplosive, elettriche, spesso dissonanti a richiamare un futuro distorto e frammentato. Ogni brano segue l’azione con ritmi sincopati e sintetizzatori distorti; le melodie oscillano tra l’ipnotico e l’aggressivo. La musica accompagna le decisioni, commenta i momenti critici e amplifica la tensione.
In Keylocker la musica influisce sul gameplay e sull’umore; entra nella logica stessa del mondo di gioco. Senza suono, questo universo non esisterebbe. La colonna sonora del gioco di Elektrobear è disponibile per l’ascolto su Spotify.
La musica è rivoluzione
Keylocker è un gioco fuori dagli schemi dove la musica diventa rivoluzione. Richiede attenzione, pazienza, coordinazione e voglia di esplorare una narrativa ribelle. Ma è proprio questa sua natura ribelle, sgraziata e profonda a renderlo speciale. Il sistema di combattimento funziona e l’estetica colpisce; la trama riesce a coinvolgere.
Se ami i JRPG classici ma sei alla ricerca di qualcosa di più punk troverai in Keylocker un’esperienza fuori dai canoni. Bobo non vuole solo combattere: vuole gridare, ribellarsi, cambiare le regole. E il gioco riesce a farti sentire esattamente così. Un gioco indie autentico con alcuni piccoli difetti tecnici; tuttavia, la sua capacità di restare fedele alla propria visione lo rende speciale.
Buon divertimento con questo altro rilascio gratuito! Il gioco al momento non supporta la lingua italiana.

Keylocker | Turn-Based Cyberpunk Action
Hardware consigliato
Per giocare a Keylocker | Turn-Based Cyberpunk Action in FHD (1080p) è sufficiente una GPU entry level come la AMD Radeon RX 7600 🧺 oppure la Nvidia GeForce RTX 4060 🧺. Può essere giocato in 1080p con settings moderati anche da processori con GPU integrata come l ’AMD Ryzen 8700G (su socket AM5) o qualsiasi minipc con GPU integrata come il Geekom AE8, il GMKtec NucBox K11 o il potente Beelink SER9.
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