OpenAI ha annunciato ieri il rilascio di tre nuovi modelli riservati esclusicamente ad uso API (quindi non disponibili in chat conversazionale): GPT-4.1, GPT-4.1 mini e GPT-4.1 nano. Questa nuova generazione arriva con un focus preciso su prestazioni, efficienza e scalabilità; introduce miglioramenti concreti nella comprensione contestuale, nel coding e nella capacità di seguire istruzioni complesse.

Tra i cambiamenti principali spicca l’estensione della finestra di contesto a 1 milione di token, elemento che consente a questi modelli di trattare archivi di dati molto più ampi senza perdere il filo del discorso. Un aspetto rilevante riguarda anche il costo. OpenAI ha tagliato drasticamente i prezzi rispetto alle versioni precedenti, un intento strategico preciso nel contesto della crescente competizione tra i colossi dell’AI . Soprattutto da parte di Deepseek che al momento detiene i costi API più bassi in assoluto.
Prestazioni e comprensione contestuale
GPT-4.1 si distingue per la capacità di operare su task che richiedono una profonda comprensione del contesto. Sui benchmark Video-MME, è il primo modello a raggiungere il 72% nella categoria “long, no subtitles”; supera GPT-4o di 6.7 punti percentuali.

Questo incremento si riflette nella gestione di documenti lunghi; GPT-4.1 è in grado di mantenere la coerenza tra segmenti lontani e identificare connessioni nel testo. L’integrazione con strumenti come il Responses API favorisce inoltre l’implementazione di agenti in grado di eseguire compiti articolati in autonomia. Per esempio, analizzare report finanziari o completare revisioni legali multi-documento.
Questo approccio alla gestione del contesto è più simile a una mente umana; non legge tutto allo stesso modo, ma sa cosa è rilevante e cosa no. Una dinamica che, nel concreto, migliora anche la qualità del tempo di risposta. Meno di 30 secondi anche su input da un milione di token.
Capacità di visione
GPT-4.1 migliora anche sul fronte visivo; interpreta immagini, tabelle e grafici in modo più affidabile. Nella versione mini, le prestazioni visive sono particolarmente solide; ottiene il 73% su ChartQA. Questo supera sia GPT-4o che GPT-4.5.

Anche su problemi di matematica visiva (MathVista), la nuova serie raggiunge il 57%; un salto notevole rispetto ai 37% di GPT-4o mini. Le capacità di visione permettono applicazioni complesse, come analisi di diagrammi e comprensione di documenti strutturati.
I modelli distinguono componenti visivi anche in assenza di testo; un vantaggio per settori come l’istruzione, la ricerca scientifica e la documentazione tecnica. Tutto questo si traduce in un’esperienza più fluida; meno bisogno di prompt lunghi o descrizioni dettagliate. È sufficiente allegare il materiale visivo; il modello capisce e risponde in modo coerente. Una modalità operativa che risparmia tempo; riduce la necessità di pre-elaborazione manuale.
Perché GPT-4.1 e non GPT-4.6
La scelta di OpenAI di adottare la numerazione 4.1 al posto di un più progressivo 4.6 ha suscitato domande e confusione. L’apparente retrocessione numerica, però, si chiarisce se si analizzano obiettivi e contesto. GPT-4.5 era stato introdotto come una versione sperimentale e intermedia, pensata più per test che per distribuzione estesa.
GPT-4.1, invece, raccoglie i risultati di quei test e li ottimizza in un modello più equilibrato. Su benchmark come SWE-bench Verified, 4.1 supera 4.5 di circa 5 punti percentuali. In contesti pratici, è più stabile, reattivo e meno costoso.
Anche nei test sulle modifiche di codice in formato diff, GPT-4.1 si comporta meglio. Ha una coerenza superiore nell’individuare le modifiche necessarie. In un ecosistema affollato di modelli sempre più specializzati, GPT-4.1 si ritaglia uno spazio chiaro, non per la potenza grezza ma per la sua capacità di adattarsi ai contesti complessi con efficienza.
Perché GPT-4.1 è disponibile solo in API
La decisione di rendere GPT-4.1 accessibile esclusivamente via API non è un limite tecnico, ma una scelta ponderata. OpenAI ha progettato questa famiglia di modelli per rispondere alle necessità di chi integra l’AI nei propri sistemi, dove il controllo sul flusso dati e sull’infrastruttura è fondamentale. Rispetto all’ambiente più consumer-friendly di ChatGPT, l’API consente una personalizzazione maggiore, una scalabilità diretta e un uso mirato delle risorse.
Inoltre, molti dei miglioramenti introdotti con GPT-4.1 sono stati già incorporati gradualmente nella versione ChatGPT tramite il modello GPT-4o, a beneficio di chi lavora in ambito conversazionale. In API, invece, si punta sull’efficienza, sull’integrazione nei tool aziendali e sulla precisione operativa. È un ecosistema più tecnico, ma anche più flessibile, dove GPT-4.1 trova spazio per esprimere tutto il suo potenziale. La scelta rafforza l’orientamento di OpenAI verso il mercato enterprise e le soluzioni di back-end più che verso l’interazione diretta in chat.
Coding e sviluppo: precisione prima della potenza
Sul piano dello sviluppo software, GPT-4.1 mostra un balzo in avanti non tanto in forza bruta quanto in precisione operativa. Il modello ottiene il 54.6% su SWE-bench Verified, superando GPT-4o di oltre 21 punti e sorpassando perfino GPT-4.5. La capacità di seguire formati di codice, rispettare i diff e ridurre output non necessari si è affinata.
Questo consente un’integrazione più fluida nei flussi di lavoro reali. In particolare, nel benchmark polyglot diff di Aider, GPT-4.1 mostra un vantaggio netto nella capacità di intervenire solo sulle righe rilevanti del codice. È un tipo di intelligenza più attenta al contesto, meno incline a risposte verbose o fuori bersaglio (allucinazioni AI). Anche il token limit per l’output è stato raddoppiato, passando da 16.384 a 32.768, aprendo a casi d’uso più estesi. La sua forza sta nell’essere prevedibile ma non banale, un approccio utile quando si costruiscono strumenti complessi o pipeline automatizzate.
GPT-4.1 Mini e Nano
GPT-4.1 mini e nano non sono semplici varianti più piccole: puntano su un rapporto qualità/prestazioni diverso. La versione mini, ad esempio, mantiene intatte molte delle capacità analitiche del fratello maggiore, ma con una latenza dimezzata e un costo inferiore dell’83%. I risultati sui benchmark visivi e matematici confermano il trend: su ChartQA e ScienceQA, supera GPT-4o mini con margini netti.

Nano, invece, ottimizza al massimo: è il più rapido e meno costoso dei tre, ma non è privo di mordente. Scoring dell’80.1% su MMLU e oltre il 50% su GPQA lo rendono adatto per compiti veloci ma che richiedono una buona accuratezza, come l’autocompletamento o la classificazione. Entrambi dimostrano che l’intelligenza non è solo questione di dimensioni, dipende da come e dove la si applica.
Prezzi e disponibilità
Come detto, i nuovi modelli sono disponibili solo tramite API. I prezzi variano in base alla potenza del modello e alla quantità di token elaborati. GPT-4.1 è il più costoso; mini e nano offrono opzioni più leggere e veloci. La disponibilità è immediata per esempio su piattaforme come Microsoft Azure e GitHub Copilot. Le aziende possono anche accedere al fine-tuning supervisionato; questo permette l’adattamento su dataset interni.
Modello | Input (per 1M token) | Output (per 1M token) | Latenza media |
---|---|---|---|
GPT-4.1 | $2.00 | $8.00 | ~30 secondi |
GPT-4.1 Mini | $0.40 | $1.60 | ~10 secondi |
GPT-4.1 Nano | $0.10 | $0.40 | ~5 secondi |
Questa struttura di costi rende possibile l’adozione su larga scala; allo stesso tempo, consente test su progetti pilota senza budget elevati.
Conclusione: GPT-4.1
La serie GPT-4.1 non è un salto nel vuoto, ma una risposta precisa a esigenze reali. Con un contesto più ampio, costi più bassi e un’attenzione chiara all’ottimizzazione dei flussi di lavoro, questa generazione segna un affinamento più che una rottura.
Anche la scelta di riservarne l’uso solo via API suggerisce una direzione pragmatica: orientarsi verso sviluppatori, sistemi enterprise e applicazioni scalabili. La competizione si gioca ora sul campo dell’efficienza e della precisione, più che sulla sola potenza di calcolo.