Google ha annunciato un’estensione profonda delle funzionalità di sicurezza offerte da Chrome; al centro di questa novità c’è l’integrazione del modello AI Gemini Nano direttamente nel browser. L’aggiornamento, distribuito inizialmente nella versione desktop 137, si inserisce nel contesto della modalità “Protezione avanzata” prevista dal sistema Safe Browsing.

Grazie a questa integrazione, Chrome è ora in grado di analizzare in locale i contenuti web potenzialmente sospetti; ciò consente una rilevazione più tempestiva di tentativi di truffa sofisticati. Il processo non richiede connessioni immediate ai server esterni; risulta quindi una protezione più veloce, più privata e meno esposta a ritardi o limiti infrastrutturali.
Con Gemini Nano attivo nel motore del browser, la risposta alle minacce si evolve: il sistema è capace di adattarsi a scenari scam inediti o varianti modificate di truffe già note. L’obiettivo di Google è appunto quello di anticipare i rischi prima che compromettano l’esperienza di navigazione, garantendo un filtro attivo e costante direttamente sul dispositivo.
Gemini Nano: come funziona l’analisi locale
Gemini Nano è la versione più compatta ed efficiente della famiglia di modelli linguistici Gemini; è progettato per funzionare direttamente all’interno del browser senza ricorrere a cloud esterni. Quando si visita una pagina potenzialmente pericolosa – ad esempio un sito che tenta di bloccare tastiera e interazione – Chrome fornisce il contenuto direttamente al modello AI.
Questo approccio locale consente di valutare le pagine così come vengono realmente renderizzate sul dispositivo. Alcuni truffatori, infatti, modificano dinamicamente l’aspetto dei propri siti per ingannare i sistemi automatizzati. Analizzare localmente il contenuto permette al sistema di scavalcare questi stratagemmi. Se necessario, i risultati dell’analisi vengono poi inviati ai server Safe Browsing per un’ulteriore verifica.

Nei test condotti da Google durante le fasi preliminari, il motore di ricerca è riuscito a bloccare il 70% delle truffe legate ai falsi portali governativi e l’80% di quelle relative ai finti centri assistenza. Gemini Nano migliora anche la difesa contro le tecniche più elusive, come le campagne di phishing che sfruttano contenuti temporanei o interazioni via notifiche push.
Questa funzionalità si attiva esclusivamente quando è abilitata la modalità “Protezione avanzata” di Chrome, accessibile nel menu Impostazioni > Privacy e sicurezza > Sicurezza. Per impostazione predefinita, Gemini Nano non è attivo; occorre selezionare esplicitamente la protezione avanzata per abilitarlo. È comunque possibile disattivarla in qualsiasi momento, tornando alla protezione standard o scegliendo un’impostazione diversa. Questo sistema lascia a te il pieno controllo sulle misure adottate per la propria sicurezza online.
Estensione delle funzionalità: da desktop a mobile

Gemini Nano in una prima fase sarà inserito esclusivamente nella versione desktop di Chrome (v 137); tuttavia, Google ha confermato il rilascio su Android entro la fine dell’anno. Sul fronte mobile, il modello non si limiterà a monitorare il contenuto delle pagine web; avrà anche un ruolo centrale nella valutazione automatica delle notifiche.
L’azienda prevede infatti l’introduzione di un sistema intelligente in grado di analizzare notifiche sospette; se necessario, il sistema mostrerà avvisi chiari e darà la possibilità di bloccare le fonti. Sarà sempre possibile decidere se ignorare l’avviso oppure interrompere definitivamente la ricezione da quel dominio.
Questa funzione sarà determinante per contrastare strategie più insidiose; tra queste, i falsi alert travestiti da avvisi di emergenza o conferme di sistema. L’obiettivo è offrire una protezione continua, capace di agire in tempo reale; il tutto senza compromettere l’esperienza di navigazione e senza invadere la sfera di controllo dell’utente.
Integrazione con le API AI locali di Chrome
La struttura tecnica che ospita Gemini Nano in Chrome si basa sulle nuove API AI locali introdotte nel programma di anteprima. Tra queste, spiccano la Prompt API e la Summarizer API, pensate per permettere estensioni e app web capaci di sfruttare il modello AI localmente. È possibile, ad esempio, sviluppare un’estensione in grado di eseguire analisi di sentiment sui testi o riscrivere contenuti, il tutto senza inviare dati all’esterno.
Conclusione: Gemini Nano in Chrome
Con l’introduzione di Gemini Nano in Chrome, Google non si limita ad aggiungere un ulteriore strato difensivo, ma cambia il paradigma della sicurezza in rete: l’intelligenza artificiale diventa un alleato attivo, presente direttamente sul dispositivo, capace di cogliere segnali sfuggenti e adattarsi rapidamente.
Il tutto mantenendo la riservatezza dei dati, un aspetto sempre più centrale nel panorama attuale. Se da un lato la sfida delle truffe online richiede soluzioni agili e reattive, dall’altro strumenti come Gemini Nano offrono una nuova via: meno dipendenza dal cloud, più controllo locale, analisi intelligente e una barriera sempre vigile contro le minacce digitali.