Una vulnerabilità critica è stata scoperta in WinRAR, uno dei software di archiviazione file più diffusi al mondo. La falla, catalogata come CVE-2025-31334, rappresenta una minaccia concreta per milioni di utenti Windows. Soprattutto in un contesto in cui il traffico di malware via file compressi è sempre più comune. Non è la prima volta che un software di compressione è interessato da problemi di sicurezza; ricordiamo per esempio la recente problematica con la compressione zip.

Il problema risiede nella gestione dei cosiddetti “symlink” da parte del programma, che consente l’elusione del sistema di sicurezza integrato in Windows noto come “Mark of the Web” (MotW). Questo sistema serve a identificare i file scaricati da Internet e avvisare l’utente prima dell’esecuzione. Tuttavia, la vulnerabilità permette di ignorare tale meccanismo.
Inoltre, la situazione assume una connotazione ancor più rilevante se si considera che WinRAR non include un sistema di aggiornamento automatico. Molti potrebbero restare esposti anche a distanza di tempo dalla pubblicazione dell’update risolutivo.
Analisi tecnica della vulnerabilità CVE-2025-31334 di WinRAR
Il cuore della vulnerabilità risiede nella gestione impropria dei symlink (collegamenti simbolici) all’interno degli archivi manipolati con WinRAR. I symlink sono file speciali che rimandano ad altri file o directory; se sfruttati in modo malevolo, possono puntare a file eseguibili.

Se l’utilizzatore avvia un file attraverso l’interfaccia di WinRAR, il sistema operativo non attiva l’avviso tipico del MotW. Questo significa che un file eseguibile scaricato da Internet può essere eseguito senza alcuna notifica o conferma da parte dell’utente. Questo scenario apre la porta a molteplici attacchi, inclusa l’installazione di malware senza che l’utente sospetti alcunché. L’exploit, per quanto richieda privilegi elevati per essere attuato, resta pericoloso; specie in ambienti aziendali dove gli utenti possono avere accessi più ampi.
Implicazioni per la sicurezza e contesto più ampio
Questo tipo di vulnerabilità non è un caso isolato. Nel recente passato, falle simili sono state identificate anche in altri programmi di archiviazione, come 7-Zip e zip. L’interesse dei gruppi APT e dei criminali informatici per i software di compressione è dovuto alla loro diffusione capillare; spesso gli utenti si fidano e non pongono particolare attenzione all’origine dei file compressi.
L’attacco a WinRAR attraverso la falla CVE-2025-31334 rientra in un contesto più ampio di tecniche usate per aggirare le difese integrate nei sistemi operativi. In particolare, l’elusione del MotW rappresenta una delle modalità più sofisticate per avviare codice potenzialmente pericoloso. Oltre alla diffusione di malware, queste tecniche possono anche facilitare il furto di credenziali, l’accesso remoto non autorizzato e l’installazione di backdoor persistenti.
Pertanto, è essenziale che gli utenti adottino comportamenti proattivi: tra questi, non solo aggiornare il software, ma anche evitare di aprire file compressi provenienti da fonti sconosciute.
WinRAR : conclusioni
La vulnerabilità CVE-2025-31334 ha messo in evidenza ancora una volta l’importanza della gestione delle dipendenze software, soprattutto nei programmi molto diffusi e apparentemente innocui. WinRAR, con oltre 500 milioni di utenti nel mondo, rappresenta un bersaglio ideale per chi vuole sfruttare falle di sicurezza.
Sebbene la correzione sia stata rilasciata con la versione 7.11, l’assenza di un sistema di aggiornamento automatico potrebbe rendere inefficace l’intervento per una larga fetta di utenti. Il consiglio più razionale è quello di verificare manualmente la versione del proprio software e procedere all’aggiornamento, senza attendere alert o notizie clamorose.
L’adozione di pratiche sicure è l’unico vero strumento a disposizione di chiunque voglia ridurre i rischi digitali.