Secondo quanto riportato da Mark Gurman su Bloomberg e anche su X qualche ora fa, Apple ha avviato trattative con Google per utilizzare il modello linguistico Gemini su iPhone e iOS18. L’accordo consentirebbe ad Apple di recuperare velocemente terreno in termini di intelligenza artificiale generativa a soli tre mesi dall’evento WWDC.
Dopo la partnership tra Microsoft e OpenAI (e Mistral), ora Apple potrebbe decidere di abbandonare temporaneamente l’utilizzo e sviluppo della propria tecnologia IA, in favore di un’alleanza storica con Google.
Secondo Mark Gurman i due CEO di Google e Apple avrebbero iniziato una corsa contro il tempo per portare su iOS 18 la tecnologia Gemini, il modello linguistico (LLM) lanciato da Google a fine 2023. Mancano solo tre mesi al WWDC di Apple e alla presentazione di iOS 18.
Gemini su iPhone : primi feedback
I feedback sui social da parte degli appassionati di Apple non sono i più entusiasti, molti vogliono una soluzione IA proprietaria, mentre altri vorrebbero una soluzione IA più robusta di Gemini, come quella di OpenAI.
Nelle ultime settimane, il chatbot Google Gemini è stato fortemente criticato per la gestione di alcuni problemi, in particolare per la generazione delle immagini.
Comunque sembra che Apple non abbandonerà definitivamente il suo lavoro nel campo dell’IA. Secondo Bloomberg diverse funzioni di iOS 18 utilizzeranno un modello IA locale , non è ben chiaro se sarà usato un piccolo modello LLM di Apple o il piccolo modello Gemini Nano di Goggle già usato su Pixel 8 e Samsung S24.
Modelli Gemini su iPhone
Ma per svolgere funzionalità più complesse come chabot multilinuge e la generazione di immagini, Apple ha bisogno di un modello LLM molto più grande. I modelli di Google Ultra 1.0 (usato nel chatbot Gemini Advanced 1.0) o Pro 1.5 (usato nella chatbot gratuita Gemini), che funzionano nel cloud, potrebbero essere la soluzione immediata e veloce, voluta da Apple.
In altre parole, Apple per gestire le funzionalità IA nel suo nuovo sistema operativo iOS 18 potrebbe fare quello che già fa Google sui suoi Pixel 8. Gemini Nano per le funzionalità IA locali e Gemini sul cloud (Ultra 1.0 o Pro 1.5) per altre funzionalità più complesse, chatbot multilingue o software di generazione immagini.
Conclusioni
La notizia oggi potrebbe avere l’effetto bomba a Wall Street, quando fino a ieri tutti gli analisti erano convinti che Apple sarebbe presto entrata in competizione con OpenAI e Google. Le azioni di Alphabet nel pre-mercato sono scambiate in rialzo del 3%.
A solo tre mesi dall’evento WWDC di Apple, la notizia di Mark Gurman dimostra che Apple, come Google del resto, è stata presa di sorpresa dall’esplosione di ChatGPT e dell’IA, e ci vorrà tempo per mettersi al passo. L’accordo con Google potrebbe essere una soluzione temporanea per far entrare subito iOS 18 nel mondo dell’IA. Se l’accordo andrà in porto dimostrerà ancora una volta che Apple era rimasta troppo indietro in termini di intelligenza artificiale.