Su Gomoot scriviamo di tecnologia e lifestyle. Da oggi iniziamo una serie di articoli dedicati al trekking che riteniamo abbinino armoniosamente questi due aspetti. Iniziamo questa serie con il resoconto di un percorso trekking con partenza da Palombara Sabina.
Palombara Sabina si trova a circa 45 minuti da Roma, ci si può arrivare dalla via Salaria oppure dalla via Nomentana. Giunti al paese non si può non notare l’imponente Monte Gennaro.
Da Palombara Sabina partono due sentieri principali: il 318 e il 319, con la variante 319A che si trovano all’interno del Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili.
Il Monte Gennaro (1271 m s.l.m.) ben visibile da Roma nei giorni con il cielo terso, è una delle cime più alte dei Monti Lucretili, dopo il Monte Pellecchia, Pizzo Pellecchia e Cima Valle del Lago, come riporta la carta escursionistica del Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili . Il Parco Regionale dei Monti Lucretili si estende su una superficie di circa 18.000 ettari e 230 km di sentieri segnati e comprende una vasta gamma di habitat naturali e paesaggi di grande valore. La presenza di fiumi, sorgenti, boschi e praterie offre rifugio a una ricca biodiversità, che include numerose specie di flora e fauna.
Palombara Sabina è un borgo che si trova sul versante occidentale dei Monti Lucretili le cui origini risalgono all’epoca romane. Il centro storico del borgo ha una pianta concentrica che si sviluppa sulla cima del colle di Palombara, intorno al palazzo baronale (XI sec.) dei conti di Palombara. Nel ‘400 sono state eseguite le ristrutturazioni che hanno dato la forma attuale di residenza signorile che tutt’oggi caratterizza il palazzo Savelli-Borghese.
Parcheggiata l’auto nelle vicinanze dello stadio e del capolinea Cotral, si può fare colazione e due chiacchiere con la gente del luogo in uno dei bar del posto. Da qui si può iniziare la passeggiata tramite il sentiero 319 e organizzare un ritorno per il sentiero 318. Zaino in spalla con riserva di acqua e cibo, bastoncini da trekking, smartphone con un’applicazione per seguire i sentieri, una powerbank di riserva, uno smartwatch per tenere traccia di altimetria e distanza.
Il sentiero 319 parte in modo molto ripido con un misto di cemento e asfalto e porta dal borgo alle pendici della montagna, un ultimo sguardo verso il borgo di Palombara e poi ci siamo immersi nella faggeta.
Da questo punto iniziano 25 tornanti che salgono dolcemente su un fondo misto di terra di bosco e roccia. Sugli alberi si vedono le prime foglie primaverili di un verde chiaro e il terreno circostante sembra un tappeto di ciclamini.
Giunti all’altezza del Monte Morrone della Croce (ovvero la Torretta), dopo circa 1h30′ di camminata, si apre un bellissimo panorama che stupisce ogni volta con la sua bellezza cangiante: da qui si può ammirare tutta la valle con i borghi di Palombara, Montecelio, Sant’Angelo Romano, Stazzano, Castelchidato e le cime di Monte Matano, Monte Pellecchia con il Pizzo .
Dopo una sosta richiesta dal panorama si prosegue con la strada vicinale in discesa. Come alternativa si può salire verso il Rifugio e successivamente, la Croce di Monte Gennaro, alternativa che abbiamo evitato in considerazione di una camminata impegnativa il 30 aprile di cui faremo un resoconto.
In prossimità del Molino Casoli si prende il sentiero 318, un sentiero da fiaba che rilassa e accoglie (però facendo attenzione a dove si mettono i piedi perchè è sempre un sentiero di montagna!). Su questo versante e alla quota più bassa del sentiero la natura è letteralmente esplosa, la terra è un concerto di colori con i ciclamini, le margherite, le primule.
Il Molino di Casoli risale all’epoca romana e fu in funzione fino al XIX secolo. La sua posizione strategica lungo il fiume Digentia (oggi chiamato Fosso di Casoli) ne faceva un punto cruciale per la produzione di farina nella zona. Nel corso dei secoli, il molino ha subito numerosi interventi di ampliamento e ristrutturazione, testimoniati dai resti di diversi edifici e infrastrutture presenti sul sito.
Superati i ruderi del Molino Casoli, il sentiero ci porta verso una strada romana basaltica di cui è ancora visibile un tratto.
Continuando, si raggiunge la base del colle sul quale si trova il Borgo fortificato di Castiglione che è visitabile seguendo una deviazione verso destra.
Superato l’incrocio con il sentiero 319A, che scende da Monte Le Carbonere, siamo scesi per la strada che ci riporta nel paese.
La traccia GPS del percorso di circa 15 km sopra descritto può essere scaricata cliccando qui:
Il materiale utilizzato in questo trekking è stato il seguente:
Oltre al materiale raccomandato sopra è consigliabile indossare abbigliamento comodo e adatto per camminare in natura, nonché portare con sé una mappa dettagliata della zona oppure una traccia gpx.