Un sensore fotografico è l’elemento centrale di una fotocamera digitale, l’equivalente della pellicola in una fotocamera analogica. Questo dispositivo cattura la luce che entra attraverso l’obiettivo e la converte in un segnale elettronico, che viene poi processato per produrre un’immagine digitale.
I sensori fotografici sono composti da milioni di piccoli elementi fotosensibili, chiamati fotodiodi o pixel, che trasformano la luce in energia elettrica. Ogni fotodiodo corrisponde a un pixel nell’immagine digitale finale. Quando più luce colpisce un fotodiodo, esso genera una carica elettrica più forte, che viene convertita in un valore digitale per creare l’immagine.
Tipi di sensori fotografici
Esistono principalmente due tipi di sensori fotografici utilizzati nelle fotocamere digitali: CCD (Charge-Coupled Device) e CMOS (Complementary Metal-Oxide-Semiconductor).
CCD: questi sensori sono noti per la loro alta qualità d’immagine e il basso livello di rumore. I CCD consumano più energia rispetto ai sensori CMOS e sono più costosi da produrre. Sono utilizzati in fotocamere digitali di alta qualità, scanner e telescopi astronomici.
CMOS: i sensori CMOS sono più economici da produrre e consumano meno energia rispetto ai sensori CCD. Inoltre, possono processare le immagini più rapidamente e supportano più funzionalità, come la registrazione video in diretta e la cattura di immagini a raffica. La qualità dell’immagine prodotta dai sensori CMOS è migliorata notevolmente nel corso degli anni, tanto da diventare il tipo di sensore più comune nelle fotocamere digitali.
Dimensioni del sensore e qualità dell’immagine
Le dimensioni del sensore svolgono un ruolo importante nel determinare la qualità dell’immagine. Un sensore più grande è in grado di catturare più luce e può quindi produrre immagini di qualità superiore, con meno rumore, maggiore gamma dinamica e migliori dettagli. Le dimensioni comuni del sensore includono full-frame (equivalenti a 35mm di pellicola), APS-C, Micro Four Thirds e 1-inch.
- Medio formato: le dimensioni esatte di questo formato possono variare, ma molti sensori di medio formato misurano circa 44 x 33mm. Questi sensori sono in grado di catturare una quantità incredibile di dettagli e offrono una gamma dinamica eccezionale.
- Full Frame: questo tipo di sensore è della stessa dimensione di un fotogramma di pellicola da 35mm, ovvero 36mm x 24mm. Le fotocamere full-frame tendono a produrre la migliore qualità dell’immagine, in particolare in condizioni di scarsa illuminazione, perché i loro pixel più grandi possono catturare più luce. Queste fotocamere sono popolari tra i professionisti e i fotografi amatoriali.
- APS-C (Advanced Photo System type-C): questi sensori sono più piccoli dei sensori full-frame e le loro dimensioni possono variare leggermente a seconda del produttore. Ad esempio, la maggior parte delle fotocamere DSLR Canon con sensori APS-C misurano 22.2 x 14.8mm, mentre quelle di Nikon e Sony misurano 23.6 x 15.6mm. Le fotocamere con sensori APS-C offrono una qualità dell’immagine molto buona e sono più economiche rispetto a quelle full-frame.
- Micro Four Thirds (MFT o µFT): questo è uno standard condiviso da Olympus e Panasonic che ha una dimensione del sensore di 17.3 x 13mm. Le fotocamere MFT tendono ad essere più piccole e leggere delle fotocamere con sensori APS-C o full-frame. Sono utilizzati per fotocamere da viaggio.
- 1-inch: questo è un formato comune per le fotocamere compatte di alta qualità. Nonostante il nome, i sensori 1-inch misurano in realtà 13.2 x 8.8mm. Offrono una qualità dell’immagine significativamente migliore rispetto alle fotocamere compatte con sensori più piccoli, pur mantenendo una forma e una dimensione molto portatili.
- Sensori più piccoli: ci sono anche sensori più piccoli, spesso trovati in fotocamere compatte e smartphone. Questi includono formati come 1/1.7″, 1/2.3″, 1/3.2″, e così via. Questi sensori sono molto più piccoli rispetto a quelli menzionati precedentemente e, sebbene la tecnologia stia migliorando, la loro qualità dell’immagine tende ad essere inferiore, in particolare in condizioni di scarsa illuminazione.
La dimensione del sensore influenza la lunghezza focale equivalente delle lenti. Per esempio, un sensore APS-C ha un “fattore di crop” rispetto a un sensore full-frame, il che significa che una lente da 50mm su una fotocamera APS-C avrà un campo visivo equivalente a una lente da 75mm (per Nikon) o 80mm (per Canon) su una fotocamera full-frame.
Sensori fotografici negli smartphone
La fotografia è diventata una parte integrante della nostra vita quotidiana. Con l’avvento degli smartphone, ognuno di noi ha ora accesso a una fotocamera di qualità in ogni momento. Nonostante i progressi tecnologici, esiste ancora una differenza significativa tra i sensori utilizzati negli smartphone e quelli delle fotocamere tradizionali.
Una delle differenze più significative tra i sensori usati negli smartphone e quelli nelle fotocamere tradizionali riguarda le dimensioni. I sensori utilizzati negli smartphone sono, per ovvie ragioni, molto più piccoli rispetto a quelli utilizzati nelle fotocamere.
I sensori nelle fotocamere DSLR e mirrorless possono variare in dimensioni da APS-C (23.6 x 15.6mm) a full-frame (36 x 24mm), mentre i sensori negli smartphone sono spesso molto più piccoli, generalmente intorno a 1/2.55″ (frazione di pollice). Ci sono eccezioni per esempio il Sony Xperia Pro-I nel suo obiettivo principale ha un sensore da 1″ preso dalla sua celebre fotocamera compatta RX100 VII ed ottimizzato per uso smartphone.
La dimensione del sensore ha un impatto diretto sulla qualità dell’immagine. In generale, un sensore più grande è in grado di catturare più luce, il che produce una migliore qualità dell’immagine, specialmente in condizioni di scarsa illuminazione. I sensori più grandi hanno anche di solito pixel più grandi, che possono catturare maggiori dettagli e ridurre il rumore dell’immagine.
Gli smartphone, utilizzando sensori CMOS di dimensioni ridotte non possono eguagliare la qualità d’immagine delle fotocamere tradizionali soprattutto in condizioni di luce difficile. Comunque grazie all’avanzamento della tecnologia di elaborazione delle immagini e all’intelligenza artificiale, gli smartphone cercano di compensare alcune di queste limitazioni. Per esempio il recente Sony Xperia 1 V di cui parliamo in questo articolo usa un innovativo CMOS stacked con struttura a 2 Layer denominato Exmor T che secondo le dichiarazioni Sony raggiunge le prestazioni di rumore e gamma dinamica molto simili a quelle di una fotocamera full-frame.
In ogni caso a causa della dimensioni ridotte dei loro sensori, gli smartphone hanno e forse avranno sempre grosse difficoltà in condizioni di scarsa illuminazione rispetto alle fotocamere tradizionali.
Le fotocamere full-frame, spesso DSLR o mirrorless, permettono di cambiare gli obiettivi, offrendo una notevole flessibilità. Questo consente ai fotografi di utilizzare obiettivi specifici per diversi tipi di fotografia, come grandangolo, teleobiettivo, macro e altro. Gli smartphone anche se dotati di molteplici obiettivi, non possono avere gli stessi risultati di una full-frame in ogni condizioni di luce.
Altre differenze tra una full-frame e uno smartphone
- Controllo manuale: le fotocamere full-frame offrono un controllo manuale completo su impostazioni come apertura, velocità dell’otturatore e sensibilità ISO. Anche se alcuni smartphone offrono una certa quantità di controllo manuale, non possono competere con il livello di controllo che offre una fotocamera full-frame.
- Profondità di campo: a causa delle dimensioni fisiche dell’obiettivo e del sensore, le fotocamere full-frame possono produrre una gamma molto più ampia di profondità di campo, da sfocati molto profondi a una nitidezza uniforme in tutto il quadro. Gli smartphone, pur essendo in grado di simulare l’effetto bokeh o sfocato attraverso software, non possono competere con la capacità delle fotocamere full-frame di manipolare la profondità di campo.
- File RAW: le fotocamere full-frame ti permettono di scattare foto in formato RAW, che conserva molto più dettaglio e informazioni di colore rispetto ai file JPEG. Anche se alcuni smartphone offrono la possibilità di scattare in RAW, la qualità e la quantità di dati conservati non sono paragonabili a quelli di una fotocamera full-frame.
- Ergonomia e durata della batteria: le fotocamere full-frame sono progettate specificamente per la fotografia, il che significa che tendono ad avere una migliore ergonomia per l’uso prolungato. La durata della batteria di una fotocamera full-frame è anche generalmente molto più lunga rispetto a quella di uno smartphone, che deve bilanciare la fotografia con tutte le altre funzioni del dispositivo.