Safe Superintelligence Inc (SSI) non ha rilasciato un prodotto e non ha reso pubblica una roadmap tecnica; mantiene ancora un sito essenziale che funge solo da manifesto ideologico. Eppure, la sua valutazione ha raggiunto i 32 miliardi di dollari. Fondata nel 2024 da Ilya Sutskever, Daniel Gross e Daniel Levy, SSI ha già raccolto 3 miliardi di dollari in finanziamenti. Il tutto in meno di dodici mesi. Questo dato, da solo, ha attirato l’attenzione di chi segue l’evoluzione dell’AI con occhio critico.

Ma perché tanto interesse verso un’entità che, finora, ha comunicato pochissimo? Non si tratta semplicemente di reputazione personale di Ilya Sutskever, ex OpenAI. Probabilmente è una scommessa collettiva; si crede che chi ha già intuito i grandi cambiamenti in arrivo nel settore, possa ancora guidarne la direzione. Oppure le Big Tech già sanno qualcosa di più di cosa c’è dietro SSI. L’obiettivo di SSI è costruire un’intelligenza artificiale avanzata e il metodo prevede di farlo senza esposizione prematura.
Safe Superintelligence: un network di investimenti strategici
Nel round più recente, guidato da Greenoaks, Safe Superintelligence ha ottenuto un finanziamento aggiuntivo pari a 2 miliardi di dollari; un incremento che ha consolidato ulteriormente la fiducia degli investitori. Hanno partecipato anche Andreessen Horowitz e Lightspeed Venture Partners; due fondi noti per puntare su innovazione pura e visioni radicali.

Tuttavia, l’ingresso di Alphabet e Nvidia ha conferito al tutto una nuova dimensione strategica. Le due aziende non si sono limitate a versare capitale; hanno costruito un rapporto operativo con SSI. Google, attraverso la sua divisione cloud, fornirà all’azienda accesso privilegiato ai chip TPU. Questi chip, sviluppati internamente, sono pensati per compiti specifici nel campo dell’AI; sono più efficienti dei GPU generalisti per molti casi d’uso avanzati. Questa mossa rientra in una strategia più ampia: estendere l’infrastruttura AI di Google ad aziende emergenti selezionate, creando un ecosistema interdipendente.
Nvidia, leader indiscusso nel mercato delle GPU, si trova in una posizione inedita. Investe in una realtà che, almeno per ora, non utilizza la sua tecnologia come base. È un gesto che va oltre il ritorno immediato, serve a mantenere un punto d’accesso nel futuro sviluppo del settore.
Visione, fiducia e assenza di prodotto
A quanto pare, il valore di Safe Superintelligence non si basa su ciò che è stato mostrato, poggia invece su ciò che potrebbe manifestarsi in futuro. Nessun prodotto è stato rilasciato, nessuna demo sembra essere disponibile. Solo una promessa dichiarata: costruire una superintelligenza sicura sin dall’origine.
Gli investitori puntano su un concetto astratto; scommettono che da approcci non incrementali possano nascere nuovi modelli radicali di intelligenza artificiale. Non si tratta più solo di potenziare modelli linguistici esistenti, il focus si sposta su sistemi capaci di ragionare autonomamente, apprendere in modo flessibile e generalizzare concetti in contesti diversi.
Si ipotizza un salto qualitativo oltre il testo, un’intelligenza che costruisce connessioni, non solo risposte. L’opacità, in questo scenario, non è una mancanza; viene considerata una caratteristica metodologica. Serve a proteggere le intuizioni finché non sono mature e permette di lavorare senza pressioni esterne. Il valore dell’azienda non risiede nella trasparenza operativa ma nella reputazione e nella visione strategica del fondatore, Ilya Sutskever. La credibilità dell’intero team ha un peso specifico elevato; la capacità di ridefinire l’intero paradigma tecnologico AI è ciò su cui molti stanno scommettendo.
Safe Superintelligence: una corsa che coinvolge l’intero ecosistema
L’ecosistema AI si sta ridisegnando attorno a poli di attrazione definiti dalla capacità di calcolo, dall’accesso al capitale e dalle relazioni industriali. Le mosse di Alphabet, Amazon, Microsoft e Nvidia sono interconnesse: ognuno cerca di agganciare i laboratori che promettono di costruire i modelli più avanzati.
Safe Superintelligence si inserisce in questo contesto come catalizzatore: non ha ancora mostrato nulla, ma è già trattata come un player centrale. Anche la scelta di utilizzare principalmente TPUs segnala un allontanamento dalla dipendenza da Nvidia. Per le aziende cloud, ottenere clienti come SSI significa anche avere influenza sui futuri standard dell’IA. Chi ospita il training della prossima superintelligenza, guida il suo impatto sul mondo.
Safe Superintelligence: conclusione
Safe Superintelligence Inc. (SSI) non è un’azienda tradizionale. Nessuna timeline, nessuna prova pubblica di progresso. Solo un obiettivo: costruire una superintelligenza sicura. Per molti è sufficiente. Gli investitori sembrano disposti ad accettare l’oscurità, a patto che il potenziale sia reale. È un esperimento non solo tecnologico, ma culturale. Sutskever e soci stanno cercando di cambiare non solo cosa può fare l’IA, ma anche come la società si rapporta a essa.