Nel cuore di San Pietro, mentre le campane annunciano il passaggio tra due epoche, Papa Leone XIV pronuncia parole che sorprendono per lucidità e visione. Il nuovo pontefice decide di cominciare il suo ministero con un riferimento diretto alla tecnologia. Dietro l’omaggio alla figura di Papa Leone XIII, Leone XIV afferma chiaramente che il suo nome si ispira a chi seppe affrontare l’industrializzazione del XIX secolo con una visione sociale forte. Oggi, simili responsabilità si pongono di fronte alla rivoluzione digitale e all’emergere dell’intelligenza artificiale.

Il legame con Leone XIII
Nel suo discorso al Collegio dei Cardinali, Papa Leone XIV collega esplicitamente la propria missione a quella di Leone XIII. Quest’ultimo, con l’enciclica Rerum Novarum, affrontò le trasformazioni economiche e sociali generate dalla prima rivoluzione industriale. Oggi, secondo Leone XIV, la Chiesa si trova dinanzi a una rivoluzione analoga. L’avanzamento dell’IA pone interrogativi sul lavoro, sull’accesso alla giustizia e sulla tutela della dignità umana.
Non è un caso che il pontefice abbia evocato anche l’eredità conciliare e i principi dell’Evangelii Gaudium di Papa Francesco; la conversione missionaria, la sinodalità, il dialogo con il mondo contemporaneo. Il Papa vuole proseguire lungo un cammino già tracciato, che richiede di capire le nuove dinamiche del potere tecnologico. L’etica dell’intelligenza artificiale è una responsabilità morale. Da qui la scelta di un nome che funge da ponte tra due epoche industriali. La Chiesa non può ignorare la forza pervasiva della tecnologia; deve invece interpretarla alla luce della sua dottrina sociale.
In questo contesto, l’AI è vista come simbolo di cambiamenti: può generare false narrazioni, alterare le relazioni umane, ridefinire il lavoro e la conoscenza. Papa Francesco aveva già avvertito dei rischi legati a queste trasformazioni; Leone XIV sembra voler approfondire questo filone, proponendo una Chiesa capace di accompagnare l’umanità nella transizione digitale.
Tuttavia, la sua non è una visione tecnica, ma pastorale. Il suo invito è a riscoprire il “sussurro della brezza leggera” in mezzo al frastuono digitale; a coltivare la capacità di ascolto e discernimento; a non farsi travolgere dal ritmo frenetico dell’innovazione. È una posizione di vigile apertura, che evita sia l’entusiasmo cieco sia il rifiuto apocalittico.

Papa Leone XIV: conclusioni
Le parole di Papa Leone XIV rappresentano un appello alla responsabilità collettiva. La sua decisione di legare il pontificato alla sfida dell’intelligenza artificiale è un gesto che apre interrogativi, ma indica anche una direzione che invita a riflettere. Egli invita a camminare insieme, con lo sguardo rivolto al bene comune. In questa prospettiva, la tecnologia non è un nemico, ma diventa una sfida da affrontare. Il nuovo pontefice unisce spiritualità e discernimento, offrendo una visione lucida e non ideologica su come la Chiesa possa affrontare i cambiamenti generati dall’IA.