Poche settimane fa è uscito lo standard HDMI 2.2 per portare la trasmissione dati allo stratosferico valore di 96 Gbps. Sembrava un notevole passo avanti; in realtà è stato subito declassato da un prodotto ancora più innovativo tutto made in China, GPMI (acronimo di General Purpose Media Interface). Un nuovo standard di trasmissione dati di cui sentiremo parlare spesso in futuro.
Per decenni, gli standard HDMI e DisplayPort hanno dominato il settore delle trasmissioni video e audio digitali; si trovano in milioni di dispositivi elettronici a livello globale.

Questo standard non promette solo velocità di trasmissione elevate, fino a 192 Gbps, ma anche una potenza di alimentazione che può raggiungere i 480 watt. GPMI, quindi, va oltre l’immagine e il suono; si configura come un sistema completo per la comunicazione e l’alimentazione dei dispositivi moderni.
Con il supporto di oltre 50 aziende, tra cui Hisense, TCL e Huawei, GPMI si articola in due versioni; Type-C, compatibile con USB-C, e Type-B, che adotta un connettore proprietario più grande e capace. I valori dichiarati sono notevoli: fino a 192 Gbps di larghezza di banda e 480W di potenza erogabile. In confronto, il nuovissimo standard HDMI 2.2 si ferma a 96 Gbps e non supporta alcuna alimentazione.
Lo sviluppo di GPMI
GPMI non nasce da un semplice desiderio di diversificazione tecnologica. Si inserisce in una strategia più ampia, sostenuta dallo Stato cinese, che vuole ridurre la dipendenza dalle tecnologie occidentali e a rafforzare l’autonomia industriale.

Eliminando la necessità di licenze esterne, si possono ridurre i costi e rafforzare la sicurezza dell’infrastruttura digitale. Con questo progetto, la Cina punta a creare un’infrastruttura digitale nazionale indipendente, meno vulnerabile alle dinamiche geopolitiche. Al momento, è destinato principalmente al mercato interno cinese, ma ha un reale potenziale di espansione globale.
Caratteristiche tecniche

Dal punto di vista tecnico, GPMI offre numerosi vantaggi. Supporta una larghezza di banda fino a 192 Gbps; un valore che supera nettamente le prestazioni di HDMI 2.1 e DisplayPort 2.1. Questo consente la trasmissione di segnali video a risoluzioni altissime, fino a 16K, con frequenze di aggiornamento elevate.
Inoltre, è in grado di fornire fino a 480 watt di energia. Una caratteristica che permette di alimentare direttamente dispositivi ad alte prestazioni, come workstation o monitor di grandi dimensioni. Il cavo è compatibile con diversi tipi di connettori; può essere utilizzato per trasmettere dati, audio e segnali di controllo.
In questo modo, GPMI si presenta come una soluzione veramente universale. Le sue specifiche tecniche non rappresentano solo un miglioramento qualitativo, ma una vera e propria ridefinizione delle connessioni multimediali. Unificando più funzioni in un solo cavo, riduce le connessioni necessarie e semplifica il design dei dispositivi.
Meno cavi, più efficienza

GPMI nasce per rispondere a bisogni concreti, prima ancora che teorici. In ambito domestico, permette di collegare televisori, soundbar, console e set-top box con un solo cavo; semplifica l’installazione e migliora l’estetica dell’ambiente.
Nei contesti commerciali, la tecnologia a margherita (daisy chain) consente di connettere in serie più display digitali, riducendo i costi di cablaggio e facilitando la manutenzione. Nel settore automobilistico, l’adozione prevista nella seconda fase punta all’unificazione dei connettori per infotainment e diagnostica, con vantaggi sia per la progettazione che per la produzione.
Infine, in ambito industriale, GPMI si propone come supporto per la smart factory, grazie alla capacità di integrare alimentazione, video e dati in un unico bus. Le sue specifiche sono pensate per scenari in cui bassa latenza, alta qualità visiva e riduzione dei costi di implementazione sono priorità.
La versatilità è uno dei punti forti: il sistema è capace di supportare ambienti molto diversi, senza richiedere modifiche hardware complesse. Con il supporto di aziende leader, GPMI ha già ricevuto il codice SVID ufficiale (0xFF10), entrando a far parte del circuito di standard riconosciuti dal consorzio USB.

GPMI: conclusioni
Il lancio di GPMI indica la volontà di centralizzare, semplificare e rendere più efficiente la connettività tra dispositivi, puntando a un sistema più integrato. Le caratteristiche tecniche sono solide, le applicazioni realistiche, ma restano interrogativi legati all’adozione internazionale.
HDMI, DisplayPort e USB-C sono standard consolidati, adottati globalmente da un ecosistema vasto e interoperabile. Per GPMI, la sfida principale sarà ottenere un grado di diffusione sufficiente a giustificare la produzione in massa e l’integrazione nei dispositivi commerciali al di fuori della Cina.
L’interesse di grandi marchi nel settore audio-video, automotive e industriale suggerisce che il percorso è stato tracciato con decisione. Se la curva di adozione seguirà un ritmo sostenuto, GPMI potrebbe trasformarsi da alternativa locale a standard globale in tempi più brevi del previsto.