Mentre il Bluetoot 6.0 annunciato lo scorso settembre 2024 ancora è una rarità nei dispositivi attuali, Bluetooth SIG ha continuato a lavorare e il 6 Maggio ha ufficializzato il Bluetooth 6.1. Questa nuova versione porta un cambiamento concreto nel modo in cui i dispositivi gestiscono la privacy e l’autonomia energetica.

L’aspetto più rilevante è l’integrazione degli aggiornamenti RPA randomizzati (resolvable private address). Si tratta di un meccanismo che modifica dinamicamente gli indirizzi Bluetooth in modo imprevedibile; una strategia efficace per ostacolare il tracciamento a lungo termine. In un panorama tecnologico in cui anche un paio di cuffie o uno smartwatch possono trasformarsi in strumenti di sorveglianza passiva, questi aggiornamenti assumono un valore tutt’altro che marginale.
Gli RPA randomizzati mirano a proteggere meglio la trasmissione dei dati Bluetooth senza alterare l’esperienza d’uso. Bluetooth 6.1, in definitiva, cerca di garantire più sicurezza, efficienza e controllo nel quotidiano digitale.
Randomized RPA: come funziona e perché conta
Il cuore di Bluetooth 6.1 è una modifica al comportamento degli indirizzi RPA (Resolvable Private Address). Questi indirizzi temporanei sostituiscono il MAC fisso per ridurre l’esposizione all’identificazione. In precedenza, il sistema cambiava l’indirizzo ogni 15 minuti circa; una routine efficace, ma prevedibile. Ora, con l’aggiornamento, la tempistica viene resa casuale; il valore viene scelto in modo pseudocasuale all’interno di un intervallo compreso tra 8 e 15 minuti per impostazione predefinita. I produttori possono anche configurare intervalli da 1 secondo fino a un’ora. Questo cambiamento rende più difficile per soggetti terzi correlare le trasmissioni nel tempo; un dettaglio tecnico che complica drasticamente l’utilizzo di tracciamenti passivi a lungo termine.

Le versioni Bluetooth più recenti, dalla versione 5.3 e ora 6.1, integrano meccanismi robusti di cifratura, autenticazione e gestione degli indirizzi (come gli RPA randomizzati in 6.1). Questo vuol dire che con versioni di Bluetooth più obsolete, le comunicazioni vocali tramite cuffie Bluetooth potrebbero essere intercettate da un hacker. Gli hacker possono eseguire attacchi come l’ “eavesdropping” (ascolto passivo) o il “man-in-the-middle” (intercettazione attiva).
La casualizzazione non è gestita dal sistema operativo ma direttamente dal controller Bluetooth; integra un generatore di numeri random approvato dal NIST. Questo consente di effettuare le modifiche senza svegliare il dispositivo principale, anche abbattendo l’impatto energetico. Il risultato è un sistema più efficiente, meno prevedibile, e in grado di proteggere meglio la riservatezza.
Bluetooth 6.1 : meno consumo, più autonomia
L’autonomia resta una delle sfide più critiche per dispositivi compatti; come cuffie true wireless, sensori IoT, braccialetti fitness e tracker GPS. Bluetooth 6.1 affronta questo problema intervenendo su un aspetto tecnico spesso trascurato, l’autonomia operativa del chip Bluetooth. Con il nuovo standard, il controller è in grado di aggiornare l’indirizzo RPA autonomamente; questa funzione riduce la necessità di coinvolgere il processore principale, risparmiando energia.
Il vantaggio principale si concretizza in una riduzione dei cicli CPU e delle operazioni di memoria; queste operazioni, seppur minime, si accumulano nel tempo. In dispositivi con batterie da pochi milliampere, ogni millisecondo risparmiato conta. In scenari reali, come un fitness tracker indossato durante un’escursione di più giorni, la differenza può tradursi in ore aggiuntive di funzionamento; a volte persino in giorni.
Per i produttori, ciò apre nuove possibilità; per esempio dispositivi più sottili (con batterie più piccole), con meno vincoli sulla capacità energetica. Un vantaggio nei mercati dove miniaturizzazione ed efficienza sono fattori chiave. Oppure dispositivi che a parità di batteria usata sono semplicemente in grado di raggiungere autonomie superiori.
Prospettive e adozione nel mercato
La specifica 6.1 è stata finalizzata pochi giorni fa (maggio 2025), ma l’adozione su larga scala richiederà tempo. Come già accaduto con Bluetooth 5.3/5.4 e 6.0, serve l’implementazione da parte dei produttori di chip e la validazione nei firmware. Le prime soluzioni con pieno supporto a 6.1 sono previste solo per il 2026, mentre una reale diffusione potrebbe arrivare nei due anni successivi. Questo non toglie rilevanza all’aggiornamento: al contrario, ne rafforza l’importanza, perché pone le basi per una nuova generazione di accessori più rispettosi della privacy.
Apple ha già indicato che i suoi accessori di prossima generazione, come gli AirPods o gli AirTag, trarranno vantaggio dalle novità di Bluetooth 6.1, specie nel contesto della protezione contro il tracciamento non autorizzato. Allo stesso modo, i produttori Android potrebbero integrare questi miglioramenti nei sistemi di localizzazione sicura, rafforzando strumenti come Find My Device. È una corsa discreta ma strategica; chi adotterà per primo questi standard avrà un vantaggio importante, anche se invisibile ai meno esperti.
Bluetooth 6.1 : conclusione
Bluetooth 6.1 non si impone con effetti speciali, ma lavora in silenzio dove serve. La randomizzazione degli indirizzi RPA e la gestione autonoma da parte del controller rappresentano miglioramenti tangibili nella protezione della privacy e nell’efficienza energetica. Un’evoluzione che risponde a esigenze concrete. Mentre l’adozione avrà tempi lenti, l’impatto a lungo termine potrebbe essere sostanziale, soprattutto in un panorama tecnologico dove riservatezza e autonomia sono sempre più centrali.