Quando una distribuzione Linux decide di modificare il comportamento di un repository chiave, non si tratta mai di un semplice dettaglio tecnico. Con la prossima versione AlmaLinux 10.1, il team ha scelto di attivare automaticamente il repository CRB (CodeReady Builder); sia nei nuovi sistemi che attraverso un aggiornamento per quelli esistenti.
È una scelta che vuole semplificare l’installazione di software da repository come EPEL; spesso fonte di errori e frustrazione proprio a causa della mancanza di dipendenze contenute nel CRB. Questa modifica, annunciata ufficialmente sul blog di AlmaLinux rimuove uno dei maggiori ostacoli nella gestione di pacchetti esterni; inoltre, si evitano le lunghe sessioni di debug su problemi nati da repository disabilitati.


Cosa c’è nel CRB di AlmaLinux 10.1
Il CRB è già conosciuto come PowerTools durante il ciclo di vita di AlmaLinux 8. Include librerie e strumenti che non fanno parte del core delle distribuzioni enterprise. La sua funzione resta, tuttavia, spesso sottovalutata. Molti dei pacchetti contenuti sono pensati per ambienti di sviluppo. Ma la loro presenza incide anche sul funzionamento quotidiano di desktop environment evoluti, come KDE Plasma.
Sono proprio componenti come “plasma-discover” o “libAppStreamQt” che richiedono librerie che, in assenza del CRB attivo, non possono essere installate. Questo causa messaggi d’errore e fallimenti nell’installazione. Inoltre, vengono segnalati erroneamente bug agli sviluppatori EPEL, quando il vero nodo è l’assenza del repository CRB.
Con l’attivazione automatica introdotta in AlmaLinux 10.1, si risolve all’origine questa catena di errori; il sistema nasce già predisposto per accedere ai pacchetti necessari. Non si deve intervenire manualmente sui file di configurazione, il repository è attivo sin dall’inizio.
Inoltre, il team di AlmaLinux introduce anche il pacchetto selinux-policy-extra, disponibile all’interno del CRB. La sua funzione è supportare meglio i software EPEL in ambienti con SELinux attivo. Questa integrazione evita conflitti e migliora l’esperienza complessiva.
Anche chi ha già installato AlmaLinux 10 o AlmaLinux Kitten 10 riceverà l’aggiornamento; il file di configurazione almalinux-crb.repo verrà modificato automaticamente, impostando enabled=1.
Questo elimina ogni dubbio sullo stato del repository e garantisce coerenza nel comportamento tra nuove installazioni e sistemi già esistenti; un vantaggio evidente per chi gestisce più macchine o ambienti misti.
AlmaLinux 10.1: conclusioni
Con questa impostazione, AlmaLinux continua a mantenere un equilibrio tra facilità d’uso e controllo tecnico. Sono solo strumenti che si adattano a diversi modelli di utilizzo. Chi desidera configurare il proprio ambiente in modo più selettivo ha tutte le opzioni a disposizione.
Questa possibilità garantisce piena libertà a chi desidera gestire ambienti minimalisti; è utile per chi lavora con container, sistemi embedded o infrastrutture ottimizzate al massimo. In questi scenari, ogni repository attivo comporta un peso; anche solo a livello di metadati.
Inoltre, per chi preferisce tenere il proprio sistema più snello, è possibile anche disattivare il CRB. La procedura è semplice, immediata e totalmente reversibile: basta eseguire il comando dnf config-manager --disable crb da terminale.










