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Two Point Hospital: la rinascita della simulazione ospedaliera
Two Point Hospital è un videogioco gestionale sviluppato da Two Point Studios e pubblicato da SEGA, rilasciato inizialmente su PC il 30 agosto 2018 e successivamente portato anche su console PlayStation, Xbox e Nintendo Switch. Questo titolo è il successore spirituale del celebre Theme Hospital del 1997, creato da Bullfrog Productions per MS-DOS. Theme Hospital riusciva a mescolare con britannica ironia, strategia e un’estetica surreale. Il giocatore impersonava il direttore di un ospedale alle prese con malattie assurde, pazienti eccentrici e staff imprevedibile; l’obiettivo non era solo guarire ma anche intrattenere. Le patologie dai nomi improbabili, le animazioni buffe e la voce fuori campo carica di sarcasmo hanno contribuito a rendere Theme Hospital un’esperienza indimenticabile, imitata ma mai superata per oltre vent’anni.

Due decenni dopo, molti dei creatori originali si sono riuniti per dare vita a una nuova interpretazione moderna del concetto, mantenendo intatto lo stile irriverente, e caricaturale che aveva reso iconico il predecessore.
In Two Point Hospital si gestisce una rete di ospedali nel fantasioso Two Point County, affrontando malattie assurde, personale eccentrico e pazienti ancora più stravaganti.
Two Point Hospital : leggero e comico
I pazienti soffrono di patologie come “testa a lampadina” o “panico da padella”, curati con macchinari surreali come la “sbullonatrice”. La combinazione di strategia, umorismo nero e uno stile visivo cartoon rende Two Point Hospital unico nel panorama della simulazione gestionale.
Ogni ospedale del Two Point County propone nuove sfide: in alcune zone bisogna affrontare malattie psichiatriche con cure improbabili; in altre si tratta di resistere a invasioni di fantasmi o gestire pazienti durante disastri climatici come bufere di neve o ondate di calore.

Ciò che rende il gioco coinvolgente è proprio la varietà crescente delle situazioni. Ogni ospedale sbloccato apre la strada a nuove tecnologie, nuovi tipi di personale e malattie ancora più bizzarre. Le brevi descrizioni testuali, le comunicazioni via radio e i messaggi vocali del sistema ospedaliero contribuiscono a costruire un mondo ricco di dettagli assurdi e ironia pungente.
Complessità mascherata da leggerezza

Alla base del gameplay c’è una struttura solida e ben articolata accessibile anche ai meno esperti; la curva di apprendimento è calibrata con attenzione. Si costruiscono stanze, si assumono dottori e infermieri con abilità e tratti caratteriali specifici; ogni membro dello staff influisce sull’efficienza complessiva.
Il bilancio economico va monitorato con rigore; ogni investimento deve essere valutato in funzione dei costi e del ritorno in termini di reputazione. Le emergenze mediche e le criticità logistiche mettono alla prova la capacità di pianificazione; gestire code, attese e flussi di pazienti richiede intuito e reattività. Ogni livello introduce gradualmente nuove meccaniche; tra queste spiccano la ricerca scientifica, che consente di sviluppare tecnologie avanzate; il marketing sanitario, utile per attrarre pazienti da altre strutture; e la formazione del personale, indispensabile per ottenere prestazioni ottimali.
Una delle meccaniche più raffinate è quella legata alla personalità dei dipendenti; alcuni medici sono eccellenti nella diagnosi ma tendono a ignorare i pazienti; altri lavorano velocemente ma distruggono la soddisfazione generale con atteggiamenti ostili. Devi bilanciare tratti positivi e negativi; sbagliare un’assunzione può compromettere l’intera catena di trattamento.

Le missioni opzionali, gli obiettivi a tempo e le sfide online tra giocatori arricchiscono ulteriormente il gioco; introducono varietà e stimoli alla rigiocabilità, mantenendo vivo l’interesse anche dopo decine di ore.
Modalità di gioco
Il cuore pulsante di Two Point Hospital è la campagna principale, divisa in numerosi livelli ambientati in ospedali diversi, ciascuno con vincoli e obiettivi specifici.
Le prime missioni svolgono la funzione di tutorial; introducono concetti fondamentali come l’organizzazione delle stanze, la diagnosi progressiva, il flusso dei pazienti e l’ottimizzazione dei percorsi; permettono di apprendere senza mai annoiare. Man mano che si avanza nella campagna, la complessità del gameplay cresce; il ritmo accelera visibilmente.
Si passa da cliniche minuscole, con poche stanze e una decina di visitatori, a ospedali labirintici; questi richiedono decine di reparti, numerose sale d’attesa, macchinari di ultima generazione e personale ampio e variegato. Alcune mappe prevedono flussi turistici, mentre altre pongono il focus su personale stressato, disastri naturali o eventi a tempo.

C’è poi la modalità sandbox, che permette di gestire un ospedale senza limiti e costruire la propria struttura ideale. Ogni ospedale presenta uno stile proprio, non solo per il paesaggio, ma anche per le regole e le emergenze. In alcune missioni non ci sono fondi iniziali e bisogna guadagnare da subito; in altre è vietato assumere nuovo personale o si affrontano eventi catastrofici periodici. Le funzionalità online sono limitate a confrontare i propri risultati con quelli di altri giocatori, partecipare a sfide settimanali e sbloccare ricompense cosmetiche.
Grafica e comparto audio: stile cartoon e humor britannico
Visivamente, Two Point Hospital punta su uno stile cartoon colorato e pulito, con tonalità pastello che garantiscono una buona leggibilità anche durante le fasi più caotiche del gioco; questo aiuta a mantenere sempre chiara la disposizione degli elementi su schermo.
I modelli tridimensionali dei personaggi sono volutamente grotteschi e caricaturali; teste giganti, espressioni stralunate e posture buffe trasformano ogni paziente in una piccola gag visiva. Questo approccio consente di enfatizzare le patologie surreali, come il “visomagnetismo”, in cui i volti attraggono oggetti metallici; o la sindrome del clown involontario, dove il paziente perde il controllo del proprio trucco facciale. Le animazioni sono fluide e ben realizzate. I particolari ambientali, come distributori automatici, bacheche, quadri e segnaletica ospedaliera, arricchiscono l’atmosfera; tutto è pensato per mantenere l’interfaccia ordinata ma vivace.

Il comparto audio merita una menzione speciale. La colonna sonora propone brani rilassanti in stile jazz/lounge; riesce a cullarti anche dopo lunghe sessioni, evitando la ripetitività tipica di molti titoli gestionali. La radio dell’ospedale trasmette dialoghi che oscillano tra il surreale e il comico; questi messaggi vocali, interpretati con uno stile da emittente pubblica britannica, sono pieni di battute nonsense e pubblicità fittizie.
Frasi come non mangiate le piante o ricordatevi di respirare ogni tanto sorprendono e divertono; danno al gioco un’identità unica. Le voci dei pazienti, le urla dei clown, i rumori dei macchinari e i commenti degli inservienti rafforzano l’anima ironica del gioco.
Conclusioni: Two Point Hospital
Two Point Hospital riesce nell’impresa di far rivivere una formula amata senza cadere nella trappola della sterile nostalgia. Il suo stile leggero, la comicità surreale e la varietà delle sfide lo rendono un gestionale accessibile e profondo allo stesso tempo. La direzione artistica brillante e l’eccellente comparto audio confermano una cura produttiva di buon livello, mentre il gameplay riesce a intrattenere anche nelle fasi più avanzate, pur senza introdurre veri stravolgimenti rispetto all’originale Theme Hospital.
Nonostante una curva di difficoltà non sempre lineare, il gioco riesce a intrattenere, stimolando sia la riflessione strategica che la risata improvvisa. Consigliato a chi ama gestire senza stress, ridere dei paradossi sanitari e costruire ospedali che sembrano parchi giochi del nonsense.

Buon divertimento con questo altro rilascio gratuito! Il gioco al momento supporta la lingua italiana solo per l’interfaccia.
Two Point Hospital
Hardware consigliato
Per giocare a Two Point Hospital in FHD (1080p) è sufficiente una GPU entry level come la AMD Radeon RX 7600 🧺 oppure la Nvidia GeForce RTX 4060 🧺. Può essere giocato in 1080p con settings moderati anche da processori con GPU integrata come l ’AMD Ryzen 8700G (su socket AM5) o qualsiasi minipc con GPU integrata come il Beelink EQR6, il GMKtec NucBox K11 o il potente Beelink SER9.
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