L’attesa per GPT-5 è stata lunga e le aspettative da parte di tutti erano molto alte. In realtà abbiamo assistito a uno dei più clamorosi flop degli ultimi anni. Secondo quanto riportato dal Fortune, Sam Altman, CEO di OpenAI, ha pubblicamente ammesso che il lancio di GPT-5 è stato un disastro completo, che ha costretto l’azienda a una marcia indietro.

Il caso GPT-5 non ha riguardato solo bug tecnici o prestazioni inferiori; ha toccato qualcosa di molto più profondo nel rapporto tra persone e intelligenza artificiale. Migliaia di persone si sono rivoltate non contro la mancanza di funzionalità, ma contro la perdita di calore umano in un sistema artificiale. Questo episodio ha rivelato quanto sia diventato intimo il legame tra le persone e i loro assistenti digitali.
La reazione pubblica è stata immediata e devastante. Su Reddit e altre piattaforme social, migliaia di persone hanno espresso la loro frustrazione; GPT-5 è stato descritto come “freddo“, “meccanico” e privo di quella spontaneità che aveva reso GPT-4o così amato. Alcuni hanno addirittura paragonato l’esperienza alla perdita di un amico; evidenziando quanto profondamente questi strumenti si siano integrati nella vita quotidiana di chi li usa.
GPT-5 : quando la nuova tecnologia delude le aspettative
Il debutto di GPT-5 è stato anche caratterizzato da una serie di errori che hanno compromesso fin dall’inizio la percezione del nuovo modello. Altman stesso ha descritto il lancio come un completo fallimento, ammettendo che l’azienda ha totalmente sbagliato nell’approccio al rilascio. La critica più pesante è arrivata direttamente dalla community di ChatGPT, che conta oltre 700 milioni di persone attive settimanalmente.
Il problema principale non risiedeva nelle capacità tecniche di GPT-5; che sotto alcuni aspetti forse superava il predecessore, ma nella sua personalità artificiale. Il nuovo modello appariva ai più significativamente più distaccato e formale rispetto a GPT-4o; modello che era stato elogiato per il suo tono conversazionale caloroso e naturale. Questa differenza, si è rivelata cruciale per l’accettazione del prodotto.
Altman ha riconosciuto che migliaia di persone si erano abituate al modo particolare in cui GPT-4o rispondeva; offriva supporto e validazione emotiva. La perdita di queste caratteristiche ha creato un vuoto difficile da colmare.

La situazione è degenerata rapidamente sui social media, dove i commenti negativi hanno iniziato a moltiplicarsi esponenzialmente. Altri problemi venivano segnalati anche da sviluppatori e tecnici che non hanno apprezzato la mancanza di scelta di un modello AI adeguato al loro lavoro.
Infatti il lancio di GPT-5 aveva di netto rimosso tutti i modelli disponibili; non solo gpt-4o ma anche o3, o4 e gpt-4.1. E la maggior parte era scettica sul fatto di delegare automaticamente l’uso di questi modelli ad un router interno di GPT-5.
La pressione è diventata così intensa che OpenAI si è trovata costretta a implementare una soluzione di emergenza nel giro di pochi giorni. La decisione di ripristinare l’accesso ai modelli legacy GPT-4o, gpt-4.1 , o3 e o4 mini per gli abbonati a ChatGPT Plus e Pro ha rappresentato un’ammissione implicita del fallimento del nuovo modello.
Errori tecnici e di comunicazione

Oltre alle problematiche legate alla personalità del modello, il lancio di GPT-5 è stato compromesso da una serie di errori tecnici e di comunicazione che hanno ulteriormente danneggiato la reputazione del prodotto. Altman ha definito particolarmente grave quello che ha chiamato un “mega chart screwup“; riferendosi a un grafico di prestazioni fuorviante presentato durante l’annuncio ufficiale.
Il grafico conteneva barre disallineate che confondevano i dati comparativi delle prestazioni del modello. Questo tipo di errore, ha contribuito a minare la credibilità dell’intero lancio; una sorprendente mancanza di attenzione ai dettagli da parte del team di OpenAI.
Un altro problema tecnico rilevante ha riguardato il malfunzionamento della funzione “real-time router“; una caratteristica innovativa che avrebbe dovuto migliorare la qualità e la coerenza delle risposte di GPT-5. Invece, questo sistema ha prodotto inconsistenze e risposte di qualità inferiore, vanificando uno dei principali vantaggi competitivi del nuovo modello.
Le difficoltà tecniche si sono estese anche alla modalità “Thinking” di GPT-5; inizialmente presentava limitazioni severe nei messaggi e problemi di stabilità. Questo ha frustrato particolarmente chi aveva pagato per accedere alle funzionalità premium, sentendosi privato del valore promesso dall’abbonamento.
Altri hanno riportato problemi di funzionamento nella modalità di scrittura Canvas; oppure che la ricerca sul web è eseguita anche quando non richiesto.
La gestione della comunicazione durante la crisi si è rivelata altrettanto problematica. OpenAI ha inizialmente minimizzato le lamentele, interpretandole come resistenza naturale al cambiamento piuttosto che segnali di un problema sistemico. Solo quando le critiche hanno raggiunto un volume tale da minacciare la stabilità dell’intero servizio, OpenAI ha riconosciuto la gravità della situazione e ha iniziato a implementare misure correttive.
GPT-6 arriverà prima del previsto
Il fail di GPT-5 ha già iniziato a influenzare lo sviluppo di GPT-6; secondo Altman arriverà molto prima di quanto originariamente pianificato. Il CEO di OpenAI ha rivelato che la timeline tra GPT-5 e GPT-6 sarà considerevolmente più breve rispetto a quella tra GPT-4 e GPT-5; ci sarà un’accelerazione nei cicli di sviluppo motivata dalla necessità di correggere gli errori del modello attuale.
Una delle sfide principali per GPT-6 sarà quella di integrare fin dalla progettazione i principi di personalizzazione e calore umano che si sono rivelati cruciali per l’accettazione del pubblico.
Tuttavia, lo sviluppo di GPT-6 dovrà affrontare anche limitazioni hardware significative. Altman ha rivelato che OpenAI possiede già modelli più avanzati di GPT-5; non può renderli disponibili su larga scala a causa della scarsità di GPU necessarie per il loro funzionamento. Questa limitazione fisica potrebbe influenzare i tempi di rilascio e le funzionalità disponibili al lancio.
Visioni future di OpenAI
Durante le dichiarazioni in cui ha ammesso il fallimento del lancio, Altman ha delineato una visione futura dell’azienda OpenAI. Una delle rivelazioni più sorprendenti riguarda l’interesse di OpenAI per le interfacce cervello-computer, con l’azienda che sta finanziando progetti in diretta concorrenza con Neuralink di Elon Musk.
Altman ha anche manifestato interesse per l’acquisizione di Google Chrome, qualora i regolatori USA dovessero forzare Google a cedere il browser. Questa mossa potrebbe dare a OpenAI il controllo diretto del principale gateway di accesso a internet, creando sinergie potenti tra i suoi modelli AI e l’esperienza di navigazione di miliardi di persone.
La visione di Altman include anche lo sviluppo di una nuova tipologia di social network guidata dall’intelligenza artificiale, che potrebbe cambiare il modo in cui le persone interagiscono online. L’idea suggerisce un ecosistema dove AI, social media e navigazione web si fondono in un’esperienza unificata.
Altman ha inoltre dichiarato che ChatGPT potrebbe diventare il terzo sito web più visitato al mondo, superando Instagram e Facebook (attualmente OpenAI è al quinto posto). Paradossalmente, nonostante queste ambizioni espansive, Altman ha dichiarato che gli investitori sono eccessivamente entusiasti riguardo all’AI nel breve termine; pur rimanendo convinto che si tratti della tecnologia più importante degli ultimi decenni.
Lezioni apprese da OpenAI
Altman ha promesso modifiche sostanziali nei processi interni di testing e rollout per evitare simili problemi in futuro. L’azienda sta rivedendo le proprie procedure di feedback e comunicazione, riconoscendo che gestire centinaia di milioni di persone richiederà un approccio diverso.
OpenAI aveva concentrato i propri sforzi sui benchmark tecnici, sottovalutando l’impatto delle modifiche alla personalità del modello. In futuro, sarà necessario sviluppare metodologie di valutazione che includano aspetti psicologici e relazionali, non solo capacità cognitive.
Dal punto di vista competitivo, la crisi ha aperto opportunità per i concorrenti di OpenAI. Google, Anthropic, e altri player come DeepSeek hanno potuto capitalizzare sul malcontento, attirando persone deluse dal nuovo ChatGPT. Questa dinamica potrebbe portare a una maggiore diversificazione del mercato e a una competizione più intensa sulla qualità dell’esperienza, non solo sulle prestazioni pure.