Il ritorno di Ecco the Dolphin sarà uno degli eventi più curiosi tra gli appassionati di videogames. Annunciato da Ed Annunziata, il creatore originale della serie, il progetto prevede la pubblicazione di due remaster dei titoli storici per Sega Genesis; oltre allo sviluppo di un terzo capitolo inedito.

Questo ritorno prende forma anche attraverso un sito web con un conto alla rovescia; la conclusione sarà il 26 aprile 2026. Oltre l’operazione nostalgica c’è l’idea di ricreare un’esperienza gaming che unisca impegno ambientale, narrazione e nuovo design. La saga di Ecco ha sempre avuto un’impronta atipica; gameplay difficile, ambientazioni acquatiche ipnotiche e una narrativa che combina ecologia, fantascienza e mitologia.
A distanza di oltre 25 anni dall’ultimo capitolo ufficiale, il ritorno è un notizia tecnica ma anche culturale. La sua ripresa, supportata dall’intero team originale, promette coerenza stilistica e ambizione concettuale. Si inserisce in un contesto attuale in cui l’interesse per il retrogaming convive con una rinnovata attenzione per il design esperienziale nei videogiochi.
Ecco the Dolphin: i due remaster
L’annuncio del ritorno di Ecco the Dolphin è avvenuto in occasione del mese dell’eredità asiatica e pacifica promosso da Xbox. Tuttavia, questa occasione non è casuale. Annunziata ha infatti sottolineato come la genesi della saga sia stata ispirata da una visione culturale profondamente legata all’oceano.

I due remaster annunciati riguardano “Ecco the Dolphin” (1992) e “Ecco: The Tides of Time” (1994); entrambi titoli leggendari per la loro struttura non lineare, difficoltà elevata e ambientazione marina immersiva. Il team originale si occuperà direttamente della rimasterizzazione, garantendo fedeltà all’opera originaria; ma con l’aggiunta di migliorie grafiche e adattamenti per le piattaforme moderne.
Il conto alla rovescia presente sul sito ufficiale rappresenta il cuore simbolico del progetto: più di 8.500 ore, equivalenti a circa un anno, prima di scoprire il contenuto esatto di questa nuova fase. Inoltre, i remaster si affiancheranno a una narrazione rinnovata che può risultare didattica, perfino contemplativa, seguendo il tono lirico e riflessivo che ha da sempre caratterizzato la serie.

Il nuovo capitolo offre continuità e innovazione

L’annuncio di un nuovo gioco della serie rappresenta la parte più ambiziosa del progetto. Il nuovo capitolo promette di introdurre “meccaniche di gioco contemporanee e sensibilità grafiche legate alla GPU“. Quindi, l’adozione di tecnologie moderne in grado di valorizzare le atmosfere sottomarine e l’interazione ambientale che hanno reso Ecco un’esperienza immersiva.
Il team intende mantenere viva la filosofia originaria del gioco, dove l’azione non è mai fine a se stessa ma si intreccia con temi ecologici, introspezione e senso di meraviglia. Secondo Annunziata, il personaggio di Ecco è nato da un desiderio di esplorazione esistenziale; impersonare un delfino è un invito a osservare il mondo con occhi diversi.
Il gameplay, quindi, si strutturerà nuovamente attorno a concetti di navigazione, suono, ritmo naturale e scoperta. L’uso del sonar per interagire con l’ambiente, già presente nei titoli originali, sarà ampliato; l’obiettivo è quello di fondere esplorazione e comunicazione in un’esperienza fluida e coerente. La difficoltà, spesso criticata in passato, potrebbe venire calibrata per mantenere il senso di sfida ma senza scoraggiare il pubblico contemporaneo.
Ecco the Dolphin: conclusioni
Il ritorno di Ecco the Dolphin è un progetto a lungo termine che unisce nostalgia e visione futura. I remaster sono un ponte verso la memoria, uno strumento per riconsiderare con occhi nuovi ciò che già conosciamo. Il nuovo capitolo, invece, è un territorio ancora da esplorare, ma che si annuncia coerente con l’identità originaria della serie. Il coinvolgimento del team originale garantisce continuità, ma anche consapevolezza.
In un’epoca in cui i remake spesso sembrano guidati più da logiche commerciali che artistiche, Ecco vuole distinguersi per la sua intenzione culturale. Il conto alla rovescia diventa quindi un invito a rallentare, a prepararsi, a tornare a un videogioco che non vuole solo intrattenere, ma anche far pensare.