Amazon ha intrapreso un’azione legale contro Perplexity AI che va ben oltre una semplice disputa commerciale. Il colosso dell’e-commerce ha citato in giudizio la startup presso la Corte Distrettuale della California settentrionale, accusandola di frode informatica e violazione del Computer Fraud and Abuse Act. Al centro della controversia c’è Comet; il nuovo browser AI di Perplexity che permette di automatizzare gli acquisti online per chi lo usa.


Perplexity è una startup che ha guadagnato rapidamente terreno nel mercato degli assistenti AI; la sua tecnologia combina capacità di ricerca avanzate con funzionalità di navigazione intelligente. Il suo browser Comet non si limita a mostrare risultati di ricerca ma agisce come un vero assistente personale digitale; un’assistente capace di confrontare prodotti, gestire tab, scrivere email e completare acquisti autonomamente.
Amazon sostiene che Comet si camuffi da browser Chrome (cambiando l’Agent) per accedere in modo non autorizzato agli account dei clienti Amazon; questo mascheramento, secondo l’azienda di Seattle, costituisce una violazione diretta dei suoi termini di servizio. Perplexity ha configurato Comet in modo che quando il suo agente AI accede a un sito come Amazon, invia un User-Agent che corrisponde esattamente a quello del browser Chrome; il browser più usato al mondo. Perplexity fa questo per evitare i blocchi al suo browser Comet da parte di Amazon.
In più Amazon ha riportato che come da recenti segnalazioni il browser Comet AI è vulnerabile ad attacchi di iniezione, phishing, truffe e altre forme di cyberattacchi. Un esempio è il “CometJacking“; un attacco che dirotta l’assistente AI integrato nel browser di Perplexity per estorcere dati, bypassando le protezioni dati di Perplexity tramite “trucchi di codifica Base64”.
Amazon vs Perplexity
La lettera di diffida del 31 ottobre firmata dall’avvocato Moez M. Kaba è categorica; Perplexity deve cessare immediatamente l’uso di agenti AI che accedono clandestinamente alla piattaforma Amazon. Se Perplexity agisse in questo modo, Amazon bloccherebbe l’agente Comet; di conseguenza il browser non sarebbe più in grado di accedere al sito di shopping Amazon.
Amazon accusa Perplexity di degradare l’esperienza cliente eliminando alcune raccomandazioni personalizzate e opzioni di consegna da parte di Amazon; sostiene infatti che Comet non offre la possibilità di aggregare ordini per ridurre le spedizioni. Secondo Amazon ci sono anche rischi per la sicurezza dei dati. Perplexity Comet raccoglie password, chiavi di sicurezza, metodi di pagamento e cronologie degli acquisti; e al tempo stesso nega responsabilità per la protezione di questi dati sensibili.
La startup difende il proprio modello sostenendo che gli agenti AI sono estensioni degli individui che li utilizzano; non bot o crawler tradizionali. Perplexity afferma che le credenziali rimangono memorizzate localmente, mai sui propri server; questa distinzione è cruciale per la loro difesa legale.
Amazon ha implementato diverse misure di sicurezza per bloccare l’accesso di Comet. Dall’altra parte Dmitry Shevelenko, Chief Business Officer di Perplexity, ha rifiutato ripetutamente le richieste di Amazon di identificare trasparentemente Comet; inoltre rilascia spesso nuove versioni di Comet per aggirare le restrizioni di Amazon dirette all’user-agent Comet. Questo gioco del gatto e del topo ha costretto Amazon a investire risorse in tracciamento, investigazione, contromisure e ora spese legali.
Perplexity Comet: una minaccia al modello economico di Amazon
Perplexity accusa invece Amazon di bullismo aziendale e di usare minacce legali per bloccare l’innovazione. La startup sostiene che Amazon preferisce servire pubblicità e risultati sponsorizzati piuttosto che facilitare acquisti semplici e diretti; questa accusa tocca il cuore del modello di business di Amazon che dipende fortemente dai ricavi pubblicitari e dai prodotti sponsorizzati.
La difesa legale di Amazon potrebbe essere il mezzo per un fine più grande; proteggere i flussi di ricavo di Amazon. Una parte crescente e redditizia degli introiti di Amazon non viene dalle vendite dirette, ma dalla pubblicità. Quando cerchi qualcosa su Amazon, i primi risultati e quelli contrassegnati come “Sponsorizzati” sono frutto di un’asta pubblicitaria in cui i brand pagano Amazon per essere visti.


Se un agente come Comet entra, analizza i prodotti, sceglie il migliore in base ai tuoi parametri e acquista in modo diretto e senza pubblicità, di fatto bypassa questo mercato per intero. Per Amazon è un danno economico diretto.
Amazon ha investito molto per diventare una delle aziende più intelligenti al mondo. I dati degli acquisti, le ricerche, i tempi di permanenza sulle pagine sono il carburante che alimenta i suoi algoritmi di raccomandazione, la logistica di (Amazon Web Services) AWS e la sua capacità di prevedere le tue necessità. Permettere a un agente esterno come Comet di operare “al buio” sul suo sito significa perdere un flusso di dati preziosi.
Il CEO di Amazon, Andy Jassy, ha più volte menzionato che Amazon sta lavorando ai propri agenti AI (“Buy For Me” e “Rufus”). L’azione legale contro Perplexity serve a mandare un messaggio chiaro a tutte le startup simili; “Questo è il nostro campo da gioco. Noi decidiamo come vengono implementate le AI agentiche sul nostro territorio. L’alternativa è una costosa battaglia legale che non vincerete“.
Il futuro dell’e-commerce AI
La battaglia legale tra Amazon e Perplexity definirà probabilmente i confini dell’innovazione nell’e-commerce per gli anni a venire. Andy Jassy ha ammesso durante l’ultima earnings call che Amazon sta “avendo contatti” su possibili partnership con agenti AI terzi; ha sottolineato che qualsiasi collaborazione deve garantire una buona esperienza cliente; e naturalmente.. anche una buona esperienza per Amazon.
PayPal ha recentemente stretto un accordo con OpenAI per abilitare pagamenti istantanei in ChatGPT; un segnale che il commercio con gli agenti AI sta diventando mainstream. Se Perplexity perdesse questa battaglia, potrebbe creare un precedente che potrebbe limitare drasticamente lo sviluppo di AI agenti indipendenti per l’ecommerce. D’altra parte, una vittoria di Perplexity potrebbe aprire le porte a un’era dove gli assistenti AI operano liberamente attraverso piattaforme multiple. La questione centrale rimane; chi deve controllare l’esperienza di acquisto digitale – le piattaforme che vendono o gli agenti che comprano per conto di chi li usa?










