Il rilascio ufficiale di GNOME 49 “Brescia” rappresenta una nuova tappa nell’evoluzione di uno dei desktop environment più adottati nel panorama Linux. Questa versione è frutto di sei mesi di sviluppo. Prende il nome Brescia proprio dalla città che ha ospitato il GUADEC 2025 (GNOME Users And Developers European Conference).
La nuova versione, fin dall’avvio, mostra un’interfaccia più matura. La transizione da Totem a Showtime per la riproduzione video evidenzia un’interazione più essenziale, dove i controlli appaiono solo quando servono. Parallelamente, Papers prende il posto di Evince, con un’interfaccia aggiornata e funzioni potenziate per l’annotazione PDF. Queste sostituzioni riflettono un approccio moderno all’uso delle applicazioni quotidiane.


Il desktop mostra novità anche nel campo dell’accessibilità; un menu dedicato nella schermata di login, miglioramenti alla navigazione via tastiera e nuovi controlli multimediali nel lock screen. Anche Nautilus riceve un restyling importante; trasparenze per i file nascosti, finestre adattive per il rinomina multiplo e nuove scorciatoie da tastiera. Sono tutti aggiornamenti che riducono i clic e migliorano il flusso di lavoro.
GNOME 49 porta app nuove


Tra le novità c’è l’introduzione di nuove app predefinite. Showtime, costruita su GTK 4, porta il video player GNOME verso una direzione più contemporanea. L’interfaccia minimale nasconde i controlli fino al momento in cui servono. Sono presenti funzionalità come rotazione del video, tracce audio multiple, sottotitoli, e screenshot.
Al suo fianco troviamo Papers, un visualizzatore documenti capace di gestire PDF, DjVu, TIFF e fumetti digitali. Più reattivo, con supporto alle firme digitali e annotazioni, è pensato per chi lavora con molti file ogni giorno.


Le novità nel GNOME 49 riguardano anche gli sviluppatori. Manuals sostituisce Devhelp per la consultazione della documentazione; offre una struttura più ordinata e un design coerente col resto dell’ambiente. Il browser Epiphany (GNOME Web) beneficia di più di 100 correzioni; inoltre, introduce funzioni come blocco regionale degli annunci, gestione avanzata dei segnalibri, e un nuovo dialogo per i permessi. Tutto è studiato per ridurre le distrazioni e aumentare la produttività.
Non manca l’attenzione all’estetica con il nuovo catalogo di sfondi HDR. Supportato da Mutter e dalle migliorie nella gestione colore, sfrutta la profondità a 16 bit per canale per offrire contrasti più profondi e toni più vividi. Una miglioria che fa la differenza sui monitor moderni.
GNOME Shell, Nautilus e oltre
Nel cuore dell’esperienza GNOME ci sono miglioramenti meno visibili, sebbene essenziali. La GNOME Shell introduce animazioni più fluide, un migliore supporto per le icone legacy nel tray e la gestione delle sessioni utente dinamiche in GDM. Il risultato è un comportamento più stabile e prevedibile in tutti i contesti.
Dal punto di vista tecnico, ora ci sono il supporto Wayland per la funzione pointer warp; controlli HDR nel pannello Quick Settings; così come la gestione ottimizzata dei profili di potenza. Tutto questo rafforza l’integrazione tra hardware e software, migliorando l’efficienza senza complicare l’interazione.
Nautilus, l’app file, beneficia di un restyling che lo rende più pratico. Ora supporta il caricamento incrementale in directory MTP, migliora la velocità del thumbnailing e consente l’apertura rapida di un terminale nella directory corrente con la scorciatoia Ctrl + .. Le finestre di ricerca e rinomina sono più moderne e coerenti col resto del desktop.
Anche l’app Snapshot migliora nella registrazione video. Ora supporta l’H.264/MP4, l’encoding hardware e il formato YUV nativo GTK se disponibile. E le app di contorno, come Boxes, Calculator e Console, ricevono aggiornamenti che migliorano sia l’aspetto che la funzionalità.


Conclusioni
GNOME 49 si costruisce con tante piccole migliorie che insieme creano un ambiente più coeso, veloce e moderno. Per chi ha voglia di provare, GNOME 49 sarà incluso di default su Fedora 43 e Ubuntu 25.10; oltre a essere già disponibile nei repository delle distribuzioni rolling come Arch e openSUSE Tumbleweed. Le sessioni X11 non sono ancora abbandonate, ma il futuro sarà tutto incentrato su Wayland. GNOME 50, previsto per marzo 2026, probabilmente sancirà l’addio definitivo.
Chi ama esplorare può testare GNOME OS tramite Flathub: è un ambiente minimo pensato per far toccare con mano le nuove funzionalità senza rischiare la stabilità del sistema principale.










