Dopo aver sperimentato la “privazione della libertà personale” imposta da una pandemia, molte persone hanno cambiato le proprie abitudini, inserendo tra le loro attività passeggiate all’aria aperta, nei parchi cittadini o in natura fuori dalle città.
I benefici sul nostro organismo delle passeggiate all’aperto sono tantissimi, eccone alcuni: rafforzamento del sistema immunitario, delle ossa ed articolazioni, riduzione del peso e, di conseguenza, dei principali rischi cardiovascolari, miglioramento della respirazione, della postura e la riduzione dello stress. La camminata, come attività fisica, è raccomandata dai medici e viene svolta soprattutto nei contesti urbani (parchi o lungomare/lungolago), è poco impegnativa e non richiede attrezzatura particolare oltre a un abbigliamento comodo e scarpe ammortizzate per ridurre l’impatto sulle articolazioni e muscoli.
Se il contesto delle nostre passeggiate cambia dal parco cittadino a un parco naturale, da un percorso piatto passiamo a uno collinare o montuoso, se lasciamo il lungomare per entrare nei boschi, allora la camminata diventa un’escursione, ovvero più impegnativa, e richiede una maggiore preparazione sia in termini fisici, sia dell’attrezzatura, abbigliamento, riserve di acqua e cibo, cartine, GPS ecc.
Indipendentemente dal tipo di percorso scelto, che può variare da facile fino a difficile, per escursionisti esperti, l’ecosistema dentro il quale l’escursione viene svolta, è molto delicato. Quindi è fondamentale essere responsabili e seguire alcune regole comportamentali che ci aiutano a preservare la natura e godere dei bellissimi paesaggi, dell’aria pulita, dimenticandoci dello stress.
Che cos’è il galateo dei sentieri?
Il termine galateo, preso in prestito dalla buona educazione, rappresenta un insieme de regole di comportamento che rendono più piacevole l’escursionismo, permettendo a tutti noi di godere delle bellezze della natura.
Camminare in fila indiana
Evidente, stare sempre all’interno del sentiero riduce il pericolo di incidenti come cadute o smottamenti, perché il sentiero è più stabile e sicuro là dove è maggiormente calpestato. Un altro motivo meno intuitivo ma altrettanto importante è la limitazione dell’impatto ambientale dell’escursionista perché non si produce l’erosione del suolo o la distruzione del habitat naturale di tante specie vegetali e animali. In questo modo viene preservata la sostenibilità del ecosistema. Cercare di mantenere almeno 2/3 metri tra una persona e l’altra in modo che chi sta dietro possa vedere bene le asperità del fondo che si appresta ad attraversare.
Salutare
Una regola diventata ormai tradizione per chi condivide la passione per la montagna è salutare gli altri escursionisti, dimostrando rispetto e consapevolezza della presenza altrui. I sentieri rappresentano uno spazio da condividere in modo civile, creando tra gli escursionisti un’atmosfera di cordialità e inclusione. Il saluto è l’opportunità di comunicare, scambiarsi informazioni sul sentiero, le condizioni meteo o attrazioni presenti lungo il percorso. Inoltre, si crea una rete di sicurezza informale, perché si è più propensi a prestare aiuto in caso di difficoltà o emergenza alle persone con le quali si sono scambiati saluti.
Dare la precedenza a chi sale
Quando si incontrano escursionisti che arrivano dalla direzione opposta e il sentiero non è abbastanza largo per due persone, uno dei due si deve fermare e far passare l’altro. La regola è di far passare chi sale, per rispetto verso lo sforzo più elevato che sta facendo. Ma non è una regola ferrea, perché magari è proprio chi sale che vuole fare una pausa e tirare un pò il fiato: allora non bisogna insistere e passare, salutando in modo cordiale. Se il tratto di sentiero è pianeggiante, il galateo impone di farsi da parte e offrire la possibilità di passare all’altro. Nel caso è stato proprio l’altro escursionista a fermarsi per far passare voi, non vi fermate ma assicuratevi di dire grazie quando gli si passa accanto.
Farsi sorpassare
Lasciar passare gli escursionisti più veloci è un gesto di cortesia e rispetto. Ogni escursionista ha il proprio passo, forzare gli altri a camminare più lentamente del loro ritmo naturale può essere scomodo e faticoso. Se arrivano da dietro, evidentemente hanno un ritmo più veloce e bisogna trovare un luogo dove si può uscire dal sentiero senza danneggiare l’ecosistema e senza andare incontro agli pericoli.
Aiutare chi si trova in difficoltà
In montagna non si abbandona nessuno! Se si incontra un’escursionista in difficoltà bisogna fermarsi e offrire il proprio aiuto, anche con il rischio di non raggiungere gli obbiettivi stabiliti per quell’escursione. La montagna può diventare un ambiente ostile e pericoloso, con condizioni meteo estreme, terreni accidentati e rischi di cadute; da piccoli aiuti fino a chiamare i soccorritori, aiutare può fare la differenza, prevenendo possibili infortuni o incidenti più gravi. Allo stesso tempo, rappresenta un’opportunità per educare gli altri escursionisti su come affrontare situazioni simili in futuro, prevenendo potenziali pericoli e avere una maggiore consapevolezza nella preparazione dell’escursione. Come esseri umani, aiutare è una responsabilità morale che abbiamo verso i nostri simili, e anche un atteggiamento che rafforza la cooperazione e la fiducia tra gli escursionisti.
Fare silenzio
Quando si cammina sui sentieri, in mezzo ai boschi o sulla cresta della montagna, si deve sentire solo la musica della natura. Se si cammina in gruppo, bisogna parlare a bassa voce. Nel caso non si può fare a meno di sentire le canzoni preferite, si raccomanda l’utilizzo degli auricolari: in questo modo gli altri escursionisti non sono obbligati a sentire quello che piace a noi. Comunque, camminare sui sentieri con gli auricolari o cuffie può rappresentare un pericolo per noi stessi perché non si è in grado di sentire eventuali avvisi di pericolo!
Tenere i cani al guinzaglio
Sembra una regola strana, visto che siamo in natura! Fare un’escursione in compagnia del proprio cane non significa lasciarlo senza controllo. Potrebbe disturbare, spaventare o attaccare gli animali selvatici presenti nelle vicinanze del sentiero. Un cane libero può danneggiare la vegetazione, provocare conflitti con altri cani incontrati lungo il percorso, essere ritenuto una minaccia da altri escursionisti o semplicemente farsi male da solo allontanandosi, perdersi, cadere in trappole o mangiare piante velenose, incontrare o provocare animali selvatici o al pascolo. In molte aree protette, come parchi nazionali o riserve naturali, è richiesto per legge di tenere i cani al guinzaglio per proteggere l’ambiente e garantire la sicurezza di tutti gli escursionisti.
Non gettare sassi lungo il pendio
Una pietra lanciata per gioco o con l’intenzione di agevolare il passaggio di altri escursionisti, può essere pericolosa se atterra su sentieri più in basso mettendo a rischio la sicurezza degli altri escursionisti e causando infortuni gravi. Anche sulla fauna selvatica il gesto ha un impatto negativo: gli animali possono essere colpiti direttamente oppure si allontanano dal loro habitat naturale a causa del rumore e dell’agitazione. Non meno importante è la distruzione della vegetazione, con le conseguenze negative sulla sostenibilità dell’ecosistema.
Lasciare intatto ciò che si trova
La bellezza della natura, dei suoi paesaggi, dei profumi e dei colori che ci regala, a volta fa venire la voglia di prendere con noi un ricordo: che sia una pietra di una forma particolare o un fiore con un colore o profumo speciale. Questo semplice gesto può avere un impatto negativo sull’ecosistema, danneggiando gli habitat degli animali e riducendo la biodiversità. Significa mancanza di rispetto verso gli altri escursionisti che possono godere delle bellezze e delle risorse naturali dell’area. Al posto di prendere oggetti fisici come ricordi, è più responsabile scattare fotografie o, perché no, disegnare per immortalare i momenti e le bellezze naturali incontrate durante l’escursione.
Gestire correttamente i rifiuti
Durante un’escursione si creano vari tipi di rifiuti: resti di cibo, imballaggi, prodotti igienici. Questi non vanno gettati nel bosco o lungo il sentiero, ma portati via e smaltiti correttamente una volta che si arriva a casa. Nel caso si è accompagnati dal proprio cane, così come in città, anche sui sentieri in natura si devono raccogliere i loro bisogni. Le tecniche di smaltimento improprie possono contaminare i corsi d’acqua, danneggiare la fauna selvatica e diffondere malattie.