Negli ultimi mesi si è assistito ad una vera e propria frammentazione del settore dei social network. Molte persone hanno iniziato a cercare delle alternative a servizi come Twitter, dando vita ad una moltiplicazione di nuove piattaforme spesso basate su protocolli aperti. In questo contesto si inserisce Yup, una nuova app che ha l’obiettivo di semplificare la navigazione nel mondo dei social offrendo un’interfaccia unificata.
Il mondo dei social decentralizzati
Con il termine social decentralizzati si indicano quelle piattaforme che si basano su protocolli aperti come ActivityPub o Fediverse, permettendo una reale interoperabilità tra servizi diversi. Tra le realtà più importanti in quest’ambito ci sono Mastodon, il più grande social Federated basato su ActivityPub, e piattaforme come PeerTube per i video o PixelFed per le foto.
Negli ultimi mesi si sono aggiunte altre interessanti proposte, come il social audio chiamato Lens, la piattaforma di microblogging Farcaster o il progetto Bluesky di Twitter/X che punta a creare uno standard aperto per i social media.
Anche Instagram ha introdotto Threads, un’app simile a Twitter/X. Tutti questi servizi, pur essendo basati su tecnologie interoperabili, rimangono ancora frammentati e separati tra loro.
Questa frammentazione rende complesso per gli utenti mantenere i contatti su più piattaforme in modo organico. Bisogna iscriversi e gestire account separati su ciascun social, perdendo di vista una visione d’insieme. Ed è proprio qui che interviene Yup.
Cos’è Yup e come funziona
Yup è un’applicazione mobile – disponibile per iOS e Android – che si propone come un aggregatore di social network. Il suo scopo è offrire agli utenti un unico punto di accesso per navigare, leggere feed e pubblicare contenuti su diverse piattaforme decentralizzate in maniera simultanea e integrata.
Al momento Yup supporta Twitter/X, Bluesky, Farcaster, Lens e Threads permettendo di:
- collegare i propri account esistenti su questi social tramite un login unico
- leggere i feed combinati e personalizzati di tutte le piattaforme collegate in un’unica cronologia
- effettuare ricerche globali di utenti, post e contenuti salvati
- gestire le notifiche ricevute da ogni social in un’unica sezione
- pubblicare simultaneamente lo stesso contenuto su più piattaforme con un semplice click
Yup quindi agisce come una sorta di “hub centrale” che consente di distribuire la propria presenza e interagire con i contatti mantenendo tutto organizzato in un’app, anziché su piattaforme separate. Un approccio aggregativo che semplifica di molto la navigazione.
Come ottiene l’accesso a piattaforme come Threads
Uno degli aspetti più interessanti è il supporto anche per Threads, la nuova app della famiglia Instagram. Dal momento che Instagram non ha ancora reso disponibile al pubblico un’API ufficiale per Threads, Yup ha dovuto escogitare una soluzione alternativa.
L’app sfrutta informalmente l’API interna utilizzata dalla versione web di Threads, tuttavia ciò comporta per gli utenti il dover disabilitare temporaneamente l’autenticazione a due fattori su Instagram. Una scelta poco sicura che non è raccomandabile.
Yup ha fatto sapere di voler passare all’API ufficiale non appena questa verrà rilasciata, nel frattempo però si trova in una zona grigia che potrebbe creare problemi con Instagram in futuro.
Come si finanzia Yup e quali sono i limiti attuali
Per poter utilizzare le API di Twitter/X e sostenere i costi, Yup addebita mensilmente 5.000$ all’azienda proprietaria del social, tale spesa viene coperta grazie ad un round di finanziamento da 3,5 milioni di dollari raccolto nel 2021.
Attualmente l’app è disponibile in versione gratuita ma in futuro potrebbe introdurre dei piani a pagamento. Va inoltre sottolineato che non supporta ancora alcuni protocolli rilevanti come Mastodon o Nostr.
Inoltre, alcune funzioni come il poter rispondere o citare post tra piattaforme diverse non sono ancora implementate. Yup quindi può essere utile per pubblicare in maniera aggregata, ma non è indicato come lettore completo per sostituire le interfacce native dei singoli social.
Verso una maggiore aggregazione nel mondo decentralizzato
Nonostante alcuni limiti, l’esistenza stessa di app come Yup dimostra come ci sia il tentativo di creare forme di aggregazione e interoperabilità anche nell’eterogeneo mondo dei social decentralizzati. D’altronde la frammentazione in atto rischia di creare solo confusione per gli utenti.
Offrendo un’esperienza unificata, Yup può agevolare la transizione verso le forme di aggregazione e interoperabilità. Sarà interessante vedere se in futuro anche altre piattaforme seguiranno questo approccio per rendere più fluido il passaggio tra servizi.