WhatsApp è l’applicazione di messaggistica istantanea più diffusa a livello mondiale, con oltre 2 miliardi di utenti. Tuttavia, finora è sempre stata utilizzata come servizio completamente indipendente dagli altri. Non c’è la possibilità di inviare messaggi ad utilizzatori di app diverse. Questa separazione delle varie piattaforme di messaggistica presenta degli svantaggi; gli utilizzatori sono obbligati a dover utilizzare più app differenti, a seconda delle persone con cui comunicano. Nei prossimi mesi però sarà introdotta una nuova funzionalità. Questa funzionalità consentirà l’interoperabilità tra WhatsApp e altre applicazioni di chat crittografate come Signal, Telegram e Messenger.
L’interoperabilità introdotta per legge in Europa
Ma la decisione di rendere WhatsApp interoperabile con altre app non è stata una scelta volontaria da parte dell’azienda. Rappresenta una conseguenza dell’approvazione del Digital Markets Act da parte dell’Unione Europea. Questa normativa stabilisce nuove regole anticoncorrenziali per le grandi piattaforme online designate come “gatekeeper“.
Tra queste rientra anche Meta, la società proprietaria di WhatsApp. Il DMA prevede l’obbligo per i gatekeeper di garantire l’interoperabilità tra i propri servizi di messaggistica istantanea e quelli di terze parti. WhatsApp ha avuto sei mesi di tempo per rendere possibile l’invio di messaggi agli utilizzatori di Signal, Telegram e Messenger.
L’interoperabilità tra WhatsApp e altre applicazioni
Stando alle informazioni diffuse da Dick Brouwer, direttore ingegneristico di WhatsApp, l’interoperabilità sarà attivata con una modalità opt-in. L’utilizzatore avrà la libertà di scegliere se aderire o meno a questa funzione. Inizialmente sarà possibile solo inviare e ricevere messaggi di testo, immagini, voice message e file. La condivisione in gruppi e le chiamate voice/video arriveranno più avanti. I messaggi provenienti da altre app verranno mostrati in un’apposita cartella separata della messaggistica di WhatsApp. In questo modo sarà possibile distinguere i contenuti crittografati da quelli non garantiti dallo stesso livello di sicurezza. Gli sviluppatori delle altre piattaforme dovranno stipulare un accordo con Meta e garantire la crittografia end-to-end dei messaggi tramite il protocollo Signal, già adottato da WhatsApp.
Sfruttare WhatsApp per aumentare la concorrenza
L’obiettivo dell’Unione Europea con l’introduzione dell’interoperabilità è quello di aumentare la concorrenza tra i servizi di messaggistica, evitando che singole piattaforme monopolizzino il mercato. Le app più piccole potranno sfruttare l’enorme base di utenti (oltre 2 miliardi) di WhatsApp per attrarre nuovi iscritti. Al contempo, gli utenti avranno più libertà di scelta nell’utilizzare indifferentemente servizi diversi per comunicare con i propri contatti. Restano però ancora alcune criticità legate alla privacy, alla sicurezza e alla reale user experience che sarà offerta.
I possibili problemi per WhatsApp
Nonostante gli sforzi di Meta per rendere l’interoperabilità rispettosa della privacy, forse questa novità potrebbe peggiorare la situazione. Per esempio, potrebbe aumentare il rischio di spam e truffe, con messaggi dubbi che potrebbero giungere da altre app meno attente alla sicurezza. Oppure, il rischio di de-anonimizzazione per app che usano sistemi di identificazione non legati al numero di telefono. La de-anonimizzazione rappresenta la possibile perdita dell’anonimato da parte degli utenti di app che usano sistemi di identificazione non legati al telefono, qualora queste venissero rese interoperabili con piattaforme come WhatsApp, che invece si basano proprio sul numero per identificare le persone.
Inoltre, ci sarà una maggiore complessità dei sistemi, con possibili falle di vulnerabilità ancora sconosciute; anche difficoltà per gli utilizzatori di gestire e comprendere comunicazioni da servizi diversi, con politiche di privacy non uniformi.
Conclusione
Tra non molto WhatsApp introdurrà una nuova funzione che consentirà di inviare messaggi agli utilizzatori di altre app di messaggistica come Signal e Telegram. Questa novità nasce dall’esigenza imposta dalla normativa europea di ridurre il potere monopolistico delle grandi piattaforme, aumentando la concorrenza nel settore. La scelta porterà vantaggi agli utilizzatori e alle app minori, ma anche possibili rischi in termini di privacy, sicurezza e nuove dinamiche anticoncorrenziali.