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Sable: un viaggio tra sabbia e identità
Sable è un’avventura open-world atipica e contemplativa, sviluppata dal piccolo team londinese Shedworks e pubblicata da Raw Fury nel settembre 2021 per PC, Xbox One, Xbox Series X/S e Android. In un panorama dominato da mondi ricchi di combattimenti e obiettivi marcati, Sable abbandona questi elementi a favore di un ritmo meditativo, privo di conflitti e centrato esclusivamente sull’esplorazione e la scoperta personale.
Il gioco segue la protagonista, una giovane ragazza del popolo nomade degli Ibexii, durante il suo rito di passaggio chiamato Gliding: un pellegrinaggio che la porterà ad attraversare un vasto deserto alieno alla ricerca del proprio ruolo nella società. Con uno stile visivo ispirato ai fumetti di Moebius e una colonna sonora delicata firmata dai Japanese Breakfast, Sable si distingue per la sua estetica evocativa e per la libertà totale lasciata al giocatore. Non ci sono nemici, non c’è una barra della salute, nessun game over: solo la protagonista, il suo hoverbike, e un mondo pieno di silenzi da riempire con scoperte personali.

Sable: la ricerca di un volto
Il cuore narrativo di Sable è sottile ma profondo. Non ci sono cutscene spettacolari o drammi lineari; piuttosto, il gioco costruisce la sua storia attraverso piccoli frammenti di dialogo, osservazioni ambientali e interazioni con personaggi secondari. La protagonista si muove tra villaggi dimenticati, relitti spaziali, templi abbandonati e resti di una civiltà perduta. In ognuno di questi luoghi incontra persone che la invitano a svolgere missioni spesso semplici, come raccogliere oggetti o aiutare con piccole riparazioni. Completando queste attività ottiene delle spille che, consegnate a un artigiano chiamato Mask Caster, vengono trasformate in maschere: simboli del mestiere che Sable potrebbe scegliere come sua identità futura.
La narrazione emerge lentamente, con una serie di piccole rivelazioni. Dialoghi ben scritti e privi di doppiaggio rafforzano l’impressione di un mondo silenzioso ma denso di vita interiore. Il gioco invita a riflettere più che a correre verso una meta; ogni interazione sembra avere un senso contemplativo, ogni luogo visitato racconta qualcosa del passato e del potenziale futuro della protagonista.

Gameplay: libertà e leggerezza
Il gameplay di Sable si basa su tre pilastri fondamentali: esplorazione, arrampicata e planata. Fin dall’inizio, dopo un breve tutorial, la protagonista riceve il suo hoverbike personale, Simoon; insieme a esso, una pietra le permette di planare sospesa in una bolla d’energia.
A questo punto sei libero di esplorare il mondo di Midden senza indicazioni pressanti; non ci sono waypoint invadenti, né missioni imposte. Ogni zona si scopre seguendo l’intuito, osservando i panorami, individuando strutture particolari e decidendo quale direzione seguire.
Le attività includono piccoli puzzle ambientali, spesso risolvibili tramite leve o batterie; incarichi offerti dagli NPC sparsi per il mondo; raccolta di collezionabili, soprattutto oggetti estetici e cosmetici. La scalata sfrutta una barra di resistenza simile a quella vista in Breath of the Wild; la planata, invece, consente un’esplorazione aerea ampia e gratificante, perfetta per osservare il paesaggio da nuove angolazioni.

Personalizzare Simoon con nuove componenti non è solo decorativo, ma influisce direttamente sulla maneggevolezza, sulla velocità e sull’accelerazione del veicolo.
Tuttavia, il gameplay mostra anche alcune fragilità. L’assenza di una vera progressione delle abilità o di una sfida crescente può generare un senso di stasi. Alcuni incarichi si riducono a banali fetch quest, privi di spessore narrativo o ludico; i puzzle ambientali, pur inseriti con logica, sono spesso prevedibili. Nonostante ciò, Sable regala una sensazione unica e chi riesce ad abbracciarne il ritmo lento e contemplativo, troverà una rara libertà creativa.
Pur non essendoci un vero finale “canonico”, il gioco consente di concludere il Gliding in qualsiasi momento una volta ottenuta almeno una maschera, lasciando al giocatore la decisione su quando interrompere l’esplorazione. La libertà di dire “basta” è essa stessa parte della narrazione.

Sable: un diario illustrato
A livello artistico, brilla con una direzione visiva affascinante, e una colonna sonora che ne amplifica la delicatezza. Il suo stile visivo, ispirato ai lavori di Moebius e ai colori saturi dei fumetti, costruisce un mondo stilizzato, rarefatto, ma al tempo stesso tangibile. Il tratto netto, le tinte piatte e l’assenza di textures complesse generano una sensazione di leggerezza visiva; questa si riflette in modo coerente nel gameplay, e ne favorisce l’immersione. Il ciclo giorno-notte cambia radicalmente l’aspetto delle ambientazioni; le ombre si allungano, i colori si spengono, e tutto assume toni più onirici.

Dal punto di vista sonoro, la colonna sonora firmata dai Japanese Breakfast accompagna l’avventura con brani minimalisti, quasi ambientali. Le musiche rinunciano a melodie invasive; preferiscono sottolineare momenti di scoperta, introspezione e sosta. I suoni ambientali costruiscono una cornice sonora discreta e coerente. Insieme alla direzione artistica, rendono Sable una vera esperienza sensoriale; un diario illustrato da vivere lentamente.
Ci sono alcune imperfezioni tecniche durante il gioco, alcuni sporadici glitch grafici; texture che si caricano in ritardo e problemi nella gestione della telecamera in ambienti ristretti. Nulla che ne comprometta l’esperienza ma abbastanza da spezzare, in certi momenti, l’incanto visivo costruito con tanta cura.
Conclusione: un cammino da percorrere con lentezza
Sable non è un gioco per chi cerca azione, adrenalina o obiettivi immediati. È un invito a rallentare, osservare, esplorare. Il suo mondo privo di pericoli ma colmo di dettagli, la sua protagonista silenziosa ma piena di pensieri, e la sua estetica da graphic novel interattiva lo rendono una proposta unica.

Lo consiglio a chi ama i giochi riflessivi, a chi cerca esperienze che lasciano spazio alla contemplazione e all’interpretazione personale. Non tutto funziona alla perfezione, e non tutte le missioni brillano per varietà. Ma il modo in cui Sable riesce a trasformare un deserto in un percorso interiore merita attenzione, a patto di affrontarlo con la giusta disposizione d’animo.
Buon divertimento con questo altro rilascio gratuito! Il gioco al momento non supporta la lingua italiana.
Sable
Hardware consigliato
Per giocare a Sabel in FHD (1080p) è sufficiente una GPU entry level come la AMD Radeon RX 7600 🧺 oppure la Nvidia GeForce RTX 4060 🧺. Può essere giocato in 1080p con settings moderati anche da processori con GPU integrata come l ’AMD Ryzen 8700G (su socket AM5) o qualsiasi minipc con GPU integrata come il Geekom AE8, il GMKtec NucBox K11 o il potente Beelink SER9.
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