Il report mensile Speedtest Global Index di Ookla rappresenta un importante strumento per valutare le prestazioni della connettività Internet a livello globale. In questo articolo analizzeremo nel dettaglio la posizione dell’Italia nella classifica mondiale; sia per quanto riguarda la connessione mobile che quella fissa, basandoci sui dati relativi al mese di giugno 2024.
Speedtest Global Index: connettività mobile
Partiamo dalla connettività mobile, ovvero quella relativa agli smartphone e ai tablet; ma anche a chi si affida alle reti mobili in mancanza di una rete fissa di buon livello. Secondo il report Speedtest, nel mese di giugno 2024 l’Italia si è posizionata al 47° posto a livello mondiale per velocità di download/upload.
Questo dato evidenzia come, nonostante i progressi degli ultimi anni, il nostro Paese sia ancora molto distante dai vertici della classifica; posti occupati da nazioni come Singapore, Emirati Arabi Uniti e Hong Kong. La velocità media di download registrata in Italia è stata di 53,63 Mbps. Un valore che, seppur in crescita rispetto agli anni precedenti, risulta ancora inferiore alla media europea. Questo divario è particolarmente evidente se confrontiamo le prestazioni italiane con quelle di Paesi come la Francia (366,20 Mbps) o la Svizzera (339,30 Mbps).
La posizione dell’Italia al 47° posto per le velocità mobili indica che c’è ancora un netto margine di miglioramento in questo settore. Sebbene non sia tra le peggiori, questa classifica suggerisce che le reti mobili italiane non sono ancora al livello dei paesi leader in questo campo.
Speedtest Global Index: rete fissa
Passiamo ora ad analizzare la situazione relativa alla connettività fissa, ovvero quella delle reti domestiche e aziendali. In questo ambito, l’Italia si posiziona al 68° posto mondiale; una velocità media di download di 81,40 Mbps e 20.38 Mbps in upload.
Si tratta di un dato allarmante, che testimonia come, nonostante gli investimenti degli ultimi anni, il divario con i Paesi leader sia ancora molto ampio. A guidare la classifica troviamo ancora una volta Singapore, con una velocità media di 285,02 Mbps; seguono Emirati Arabi Uniti (283,34 Mbps) e Hong Kong (271,05 Mbps).
L’Italia, con la sua 68ª posizione, si colloca nella parte bassa della graduatoria, ben distante dai vertici. In Europa molto bene l’Islanda al sesto posto con 242.03 Mbps e la Francia al settimo posto con 232.30 Mbps; poi la Danimarca con 224.82 Mbps, la Spagna con 211.56 Mbps e la Romania con 207.04 Mbps. Meno bene la Germania con 90.50 Mbps al 57° posto.
La posizione dell’Italia indica che le infrastrutture di rete fissa del paese necessitano ancora di significativi investimenti e miglioramenti. La velocità della banda larga è cruciale per molte attività online; dal lavoro da remoto allo streaming di contenuti in alta definizione.
Fattori che influenzano la classifica della connettività fissa
Diversi elementi contribuiscono alla posizione dell’Italia in questa classifica. L’estensione geografica del paese, con aree montane e rurali difficili da coprire, rappresenta una sfida significativa. Inoltre, gli investimenti nelle infrastrutture di rete e l’adozione di nuove tecnologie come il 5G giocano un ruolo chiave nel determinare le prestazioni complessive.
In Italia inoltre c’è una netta preferenza per l’interramento dei cavi in fibra; come dimostrato dai piani infrastrutturali nazionali come il Piano Strategico Banda Ultra Larga. Si ritiene che i cavi interrati siano più sicuri, esteticamente gradevoli e meno soggetti a danni da condizioni meteorologiche avverse rispetto ai cavi aerei. Tuttavia, l’interramento comporta costi e tempi di realizzazione molto maggiori.
Al contrario in molti paesi dell’Europa, l’installazione aerea usando l’infrastruttura esistente è la più comune; consente di accelerare e rendere meno costoso il deployment della fibra.
Implicazioni per l’economia digitale italiana
La posizione dell’Italia nella classifica di Speedtest ha implicazioni dirette sull’economia digitale del paese. Velocità di connessione inferiori possono influenzare negativamente la competitività delle imprese italiane nel mercato globale; questo è particolarmente vero per settori che dipendono fortemente da connessioni internet veloci e affidabili.
Per migliorare la sua posizione nella classifica, l’Italia dovrebbe considerare diverse strategie. Investimenti mirati nelle infrastrutture di rete, soprattutto nelle aree rurali e meno servite, potrebbero portare a significativi miglioramenti. L’accelerazione del rollout del 5G e il potenziamento delle reti in fibra ottica sono passi fondamentali per aumentare le velocità di connessione.
Il ruolo delle politiche governative
Le politiche governative giocano un ruolo cruciale nel miglioramento delle infrastrutture digitali. Incentivi fiscali per le aziende che investono in tecnologie di rete avanzate e programmi di finanziamento pubblico per l’espansione della banda larga potrebbero accelerare il progresso. La collaborazione tra settore pubblico e privato è essenziale per affrontare questa sfida in modo efficace.
Guardando al futuro, ci sono motivi di ottimismo per l’Italia. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) include significativi investimenti nelle infrastrutture digitali; questi potrebbero portare a miglioramenti nelle prossime classifiche del Global Index di Speedtest. L’obiettivo dovrebbe essere quello di fornire una connettività di alta qualità a tutti i cittadini italiani, alla pari con altri Paesi Europei.
Innovazione tecnologica
In aggiunta alle infrastrutture anche l’innovazione tecnologica sarà fondamentale per migliorare la posizione dell’Italia. L’adozione di tecnologie emergenti come il network slicing 5G e l’edge computing potrebbero offrire soluzioni più efficienti per aumentare le velocità di connessione.
Il network slicing consente di “affettare” la rete 5G in più reti logiche virtuali end-to-end; ognuna ottimizzata per requisiti specifici di diversi servizi. Ogni “fetta” (slice) di rete è isolata, ha le proprie risorse dedicate e può essere configurata in modo indipendente per parametri come larghezza di banda, latenza, sicurezza. Questo permette di servire in modo efficiente sulla stessa infrastruttura 5G applicazioni molto diverse; dalla guida autonoma che richiede bassissima latenza, allo streaming video che ha bisogno di alto throughput.
L’edge computing invece porta capacità di elaborazione e storage dei dati il più vicino possibile a dove i dati vengono generati; cioè ai margini (edge) della rete, anziché inviarli a data center cloud remoti. Questo riduce drasticamente la latenza e il traffico di rete necessario. Esempi sono l’elaborazione dei dati direttamente sui sensori IoT o su server locali. La ricerca e lo sviluppo in questi settori potrebbero posizionare l’Italia come leader nell’innovazione delle reti.
Speedtest Global Index: conclusioni
La posizione dell’Italia nella classifica Speedtest è un indicatore importante della competitività digitale del paese. In un’economia globale sempre più interconnessa, la qualità delle infrastrutture digitali può fare la differenza tra il successo e il fallimento di molte iniziative economiche. Migliorare questa posizione non è solo una questione di prestigio, ma una necessità economica.
Mentre il 47° posto per le velocità mobili e il 68° per la banda larga fissa indicano la necessità di miglioramenti significativi, rappresentano anche un’opportunità per il Paese di investire strategicamente nel suo futuro digitale.