Secondo l’ultimo Rapporto ESOTC 2023 (European State of the Climate 2023) pubblicato dal Copernicus Climate Change Service e dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale, il 2023 è stato un anno di estremi climatici per l’Europa.
Il rapporto è stato pubblicato oggi 22 Aprile non a caso, in occasione della Giornata Mondiale della Terra (Earth Day). Il rapporto fornisce un’analisi dettagliata delle condizioni climatiche, delle tendenze e degli eventi chiave che hanno caratterizzato il continente europeo nell’anno precedente.
Rapporto ESOTC 2023
Il 2023 si è classificato come l’anno più caldo o il secondo più caldo mai registrato in Europa, a seconda del dataset utilizzato. Le temperature medie sono state superiori alla norma per 11 mesi su 12; il mese di settembre ha stabilito un nuovo record di caldo. Alcune regioni dell’Europa orientale hanno registrato temperature fino a 2,6°C sopra la media. Mentre parti delle Alpi hanno visto anomalie di +2,3°C.
Oltre alle temperature, l’Europa ha affrontato una serie di eventi meteorologici estremi senza precedenti. Il rapporto evidenzia il numero record di giorni con “forte stress da calore“; si tratta di un trend in aumento che pone seri rischi per la salute pubblica. In luglio, il 41% dell’Europa meridionale è stato interessato da condizioni di “forte stress da calore“, la più vasta area mai registrata in una singola giornata.
Le ondate di calore hanno innescato numerosi incendi boschivi di vaste proporzioni. La Grecia ha assistito al più grande incendio mai registrato nell’Unione Europea, che ha bruciato un’area di circa 96.000 ettari. In totale, la stagione degli incendi 2023 ha visto la quarta area più vasta bruciata nella storia dell’UE, per un totale di circa 500.000 ettari.
Mentre alcune regioni soffrivano per la siccità, altre parti d’Europa hanno affrontato intense precipitazioni e alluvioni devastanti. Nel 2023, un terzo della rete fluviale europea ha superato la soglia di piena “elevata”; mentre il 16% ha superato la soglia “severa”. Fiumi come la Loira, il Reno e il Danubio hanno registrato livelli record o quasi record a causa di una serie di tempeste tra ottobre e dicembre.
Secondo le stime preliminari, nel 2023 le alluvioni hanno colpito circa 1,6 milioni di persone in Europa, causando l’81% delle perdite economiche legate a eventi meteorologici e climatici nel continente, per un totale di almeno 13,4 miliardi di euro.
L’impatto del cambiamento climatico
Gli eventi estremi legati al clima non hanno solo messo a dura prova gli ecosistemi naturali, ma hanno anche rappresentato gravi sfide per l’agricoltura, la gestione delle risorse idriche e la salute pubblica. Secondo il rapporto, la mortalità legata al calore è aumentata del 30% negli ultimi 20 anni, e si stima che i decessi correlati siano aumentati nel 94% delle regioni europee monitorate.
Oltre alle ondate di calore, altri eventi estremi hanno avuto un impatto devastante sulle popolazioni europee nel 2023. Le stime preliminari indicano che 63 persone hanno perso la vita a causa di tempeste, 44 a causa di alluvioni e 44 a causa di incendi boschivi.
Il rapporto sottolinea l’urgente necessità di adottare misure di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico, con un focus particolare sulla salute pubblica. Nonostante l’evidenza scientifica, pochi paesi europei hanno incluso nei loro piani di adattamento riferimenti specifici ai rischi per la salute legati agli eventi estremi e alle malattie vettoriali.
Inoltre, il cambiamento climatico ha avuto un impatto significativo sugli ecosistemi e sulle risorse naturali del continente. Le temperature record e le carenze di precipitazioni nevose hanno contribuito a una perdita netta di ghiaccio glaciale in tutte le regioni europee. Le Alpi hanno perso circa il 10% del loro volume glaciale rimanente nel biennio 2022-2023, una perdita definita “eccezionale” dagli esperti.
Anche l’Artico ha risentito delle temperature più elevate, con il 2023 che si è classificato come il sesto anno più caldo per l’intera regione artica. Le emissioni di carbonio derivanti dagli incendi boschivi nelle regioni sub-artiche e artiche sono state le seconde più alte mai registrate.
Situazione mondiale
Secondo i dati climatici registrati da Climate Reanalyzer a livello mondiale la situazione è ancora più allarmante. Il Climate Reanalyzer dell’Università del Maine, è uno strumento che utilizza dati satellitari e simulazioni al computer per misurare la temperatura superficiale del mondo dal 1940 ad oggi.
Come si può notare dal grafico qui sotto la temperatura mondiale nel 2023 è stata sempre al di sopra della media delle temperature dal 1991 al 2020, con anomalie giornaliere anche superiori a 1.4°C.
IL 2024 non è partito affatto bene (grafico sotto). Le temperature giornaliere del 2024 per ora sono state sempre superiori a quelle record del 2023 con variazioni fino a +1.3 °C, ad eccezione di solo 3 giorni a Febbraio in cui le temperature mondiali sono state simili o leggermente inferiori a quelle del 2023.
Rapporto ESOTC 2023 : azione climatica globale coordinata
Nonostante gli sforzi internazionali per affrontare la crisi climatica, le concentrazioni di gas serra hanno continuato ad aumentare nel 2023, raggiungendo nuovi livelli record. Il rapporto avverte che l’aumento delle concentrazioni di gas serra sta causando un ulteriore riscaldamento delle temperature superficiali, con “significativi impatti“.
Gli autori del rapporto hanno sottolineato l’urgente necessità di un’azione globale coordinata per mitigare il cambiamento climatico e adattarsi ai suoi effetti. Comprendere le tendenze climatiche è fondamentale per sviluppare strategie efficaci di mitigazione e adattamento.
Il direttore del Copernicus Climate Change Service, Carlo Buontempo, ha affermato: “Nel 2023, l’Europa ha assistito al più grande incendio mai registrato, a uno degli anni più piovosi, a gravi ondate di calore marine e a diffuse e devastanti alluvioni. Le temperature continuano ad aumentare, rendendo i nostri dati sempre più vitali per prepararci agli impatti del cambiamento climatico“.
Gli esperti concordano sul fatto che la società dispone ora di una serie di strumenti utili che possono guidare le azioni immediate per far fronte alle emergenze, oltre a informare le strategie a lungo termine per affrontare la crisi climatica. I dati climatici e le informazioni non sono mai stati così importanti come lo sono oggi.
Rapporto ESOTC 2023: conclusione
Il rapporto ESOTC 2023 rappresenta un passo importante nella collaborazione tra il Copernicus Climate Change Service e l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, ampliando la portata delle fonti di dati e delle analisi disponibili. Fornisce una risorsa preziosa per i decisori politici, consentendo loro di prendere decisioni informate sulle azioni necessarie per affrontare gli impatti del cambiamento climatico.
Le prove scientifiche presentate nel rapporto sono allarmanti, ma sottolineano anche l’importanza cruciale di una transizione verso l’energia sostenibile, la riduzione delle emissioni nette di gas serra e il raggiungimento dell’obiettivo dell’Unione Europea di diventare il primo continente climaticamente neutro entro il 2050.