Paul Thomas Anderson, regista acclamato per opere come There Will Be Blood e The Master, torna con One Battle After Another (titolo italiano Una battaglia dopo l’altra) prodotto e distribuito da Warner Bros; un film che mescola abilmente commedia, dramma e azione in una critica sociale acuta dell’America contemporanea.
Nei cinema italiani da ieri 25 settembre, è basato liberamente sul romanzo “Vineland” di Thomas Pynchon del 1990. Questo lungometraggio vede Leonardo DiCaprio nei panni di Bob Ferguson; un ex membro di un gruppo militante noto come French 75, che vive nascosto con la figlia Willa, interpretata dalla talentuosa esordiente Chase Infiniti.


La loro vita tranquilla viene sconvolta quando il Colonnello Steven J. Lockjaw, interpretato da un intensissimo Sean Penn, riemerge dal passato, minacciando la loro sicurezza. Il film si distingue per la sua capacità di bilanciare momenti di umorismo nero con riflessioni profonde sulla paternità, la giustizia sociale e la sopravvivenza in un America divisa.
Con un cast importante che include anche Teyana Taylor, Benicio Del Toro e Regina Hall, Anderson crea un’opera che è allo stesso tempo un thriller avvincente e una meditazione complessa sullo stato attuale della società americana. La fotografia di Michael Bauman e la colonna sonora di Jonny Greenwood contribuiscono a creare un’atmosfera unica; cattura immediatamente l’attenzione dello spettatore, mantenendola per tutta la durata del film.
I personaggi di One Battle After Another
Al centro di “One Battle After Another” troviamo un gruppo di personaggi straordinariamente complessi e ben sviluppati. Leonardo DiCaprio offre una performance memorabile nei panni di Bob Ferguson; un tempo fiero militante ora ridotto a un padre ansioso e incompetente. Passa le sue giornate in un cabinato isolato a fumare erba e guardare film come “La Battaglia di Algeri“.
La sua trasformazione da esperto di esplosivi per i French 75, a un uomo che non ricorda neanche le password necessarie per contattare la resistenza, è al tempo stesso comica e toccante. Di fronte a lui, Sean Penn interpreta il Colonnello Lockjaw; un uomo ossessionato dall’idea di entrare in un club elitario di suprematisti bianchi chiamato “Christmas Adventurers Club“.


La dinamica tra questi due personaggi crea una tensione palpabile che guida gran parte della narrazione. Teyana Taylor, nei panni di Perfidia Beverly Hills, emerge come una figura potente e carismatica. La figlia di Bob e Perfidia, Willa, interpretata da Chase Infiniti, rappresenta la nuova generazione che deve affrontare le conseguenze delle scelte dei propri genitori.
Benicio Del Toro, nei panni del “Sensei” Sergio St. Carlos, offre un contrasto interessante con Bob, dimostrandosi calmo, competente e affidabile proprio quando Bob sembra perdere il controllo. Regina Hall, infine, interpreta Deandra, una figura di supporto cruciale che aiuta Willa a sfuggire a Lockjaw. Questi personaggi, con le loro interazioni complesse e i loro conflitti interiori, formano il cuore pulsante di un film che offre uno spaccato profondo della società americana contemporanea.
Temi Sociali e politici di One Battle After Another
One Battle After Another si distingue per la sua esplorazione audace di temi sociali e politici rilevanti per l’America contemporanea. Il film affronta questioni come il razzismo sistemico, l’ingiustizia sociale e la sopravvivenza delle comunità marginalizzate in una società dominata da ideali bianchi.


Anderson utilizza la storia di Bob e Willa per esaminare come le persone non bianche debbano sviluppare abilità di sopravvivenza per esistere in un’America che spesso sembra ostile alla loro presenza. Il contrasto tra l’incompetenza di Bob e Lockjaw, entrambi caucasici, e la competenza dei personaggi di colore come Sergio e Deandra, è particolarmente significativo. Sergio, interpretato da Benicio Del Toro, mantiene la calma di fronte all’isteria di Bob; riesce a salvare non solo Willa ma anche un intero edificio di immigrati messicani prima di un raid anti immigrazione.
Deandra, interpretata da Regina Hall, dimostra una pianificazione superiore rispetto a Bob riuscendo a proteggere Willa. Anche la stessa Willa, nonostante la sua mancanza di esperienza come rivoluzionaria, mostra istinti di sopravvivenza migliori di suo padre. Il film critica anche le istituzioni che permettono e perpetuano queste ingiustizie; come l’esercito e le agenzie di immigrazione.
Attraverso queste narrazioni, Anderson crea un’opera che è allo stesso tempo un thriller avvincente e una potente critica sociale; invita a riflettere sulle divisioni che affliggono l’America oggi e su come queste possano essere superate.
Regia, fotografia e colonna sonora
Paul Thomas Anderson dimostra in “One Battle After Another” una maestria tecnica che eleva il film al di sopra di molte altre produzioni contemporanee. Il film è girato in VistaVision, un formato di pellicola 35mm ad alta risoluzione; offre immagini di una chiarezza e profondità straordinarie. È anche il primo film di Anderson ad essere distribuito in IMAX.


La fotografia di Michael Bauman è caratterizzata da un senso di movimento; con la macchina da presa che segue da vicino i personaggi mentre si muovono attraverso gli spazi, creando una sensazione di urgenza e immersione.
Le panoramiche di città in fiamme e massicci monumentali sono girate con una precisione che sorprende. La regia è particolarmente efficace nelle scene d’azione, come un inseguimento in auto ipnotico che culmina in un finale sbalorditivo.
L’uso della luce e del colore contribuiscono a creare un’atmosfera distintiva per ogni fase della narrazione; dalle tonalità calde e rassicuranti della vita quotidiana di Bob e Willa alle fredde e minacciose sequenze che coinvolgono Lockjaw e le sue forze.
Anche la colonna sonora di Jonny Greenwood merita una citazione particolare; passa dagli archi a dissonanti tastiere di pianoforte. Alternando momenti di rassicurazione e ansia. Alcuni brani composti da Jon Brion aggiungono uno strato di malinconia al film.
Il messaggio di One Battle After Another
One Battle After Another lascia un’impressione duratura che va oltre l’esperienza cinematografica stessa; invita a una riflessione sullo stato attuale della società americana e sul futuro che stiamo lasciando alle prossime generazioni. Il film evita sermoni o soluzioni semplicistiche, preferendo presentare un quadro complesso e sfaccettato delle sfide che affrontiamo come collettività.


Attraverso la storia di Bob e Willa, Anderson esplora temi come l’amore paterno, il sacrificio e il desiderio di un futuro migliore; il tutto contestualizzato in un’America divisa da tensioni razziali e politiche.
Il titolo stesso, “One Battle After Another”, rimanda all’idea che la lotta per la giustizia e l’uguaglianza è un processo continuo; una serie di sfide che devono essere affrontate una dopo l’altra senza mai arrendersi. Anderson sembra dire che, nonostante le apparenze, il mondo è cambiato molto poco nonostante gli sforzi per spingerlo in una direzione migliore; tuttavia, proprio come Bob alla fine impara a “giocare sulla difensiva” per proteggere sua figlia, anche noi possiamo trovare modi per resistere e proteggere ciò che conta di più.
Il film ci ricorda che la battaglia per un mondo più giusto è lunga e difficile; ma anche che ogni piccolo atto di resistenza ha il suo valore. In un’epoca di divisioni sempre più profonde, One Battle After Another è un monito e un incoraggiamento a continuare a lottare per un futuro migliore. È un film che resta impresso per la sua audacia tecnica e la sua umanità scomoda; conferma Anderson come uno dei registi più visionari del nostro tempo. Da non perdere soprattutto in v.o., buona visione.










