Ricordi i primi generatori di immagini AI, come il pionieristico DALL-E di OpenAI o i modelli open-source di Stable Diffusion ? Erano i primi tool entusiasmanti, capaci di trasformare prompt testuali in immagini; non sempre il risultato era quello desiderato. Disastri anatomici, testi distorti o incomprensibili con parole senza senso, pose innaturali. Ok, dimentica tutto questo; Gemini Nano Banana Pro (o Gemini 3 Pro Image) presentato ieri da Google e realizzato in collaborazione con Google Deepmind ha raggiunto la perfezione, o quasi. Sostituisce il già sorprendente Gemini 2.5 Flash Image poi diventato virale con il nome di Gemini Nano Banana. Nano Banana Pro promette di trasformare idee e concetti in design di qualità professionale con un controllo senza precedenti.


Questo aggiornamento colma alcune lacune del modello precedente; in particolare per quanto riguarda la resa del testo all’interno delle immagini e la coerenza visiva tra più generazioni di immagini. Basato sull’architettura di Gemini 3 Pro rilasciato pochi giorni fa, il sistema sfrutta ragionamento avanzato e conoscenza del mondo reale per produrre contenuti più accurati e contestualmente rilevanti.
Tra le nuove capacità più interessanti quella di generare infografiche dettagliate; diagrammi educativi e poster con testo leggibile in diverse lingue, un traguardo che molti strumenti concorrenti ancora faticano a raggiungere.
Gemini Nano Banana Pro: miglioramenti nel rendering del testo e nella coerenza visiva
Uno dei punti più critici nei generatori di immagini AI è sempre stato il testo; spesso illeggibile, malformattato o addirittura inventato. Nano Banana Pro affronta il problema con un approccio strutturato; sfrutta le capacità multilingue e il ragionamento contestuale di Gemini 3 per produrre scritte nitide, corrette e integrate in modo naturale nell’immagine. Che si tratti di un’etichetta su una bottiglia o di un intero paragrafo in un’infografica, il risultato appare ora coerente e utilizzabile professionalmente.
Ho testato un prompt per creare un infografica su Nano Banana Pro e Grok 4 (sotto); come puoi notare la differenza di qualità è evidente.




Parallelamente, il sistema introduce un motore di consistenza che mantiene l’aspetto di fino a cinque persone attraverso diverse scene; una funzione particolarmente utile per storyboard, fumetti o campagne pubblicitarie. Questo livello di coerenza visiva rappresenta un netto salto qualitativo, dove ogni nuova generazione rischiava di alterare tratti fondamentali del soggetto.
Strumenti avanzati per il controllo creativo e l’editing mirato
Oltre alla precisione del testo e alla coerenza dei soggetti, Nano Banana Pro offre un set di controlli creativi di livello professionale. È ora possibile modificare singoli elementi di un’immagine senza rigenerare l’intera scena; si può cambiare l’angolazione della fotocamera, regolare il fuoco, applicare una correzione cromatica o trasformare una scena diurna in notturna con pochi comandi testuali.
Questo livello di editing localizzato permette interventi mirati che si avvicinano a quelli offerti da software tradizionali come Photoshop; ma con la rapidità e l’accessibilità di un prompt testuale. Inoltre, il supporto per risoluzioni fino a 4K e per diversi formati di aspetto rende lo strumento adatto sia per i social media sia per stampe di alta qualità. Tali funzionalità saranno particolarmente apprezzate da professionisti del design, del marketing e della produzione video. Ora si può iterare rapidamente su prototipi visivi senza dover ricorrere a competenze tecniche avanzate.
Gemini Nano Banana Pro nell’ecosistema Google
Nano Banana Pro è già un elemento centrale della strategia AI di Google; è già integrato nell’app Gemini, in Google Slides, Google Vids, Workspace, Ads, e persino in Adobe Firefly e Photoshop grazie a partnership strategiche. Gli sviluppatori possono accedere al modello tramite Gemini API, AI Studio e Vertex AI; i creatori video lo troveranno anche in Flow, lo strumento di produzione cinematografica di Google.
L’accesso è gratuito, ma con un limite giornaliero di generazioni per gli account base; chi sottoscrive i piani Google AI Plus, Pro o Ultra ottiene quote più elevate. Nel caso dell’Ultra, anche la rimozione del watermark visibile “Gemini sparkle”.
Se usi AI Studio o le API per integrare il generatore in un tuo software, paghi “a consumo”. Generare un’immagine 4K costa quasi il doppio di una 2K. Se paghi l’abbonamento mensile (Gemini Advanced o Ultra), hai accesso a volumi molto più alti senza costi aggiuntivi per singola immagine.
Generare 100 immagini 4K tramite API ti costerebbe circa 20 euro. In questo senso, per un uso ancora più intensivo, l’abbonamento mensile da circa 22 euro risulta molto più conveniente rispetto all’uso delle API.
Questa struttura a livelli permette a Google di offrire uno strumento potente a tutti; pur riservando le funzionalità più avanzate a chi è disposto a pagare, bilanciando accessibilità e sostenibilità economica. La pubblicità digitale è appena diventata a basso costo e immensamente più veloce.
Trasparenza e verifica del contenuto generato da AI
Ai fine della trasparenza ogni immagine generata con Nano Banana Pro include un watermark digitale invisibile; chiamato SynthID, ne certifica l’origine AI. Questo watermark invisibile permette di verificare l’autenticità del contenuto direttamente dall’app Gemini; è sufficiente caricare l’immagine e chiedere se è stata generata da Google o AI.
Si tratta di un passo importante verso una maggiore responsabilità nella diffusione di contenuti sintetici; specialmente in un contesto in cui deepfake e disinformazione visiva sono in crescita. Oltre al watermark nascosto, il marchio visibile “Gemini sparkle” rimane per gli utenti non Ultra; un indicatore immediato per il pubblico generale.
Conclusione: Gemini Nano Banana Pro
Con Gemini 3 Pro e Gemini Nano Banana Pro, Google si avvia a concludere questo 2025 nel migliore dei modi possibili. Google ha lavorato tantissimo per recuperare il tempo perduto nei confronti di OpenAI; nel 2025 Google DeepMind sotto la spinta pressante di Sundar Pichai ha lavorato veramente sodo. Ora si vedono risultati tangibili e Google punta decisa a ritargliarsi una posizione di primato.
Nano Banana Pro non è solo un miglioramento incrementale, ma un segnale chiaro di maturità tecnologica. L’integrazione capillare nei prodotti Google, dal cloud alla produttività, fino ai flussi professionali in Adobe, ne fa uno strumento versatile e strategicamente rilevante. Se il 2024 è stato l’anno del recupero, il 2025 sarà ricordato come quello in cui Google ha riaffermato concretamente la sua leadership nell’AI.
Prompt
Per generare l’immagine dell’antica Roma in apertura di questo articolo ho fornito questo prompt a Gemini Nano Banana Pro.
Ampia ripresa aerea con drone dell'Antica Roma nell'anno 315 d.C., ricostruzione archeologica rigorosa. PUNTO DI VISTA: Guardando verso Ovest, con il Colosseo in primo piano immediato. MONUMENTI: Il Colosseo è coperto dal Velarium in tessuto. Direttamente accanto al Colosseo si ergono l'Arco di Costantino e la fontana conica Meta Sudans. Tra il Colosseo e il centro della città si trova il massiccio TEMPIO DI VENERE E ROMA (decastilo) su una piattaforma rialzata. IL COLLE PALATINO: A sinistra, il Palatino è un vasto altopiano terrazzato coperto dalla complessa architettura del Palazzo Imperiale (Domus Augustana), collegato alla città, NON una roccia ripida e isolata. SFONDO: La pista allungata del Circo Massimo è visibile nella valle dietro il Palatino. TRAMA URBANA: Tessuto urbano estremamente denso, 'insulae' in mattoni a più piani con tetti in terracotta, strade strette pavimentate con grandi PIETRE DI BASALTO grigie (basoli). ILLUMINAZIONE: Giornata di sole limpida, luce diurna nitida, stile fotorealistico, visualizzazione stile National Geographic. niente fantasy, niente castelli medievali, niente montagne frastagliate, niente asfalto, niente strisce bianche stradali, niente auto, niente edifici moderni, niente fumo, niente fuoco, niente rovine, niente fantascienza, niente scogliere isolate.
La riproduzione sembra essere abbastanza fedele anche se ci sono imperfezioni. Il Colosseo piazzato quasi sopra il Foro è l’errore più macroscopico: nella realtà tra i due c’è tutta la valle del Colosseo e la Velia. Anche la prospettiva del Circo Massimo appare troppo distante e angolata, quasi perpendicolarmente invece di correre parallela alla valle dietro il Palatino.










