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LIMBO: un viaggio oscuro tra enigmi e silenzi
Sviluppato da Playdead e pubblicato per la prima volta il 21 luglio 2010, LIMBO è un platform puzzle in 2D che ha segnato in profondità la scena dei videogiochi indie. Nato come esclusiva per Xbox Live Arcade, il gioco ha successivamente trovato spazio anche su PC, PlayStation e altre piattaforme, imponendosi come uno dei titoli più distintivi degli ultimi due decenni.
In LIMBO, vesti i panni di un ragazzino senza nome che si risveglia ai margini di un bosco spettrale. Da qui ha inizio un viaggio tanto criptico quanto affascinante, interamente privo di testo o narrazione esplicita. L’approccio di Playdead è volutamente minimalista: niente tutorial, niente dialoghi, solo un mondo monocromatico e un gameplay essenziale che punta a risvegliare emozioni profonde e reazioni istintive. LIMBO è stato celebrato fin dalla sua uscita per l’atmosfera inquietante e onirica, una scelta stilistica che lo distingue(va) nettamente da qualunque altro platform del tempo.

Un mistero che vive nel silenzio
LIMBO non offre una narrazione tradizionale. La storia si intuisce, si deduce. Il protagonista è alla ricerca della sorella scomparsa, ma non ci sono certezze, solo ipotesi. Il mondo in cui si muove sembra sospeso tra la vita e la morte, un purgatorio ostile dove ogni passo può essere l’ultimo. L’assenza di testo rafforza l’impatto emotivo; ogni dettaglio visivo o sonoro è una possibile chiave interpretativa.
Durante il tragitto, il ragazzo affronta ambienti sempre più distorti; da foreste cupe a città in rovina, da trappole meccaniche a figure umanoidi minacciose. Ogni nuova area aggiunge un tassello all’angoscia latente, ma anche alla speranza che da qualche parte esista una via d’uscita.

LIMBO: precisione, riflessi e ingegno
LIMBO è un puzzle-platform che richiede di combinare logica, tempismo e osservazione. Il protagonista può correre, saltare, spostare oggetti e interagire con leve o meccanismi; azioni semplici, ma utilizzate in modi sempre nuovi e spiazzanti. Gli enigmi spaziano da puzzle basati sulla fisica a situazioni in cui la sopravvivenza dipende da una comprensione sottile dell’ambiente.
Le morti sono frequenti e brutali; lame rotanti, trappole a pressione, parassiti cerebrali che alterano i comandi. Tuttavia, i checkpoint sono spesso e i caricamenti istantanei, rendendo la ripetizione parte integrante dell’apprendimento. Non è raro dover morire per capire come procedere; è una dinamica crudele ma funzionale.
Il design dei livelli è essenziale ma ingegnoso. Ogni area introduce un nuovo elemento meccanico o ambientale; magneti, gravità invertita, acqua da drenare o evitare. La curva di difficoltà è ben calibrata e raramente frustrante. In alcune sezioni avanzate, l’abilità nel gestire il tempo e l’equilibrio tra azione e logica diventa fondamentale.

Modalità di gioco: un viaggio solitario
LIMBO è un’esperienza interamente single-player, senza varianti o modalità aggiuntive. Non ci sono collezionabili visibili a schermo, ma è possibile cercare uova nascoste che sbloccano obiettivi specifici. Queste “uova” sono piazzate in zone difficilmente accessibili e richiedono spesso un ragionamento per essere raggiunte.
La mancanza di una narrazione esplicita o di livelli selezionabili a piacere contribuisce a creare un’esperienza fluida e continua. È un percorso da vivere tutto d’un fiato, quasi come si trattasse di un film muto interattivo. La durata complessiva varia tra le 4 e le 6 ore, a seconda dell’abilità e della voglia di esplorare.
Pur nella sua essenzialità, LIMBO è stato pensato per essere rigiocato. Una seconda run permette di affrontare i puzzle con nuova consapevolezza, magari scovando dettagli sfuggiti alla prima esplorazione. Anche senza dialoghi, la tensione non cala mai, perché l’incognita di ciò che verrà tiene sempre alta l’attenzione.

Grafica e sonoro: l’estetica del silenzio
Il cuore pulsante di LIMBO è il suo stile visivo. Il gioco utilizza una palette esclusivamente in bianco e nero, con forti contrasti e una profondità di campo che simula una specie di diorama in movimento. Ogni scena sembra un’incisione animata, capace di evocare inquietudine anche nei momenti più statici. Le silhouette sono tratteggiate con cura; il modo in cui la luce taglia l’oscurità crea ombre vive e mutevoli.
Le animazioni sono fluide, mai eccessive. L’effetto è quasi ipnotico; si ha la sensazione di osservare un sogno diventato tangibile. L’assenza di colori accentua l’emotività, mentre la scelta di evitare qualsiasi interfaccia grafica o HUD rafforza la sensazione di immersione totale.
Il comparto sonoro è altrettanto evocativo. Ci sono solo suoni ambientali, rumori meccanici, fruscii del vento, scricchiolii. Il silenzio diventa uno strumento narrativo. Ogni suono ha un peso; ogni rumore può significare pericolo imminente. In alcuni momenti, il silenzio assoluto è più spaventoso di qualsiasi colonna sonora.

Conclusione: LIMBO
LIMBO non è un gioco per tutti, ma è un gioco che chiunque ama l’arte interattiva dovrebbe provare almeno una volta. La sua forza risiede nella coerenza estetica, nella semplicità delle meccaniche e nella profondità emotiva che riesce a evocare con mezzi minimi. In un’epoca di produzioni multimilionarie, è un titolo che dimostra quanto si possa comunicare con il silenzio, l’ombra e la suggestione.
Consigliato a chi cerca qualcosa di più di un semplice gioco. A chi vuole esplorare un mondo sospeso, inquietante e poetico. A chi è disposto ad accettare che non tutto debba essere spiegato per lasciare un segno.
Buon divertimento con questo altro rilascio gratuito!
Hardware consigliato
Per giocare a LIMBO in FHD (1080p) è sufficiente una GPU entry level come la AMD Radeon RX 7600 🧺 oppure la Nvidia GeForce RTX 4060 🧺. Può essere giocato in 1080p con settings moderati anche da processori con GPU integrata come l ’AMD Ryzen 8700G (su socket AM5) o qualsiasi minipc con GPU integrata come il Geekom AE8, il GMKtec NucBox K11 o il potente Beelink SER9.
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