Nei mesi che precedono il Natale è possibile ammirare molti oggetti a tema natalizio. Intorno a noi ci sono decorazioni, presepi e alberi di Natale colorati. Ma chi sa che esiste un “Albero di Natale” tra le stelle ? Si tratta dell’ammasso stellare NGC 2264, chiamato dagli scienziati “Christmas Tree Cluster“.
Localizzazione e caratteristiche dell’ammasso stellare NGC 2246
L’ammasso stellare si trova nella nostra Via Lattea, a circa 2.500 anni luce dalla Terra, nella costellazione di Orione. E’ composto da un gruppo di giovani stelle, la cui età varia tra 1 e 5 milioni di anni. Le dimensioni e le masse delle singole stelle sono piuttosto eterogenee. Si passa da stelle poco più piccole del Sole ad altre con la massa pari a sette volte quella solare.
Nonostante si trovi a grande distanza, l’ammasso è abbastanza vasto da poter essere osservato anche con un piccolo telescopio amatoriale, sebbene come un’area nebulosa diffusa non ben definita. La sua forma vagamente conica ricorda proprio quella di un albero di Natale. La chioma più larga si trova nella parte superiore, mentre le “ramificazioni” si diradano verso il basso.
La composita immagine multifrequenza
Per enfatizzare ulteriormente la somiglianza con un albero illuminato, gli astronomi hanno realizzato un’immagine composita multifrequenza di NGC 2264, che mostra i diversi livelli di emissione delle sue stelle. I dati ottici, rappresentati in verde, rivelano il gas della nebulosa che funge da “aghi di pino” dell’albero. Le osservazioni ad infrarossi, in bianco, mostrano le stelle di sfondo.
Ma è l’apporto dei dati raccolti dal telescopio spaziale Chandra della NASA, operante nella banda dei raggi X, a dare vita alle “lucine” dell’albero. Le stelle giovani e attive dell’ammasso, emettenti radiazioni X, compaiono come puntini blu e bianchi che “lampeggiano” dolcemente. L’immagine è stata poi ruotata di 160 gradi in senso orario per dare una configurazione più natalizia.
Le strane “lucine” dell’albero di Natale
In realtà, il bagliore sincronizzato delle “luminarie” nell’animazione non corrisponde a quanto realmente avviene nell’ammasso. Le variazioni coordinate e lampeggianti mostrate in questa animazione sono state sincronizzate in modo artificiale per evidenziare la somiglianza con un albero di Natale.
I brillamenti e le fluttuazioni di luminosità osservate dal telescopio Chandra sono dovute a processi reali. Questi processi avvengono sulla superficie delle giovani stelle come grandi brillamenti magnetici, macchie e regioni oscure. Man mano che le stelle ruotano, anche i processi si spostano.
Possono influire anche i cambiamenti nella densità del gas circostante che a tratti le oscura parzialmente, o variazioni nel materiale che cade ancora dal disco protoplanetario che le circonda. Lo studio di queste attività permette di acquisire preziose informazioni sui processi fisici che hanno luogo sulle stelle appena nate e durante le prime fasi della loro evoluzione.
Le indagini multilivello sull’ammasso stellare
Grazie alle osservazioni condotte da Chandra e altri telescopi a diverso livello dello spettro elettromagnetico, gli astronomi stanno raccogliendo dati sempre più dettagliati sull’ammasso NGC 2264. L’analisi multifrequenza permette di comprenderne meglio la struttura e le componenti, dalle polveri che avvolgono ancora le giovani stelle fino ai potenti getti e venti stellari in azione.
Indagini future con telescopi di nuova generazione, come il James Webb Space Telescope della NASA, permetteranno di osservare l’ammasso ad altre lunghezze d’onda, cogliendo ulteriori dettagli sull’evoluzione stellare in atto. Grazie a queste osservazioni potremo saperne di più sulle prime fasi di vita delle stelle, comprendere come si formano i sistemi planetari e come interagiscono le stelle con l’ambiente circostante.
E tutto ciò partendo da quell’ammasso cosmico che dall’alto dei cieli, in questo periodo, ricorda proprio la magia di un albero di Natale illuminato e luccicante.
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