L’Unione Europea ha approvato il testo finale del “AI Act“, la legge che regolamenta l’intelligenza artificiale sul territorio dell’Unione Europea. E’ stata approvata all’unanimità da tutti e 27 rappresentanti dei stati membri.
“Gli ambasciatori del Coreper I hanno confermato il testo finale di compromesso trovato sulla proposta di regole armonizzate sull’intelligenza artificiale (#AIAct).
L’AI Act rappresenta una pietra miliare, essendo la prima normativa al mondo sull’IA, con l’obiettivo di renderla sicura e rispettosa dei diritti fondamentali dell’Unione europea.“
Il via libera al testo finale dell’AI Act
Il 2 febbraio 2024 i rappresentanti degli Stati membri dell’UE hanno approvato all’unanimità il testo finale della legge sull’IA, dopo mesi di negoziati. Con questo ultimo via libera da parte del Coreper I l’AI Act ha completato il suo iter legislativo. Ora mancano solo alcuni passaggi formali prima dell’entrata in vigore ufficiale.
Il Coreper I (Comitato dei Rappresentanti Permanenti – Sezione I) è l’organo del Consiglio dell’UE composto dagli ambasciatori presso l’Unione degli Stati membri. Il suo compito è quello di esaminare, negoziare e definire posizioni comuni tra gli Stati membri sulle proposte legislative e politiche discusse nel Consiglio dell’UE. Solo dopo aver raggiunto un accordo a livello di Coreper I, i dossier passano al vaglio del Consiglio vero e proprio.
Rappresenta l’organo di raccordo tra le posizioni nazionali dei governi e l’instradamento del processo decisionale europeo, preparando il terreno per le riunioni formali del Consiglio dell’Unione Europea.
Il punto di vista dell’Italia sull’IA
Prima dell’approvazione, l’Italia, insieme a Francia e Germania, si è opposta a inserire limitazioni allo sviluppo dei large language models (LLM) nell’AI Act, cercando di sostenere la necessità di un quadro normativo chiaro e robusto che tutelasse i diritti dei cittadini e al tempo stesso promuovesse l’innovazione responsabile.
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’intelligenza artificiale, Alessio Butti, ha espresso soddisfazione per l’accordo raggiunto, sottolineando l’impegno dell’Italia a favore di un’IA responsabile e sicura.
“È un passo significativo per lo sviluppo dell’artificiale intelligence nell’Ue e in Italia. L’Italia ribadirà la necessità di una regolamentazione semplice e chiara quadro che riflette un equilibrio tra il progresso tecnologico e la tutela dell’etica costituzionalmente orientata principi e dei diritti dei cittadini (quando l’accordo è sottoposto ai governi europei per l’approvazione definitiva)“, ha dichiarato Alessio Butti.
Inoltre, l’Italia ha mostrato pieno sostegno all’interno del governo per l’approvazione dell’AI Act, confermando la sua posizione a favore di un’intelligenza artificiale che sia al servizio dell’uomo e rispettosa dei valori fondamentali su cui si fonda l’Unione Europea. L’Italia ha svolto un ruolo attivo e di supporto nell’approvazione dell’AI Act, riconoscendo l’equilibrio tra innovazione e sicurezza e promuovendo un approccio etico e innovativo all’intelligenza artificiale.
Cosa prevede la nuova legge europea sull’IA
L’AI Act fissa una serie di requisiti per garantire uno sviluppo dell’intelligenza artificiale sicuro e rispettoso dei diritti umani. Innanzitutto, vieta alcune applicazioni ad alto rischio, come i sistemi di punteggio sociale, vieta i sistemi di categorizzazione biometrica che utilizzano caratteristiche sensibili (ad esempio di carattere politico, religioso, credenze filosofiche, orientamento sessuale, razza).
Vieta la raccolta di immagini facciali da Internet o l’uso di filmati CCTV per creare database di riconoscimento facciale. Vieta il riconoscimento delle emozioni nel luoghi di lavoro e istituzioni educative. E’ vietato l’uso di sistemi di intelligenza artificiale che manipolano il comportamento umano per aggirare il loro libero arbitrio. Vieta l’uso di IA utilizzata per sfruttare le vulnerabilità delle persone (a causa della loro età, disabilità, situazione sociale o economica). Garantisce trasparenza per chatbot e sistemi simili. Le applicazioni a basso rischio non saranno soggette alla legge.
Uno dei nodi più discussi ha riguardato la regolamentazione dei cosiddetti “modelli fondamentali“, ovvero sistemi di IA general-purpose molto potenti. La Francia, con Mistral AI in prima linea appoggiata dal preseidente Macron, spingeva per un approccio più morbido, mentre altri Paesi chiedevano più tutele. Alla fine si è trovato un compromesso, con regole ad hoc che entreranno in vigore solo a partire dal 2025.
Verso l’applicazione del nuovo AI Act
Dopo il varo ufficiale, che dovrebbe avvenire nei prossimi mesi, la legge entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale UE. Quindi ci sarà un periodo di 6-24 mesi prima dell’applicazione delle varie disposizioni.
L’approvazione all’unanimità del testo sull’IA fa dell’Unione Europea il primo continente ad autoregolamentarsi sull’intelligenza artificiale.