L’autorità antitrust del Regno Unito, la Competition and Markets Authority (CMA), ha determinato in via preliminare che l’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft può procedere. Si tratta di un cambio di rotta per la CMA, che aveva bloccato l’accordo all’inizio di quest’anno.
L’inversione arriva poche settimane dopo che Microsoft ha proposto una serie di modifiche sostanziali ai termini dell’acquisizione, che secondo la CMA “affrontano in modo sostanziale” le preoccupazioni sull’operazione.
Acquisizione di Activision Blizzard
Microsoft aveva annunciato a gennaio i suoi piani per acquisire Activision Blizzard, sviluppatore di videogiochi quotato in borsa, per 68,7 miliardi di dollari. L’accordo avrebbe reso Microsoft la terza società di videogiochi al mondo per fatturato. Poco dopo l’annuncio, l’operazione ha iniziato ad attirare l’attenzione della CMA e di altre autorità antitrust globali.
Ad aprile la CMA ha bloccato l’acquisizione, spinta principalmente dalla preoccupazione che l’accordo potesse danneggiare il mercato del cloud gaming. Microsoft compete in questo settore con il suo servizio Xbox Cloud Gaming. La CMA temeva che, se l’acquisizione di Activision Blizzard fosse andata in porto, Microsoft avrebbe potuto rendere il contenuto dell’azienda acquisita disponibile esclusivamente sul proprio servizio di cloud gaming. Questo avrebbe danneggiato la capacità dei servizi rivali di competere.
Prima che la CMA bloccasse l’accordo ad aprile, Microsoft aveva proposto una serie di impegni antitrust volti ad affrontare le preoccupazioni del regolatore. Tali impegni furono respinti in quanto insufficienti. Il mese scorso Microsoft ha proposto una serie di cambiamenti più ampi ai termini dell’acquisizione, mossa che ha portato al semaforo verde preliminare di oggi da parte della CMA.
Il fulcro della nuova proposta di Microsoft è di trasferire i diritti di streaming cloud per i giochi Activision Blizzard al rivale Ubisoft Entertainment. L’accordo di licenza copre non solo i titoli esistenti di Activision Blizzard ma anche tutti i nuovi contenuti che svilupperà nei prossimi 15 anni. In base all’accordo proposto, Ubisoft concederebbe in licenza i giochi sia a Microsoft che ai fornitori concorrenti di cloud gaming.
“Contrariamente all’accordo originario, Microsoft non controllerà più i diritti di cloud gaming per i contenuti di Activision, quindi non sarà in grado di limitare l’accesso ai contenuti chiave di Activision al proprio servizio di cloud gaming o di negare quei giochi ai rivali“, ha dichiarato oggi la CMA.
I termini rivisti dell’acquisizione di Microsoft affrontano anche una serie di altre preoccupazioni sollevate dal regolatore. In particolare, l’accordo aggiornato richiede all’azienda di rendere disponibili i giochi Activision Blizzard su sistemi operativi diversi da Windows. Se ne riceverà richiesta, Microsoft dovrà anche fornire supporto per emulatori di console, strumenti software che consentono agli utenti PC di eseguire videogiochi originariamente sviluppati per una console.
Acquisizione entro il 18 ottobre
Il regolatore effettuerà una revisione dell’operazione rivista fino al 6 ottobre. In base all’accordo di Microsoft con Activision Blizzard, l’acquisizione deve essere completata entro il 18 ottobre.
“Siamo incoraggiati da questo sviluppo positivo nel processo di revisione della CMA”, ha dichiarato Brad Smith, presidente di Microsoft. “Abbiamo presentato soluzioni che riteniamo affrontino pienamente le restanti preoccupazioni della CMA relative allo streaming di giochi cloud e continueremo a lavorare per ottenere l’approvazione per completare l’operazione prima della scadenza del 18 ottobre“.
L’inversione di rotta della CMA è un segnale positivo per Microsoft, ma l’accordo deve ancora ottenere il via libera definitivo dal regolatore britannico. Inoltre, l’acquisizione rimane sotto esame da parte della Commissione Europea e della Federal Trade Commission statunitense.
L’accordo da 68,7 miliardi di dollari darebbe a Microsoft il controllo di alcuni dei franchise di giochi più popolari al mondo, tra cui Call of Duty, World of Warcraft e Candy Crush. Secondo NPD Group, negli Stati Uniti Call of Duty è stato il gioco più venduto per 11 degli ultimi 12 anni.
L’acquisizione consentirebbe a Microsoft di rafforzare la sua divisione gaming rispetto ai concorrenti Sony e Nintendo. Darebbe inoltre a Microsoft maggiore peso nel mercato del cloud gaming, in cui competono anche colossi tech come Amazon, Google e Nvidia.
Analisti e addetti del settore ritengono che il valore strategico di Activision Blizzard per Microsoft sia legato soprattutto a Call of Duty e al suo enorme seguito.
Rendere Call of Duty un’esclusiva Xbox danneggerebbe fortemente Sony, poiché la stragrande maggioranza delle vendite di Call of Duty avviene su piattaforme PlayStation. Sony aveva espresso proprio questa preoccupazione nei confronti dell’acquisizione.
Per fugare i timori antitrust, Microsoft si è impegnata a continuare a pubblicare i giochi di Call of Duty su PlayStation per altri 10 anni dopo la chiusura dell’accordo con Activision Blizzard. Ha inoltre accettato di concedere in licenza altri contenuti Activision agli eventuali nuovi rivali nel cloud gaming.
L’amministratore delegato di Microsoft, Satya Nadella, sostiene che l’obiettivo principale dell’acquisizione è portare più contenuti su Xbox Game Pass, il servizio di abbonamento ai giochi di Microsoft. Xbox Game Pass conta attualmente circa 30 milioni di abbonati ed è cruciale per la strategia di gaming dell’azienda.
Nadella ritiene che l’unione di più franchise Activision Blizzard con Xbox Game Pass possa attrarre più giocatori nell’ecosistema Xbox e rafforzare il posizionamento di Microsoft nel gaming rispetto ai rivali.
Oltre a Call of Duty, l’accordo porterebbe sotto l’ala di Microsoft altri popolari franchise come World of Warcraft, Overwatch e Candy Crush. Secondo Nadella, ciò accelererebbe la crescita di Game Pass e la transizione di Microsoft verso un modello basato su abbonamenti e servizi cloud anziché solo sulle vendite di software e hardware.
L’approvazione preliminare nel Regno Unito è un passo importante per Microsoft, ma l’accordo da 68,7 miliardi di dollari deve ancora affrontare l’esame approfondito dell’antitrust europeo e statunitense prima di poter essere completato. L’operazione rimodellerebbe profondamente il panorama del gaming, consolidando ulteriormente la posizione di Microsoft tra i colossi del settore.
Se l’operazione riuscirà la corposa lista di giochi inclusi in Xbox Game Pass diventerebbe ancora più interessante e completa, tutto a favore dei gamers.
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