Recentemente Satya Nadella, amministratore delegato di Microsoft, ha testimoniato nell’ambito del processo antitrust in corso tra Google e il Dipartimento di Giustizia americano. Nadella ritiene che l’accordo tra Apple e Google per impostare Google come motore di ricerca predefinito sui dispositivi Apple abbia reso impossibile per i concorrenti come Bing di competere ad armi pari.
I dubbi di Nadella sull’intelligenza artificiale
Nonostante l’entusiasmo per l’integrazione della tecnologia di chatbot di OpenAI in Bing, Nadella è incerto se l’intelligenza artificiale possa davvero cambiare le abitudini di ricerca degli utenti. “Ti alzi la mattina, ti lavi i denti e cerchi su Google“, ha detto Nadella. “A quel punto, l’unico modo per cambiare è cambiando le impostazioni predefinite“.
Il CEO di Microsoft teme che il vantaggio distributivo di Google derivante da accordi come quello con Apple possa rafforzare ulteriormente il suo monopolio nelle ricerche online.
L’accordo tra Apple e Google
La settimana scorsa, anche Eddy Cue, il capo di iTunes, ha testimoniato nel processo, spiegando che Apple sceglie Google come motore di ricerca predefinito sui suoi dispositivi perché la società “ha sempre pensato che fosse il migliore“.
Google paga miliardi di dollari all’anno ad Apple affinché il suo motore di ricerca sia quello predefinito sui dispositivi iOS. Ciò ha reso pressoché impossibile per i concorrenti sottrarre quote di mercato a Google, che detiene circa il 90% del settore. Apple sostiene di non avere alternative valide a Google, ma nel 2020 Microsoft propose l’acquisizione di Bing ad Apple, anche se i colloqui non proseguirono.
La possibilità di un motore di ricerca Apple
Secondo Mark Gurman, Apple potrebbe sviluppare un proprio motore di ricerca per una migliore integrazione con Siri e Spotlight. Il team per le ricerche interno di Apple, guidato dal capo dell’intelligenza artificiale John Giannandrea, sta già lavorando a strumenti di ricerca utilizzati in alcune app Apple. L’esito del processo antitrust contro Google potrebbe spingere Apple a perseguire maggiormente questa strada.
La posizione dominante di Google nelle ricerche online sembra difficile da scalfire, soprattutto finché rimarrà il motore predefinito sui dispositivi Apple. La perdita di miliardi di dollari da un eventuale stop all’accordo con Google potrebbe però essere la spinta decisiva per Apple a sviluppare un proprio motore di ricerca.