FreeDOS, il sistema operativo open source compatibile con MS-DOS, compie quest’anno 30 anni (esattamente il 29 giugno 2024). Nato nel lontano 1994 da un’idea dello studente Jim Hall, FreeDOS è stato sviluppato in risposta alla decisione di Microsoft di interrompere il supporto per MS-DOS. L’obiettivo era creare un ambiente completo e compatibile con MS-DOS per eseguire software legacy e supportare sistemi embedded.
Lo sviluppo di FreeDOS negli anni ’90
Nelle prime fasi dello sviluppo, diversi programmatori tra cui Pat Villani e Tim Norman si unirono al progetto di Jim Hall; hanno contribuito alla creazione del kernel, dell’interprete della riga di comando COMMAND.COM e delle utility di base. FreeDOS è stato mantenuto per un certo periodo da Morgan “Hannibal” Toal; ha visto numerose distribuzioni pre-release prima della versione finale 1.0.
Nonostante il dominio di Windows e macOS, FreeDOS trova ancora oggi una rilevanza inaspettata in nicchie di mercato. Alcuni produttori di laptop in certi paesi lo includono per ridurre i costi, introducendo una nuova generazione all’interfaccia a riga di comando classica. C’è una vivace comunità di appassionati di retro computing che restaurano vecchi PC come l’IBM PC 5150 e vi installano FreeDOS, dando nuova vita a questi sistemi.
Un altro aspetto celebrato di FreeDOS è il suo ruolo nel preservare il vasto patrimonio di giochi e applicazioni sviluppate per MS-DOS negli anni ’80 e ’90. Molti classici come DOOM, Alone in the Dark e Tomb Raider, restano popolari tra gli appassionati. Anche se datati, questi titoli vengono considerati ancora molto divertenti e godibili nel 2024. FreeDOS permette di riscoprire questi pezzi di storia videoludica.
Caratteristiche e vantaggi
Una delle caratteristiche apprezzate di Free DOS è la sua semplicità e facilità di comprensione. Il sistema si avvia caricando il kernel che legge i file di configurazione per impostare la shell (di solito COMMAND.COM) e l’ambiente. Presenta poi il classico prompt dei comandi per eseguire programmi. Composto interamente da software libero sotto licenza GPL, FreeDOS include anche alcuni pacchetti non-GPL considerati degni di preservazione.
Per celebrare questo traguardo dei 30 anni, il progetto Free DOS sta condividendo articoli, interviste e presentazioni. Jim Hall, il fondatore, ha ripercorso la storia e le origini del sistema. Si sottolinea come FreeDOS permetta di mantenere accessibili decenni di storia dell’informatica, sia su hardware reale che attraverso emulatori. Il sito ufficiale offre guide e risorse per installare e utilizzare il sistema su macchine virtuali o PC classici.
Evoluzione
FreeDOS ha ricevuto aggiornamenti principali ogni 4-6 anni circa:
- Free DOS 1.0 è stato rilasciato il 3 settembre 2006, dopo un lungo periodo di sviluppo iniziato nel 1994.
- La versione 1.1 è uscita il 2 gennaio 2012, quasi 6 anni dopo la versione 1.0.
- Free DOS 1.2 è stato pubblicato il 25 dicembre 2016, di nuovo a distanza di circa 4 anni.
- L’ultima versione, Free DOS 1.3, è stata rilasciata il 20 febbraio 2022, dopo altri 6 anni.
Free DOS 1.3 offre diverse novità e miglioramenti rispetto alle versioni precedenti:
- Un aggiornamento della shell FreeCOM e del kernel
- Supporto delle partizioni FAT32 anche su vecchi PC con processori 8086
- Una versione migliorata dell’edizione per floppy disk
- Configurazione di rete semplificata
- Nuovi programmi e giochi inclusi
- Un installer migliorato
Oltre a questo, Free DOS 1.3 mantiene la sua caratteristica compatibilità con la maggior parte dei programmi e giochi DOS del passato. Può essere eseguito su hardware d’epoca ma anche su PC moderni e macchine virtuali. Pur mantenendo un ciclo di sviluppo piuttosto lungo, Free DOS continua ad evolversi per rimanere un sistema DOS al passo coi tempi, pur preservando l’eredità del software del passato.
FreeDOS su un PC di oggi
Mentre è tecnicamente possibile eseguire Free DOS su un PC moderno, è generalmente consigliato utilizzare una macchina virtuale per la migliore compatibilità e per evitare potenziali problemi con l’hardware o il software esistente. Free DOS è più adatto per l’esecuzione su hardware d’epoca o su sistemi embedded specifici.
- Compatibilità hardware: mentre Free DOS supporta una vasta gamma di hardware, potrebbe non funzionare perfettamente con le ultime tecnologie come USB 3.0, SATA, schede grafiche e audio moderne.
- BIOS vs UEFI: La maggior parte dei PC moderni utilizza il firmware UEFI invece del BIOS legacy. FreeDOS è progettato per funzionare con il BIOS, quindi potrebbe essere necessario abilitare la modalità di compatibilità legacy nel firmware UEFI per avviare FreeDOS.
- Prestazioni: FreeDOS è ottimizzato per hardware più vecchio e meno potente. Su un PC moderno, potrebbe sembrare estremamente veloce e alcuni giochi o applicazioni potrebbero non funzionare correttamente a causa delle differenze di velocità.
- Macchine virtuali: un modo comune per eseguire FreeDOS su hardware moderno è attraverso una macchina virtuale come VirtualBox o QEMU. Questo fornisce un ambiente più compatibile e controllato per FreeDOS senza modificare il sistema operativo principale del PC.
- Dual boot: è possibile installare FreeDOS insieme a un sistema operativo moderno come Windows o Linux, ma richiede il partizionamento del disco rigido e la configurazione di un boot loader.
FreeDOS: conclusioni
Il 30° anniversario di FreeDOS è un traguardo significativo che testimonia la longevità e vitalità del software open source. Nato come alternativa a MS-DOS, FreeDOS continua a ritagliarsi una nicchia di utenti tra appassionati, hobbisti e in contesti embedded.
La sua semplicità e compatibilità lo rendono il sistema ideale per dare nuova vita a PC d’epoca e preservare il patrimonio software di quell’era. Mentre il mondo dell’informatica è cambiato radicalmente in 30 anni, FreeDOS rimane fedele al suo scopo originale, incarnando lo spirito della condivisione e collaborazione open source.
Celebrare questo anniversario significa onorare non solo FreeDOS, ma anche l’idea che il software libero possa resistere alla prova del tempo.