Google DeepMind ha presentato lo studio di un modello AI (non pubblico) chiamato Dreamer 4, in grado di padroneggiare Minecraft senza aver mai interagito in precedenza con il gioco. Dreamer 4 si comporta come un pilota che ha passato migliaia di ore su un simulatore di volo iperrealistico. Quando finalmente sale su un aereo vero per il suo primo volo reale ha una competenza che ha già raggiunto un livello quasi perfetto.


L’approccio di Dreamer 4 osserva le partite di altri giocatori; quindi costruisce una simulazione mentale dettagliata dell’ambiente di gioco. Infine si allena in questa “realtà immaginata” prima di eseguire qualsiasi azione nel gioco reale.
Il risultato? Dreamer 4 nel gioco reale ha eseguito oltre 20.000 azioni in sequenza; culminanti nell’ottenimento dei diamanti, uno degli obiettivi più complessi del gioco. Questo metodo apre anche nuove prospettive per l’apprendimento automatico; contesti dove l’interazione diretta potrebbe essere costosa, pericolosa o semplicemente inefficiente.
La tecnologia dietro Dreamer 4, nota come “world model“, permette all’IA di prevedere con precisione le conseguenze delle azioni prima di eseguirle; un approccio che ricorda la visualizzazione mentale utilizzata dagli atleti di alto livello prima di una performance importante.
Il sistema ha avuto accesso al dataset VPT di OpenAI; circa 2.500 ore di gameplay registrato con azioni mouse e tastiera a basso livello. Ma l’agente VPT di OpenAI necessitava di 270.000 ore di video annotati e 194.000 ore di interazione online per raggiungere i diamanti; invece Dreamer 4 ci arriva con 100 volte meno dati e zero interazione con l’ambiente reale. Questo gap di efficienza non è marginale; segna un cambio di paradigma su come possiamo addestrare agenti intelligenti.


Dall’apprendimento offline alla padronanza del gioco
Le IA tradizionali imparano attraverso tentativi ed errori in un ambiente reale, un processo lungo, costoso e potenzialmente distruttivo in alcuni contesti. Dreamer 4 invece si allena esclusivamente nella sua simulazione interna. Il sistema segue un processo in tre fasi.
- Prima pre-allena il tokenizer e il modello del mondo su video e azioni. L’IA osserva migliaia di ore di video di altri giocatori (il dataset VPT). Da questi video impara a copiare le azioni e costruisce una simulazione dettagliata di come funziona Minecraft. Impara le regole, il crafting, il comportamento dei mob, le proprietà degli oggetti. Questo è il world model.
- Si allena nell’immaginazione. Una volta che il suo modello del mondo è accurato, prende un’immagine di partenza dai video (es. un giocatore in un nuovo mondo); quindi inizia a giocare all’interno della sua simulazione interna.
- Sceglie un’azione (es. “abbatti l’albero”).
- Il suo modello del mondo prevede cosa succederà dopo (l’albero cade, appaiono dei tronchi).
- Sceglie la prossima azione (“raccogli i tronchi”) e il modello prevede ancora il risultato.
- Genera così intere sessioni di gioco, chiamate “imagined rollouts”, senza mai interagire con il gioco vero, solo simulazione.
- Apprende per rinforzo interno. Durante queste partite immaginarie, l’IA ha un modello di ricompensa interno. Se compie azioni che la avvicinano all’obiettivo (ottenere legno, fabbricare attrezzi, trovare minerali), si dà un “premio” virtuale. Usando l’apprendimento per rinforzo (reinforcement learning), affina la sua strategia (la sua policy) per massimizzare queste ricompense. In pratica, si allena per milioni di ore nella sua testa; fallisce, riprova e impara da ogni errore (come in un roguelike), ma senza alcuna conseguenza nel gioco reale.
Dopo aver affinato la sua strategia attraverso queste tre fasi, la policy di Dreamer 4 è diventata estremamente competente. Ora Dreamer 4 può eseguire la sequenza di azioni che ha già perfezionato.
Dreamer 4 oltre il Gaming
Sebbene l’impiego in Minecraft catturi immediatamente l’attenzione, le implicazioni pratiche della tecnologia Dreamer 4 si estendono molto oltre il settore gaming. Immagina robot industriali che si allenano nella loro “mente” prima di manipolare oggetti fragili o costosi, riducendo drasticamente i rischi di danni e gli sprechi di materiale.


Oppure simulatori medici che testano nuovi trattamenti senza necessitare di sperimentazione animale o umana, accelerando la ricerca clinica in modi prima impensabili. Nel settore automobilistico, i veicoli a guida autonoma potrebbero affinare le loro capacità di decisione in scenari critici senza esporre passeggeri o altri conducenti a pericoli reali.
Anche nel campo dell’istruzione, questa tecnologia potrebbe creare tutor personalizzati in grado di anticipare le difficoltà degli studenti e proporre soluzioni su misura. La capacità di apprendere da video non etichettati apre inoltre prospettive affascinanti: un’IA potrebbe assimilare conoscenza generale da milioni di video disponibili sul web, imparando le leggi fondamentali della fisica, le interazioni sociali o le procedure complesse senza bisogno di etichette specifiche.
Questo approccio velocizza l’apprendimento avanzato, richiedendo quantità molto minori di dati etichettati – spesso costosi e difficili da ottenere – per raggiungere prestazioni elevate.
Il futuro dell’apprendimento automatico
L’idea che un sistema possa raggiungere padronanza in un dominio complesso senza interazione diretta sfida decenni di ricerca sull’apprendimento automatico. I prossimi sviluppi probabilmente vedranno modelli del mondo ancora più sofisticati; capaci di simulare ambienti fisici con precisione ancora maggiore e di generalizzare le conoscenze acquisite in un contesto a domini completamente diversi.
Dreamer 4 ha aperto una porta che non potrà più essere chiusa; segna l’inizio di una nuova era nell’apprendimento automatico dove l’immaginazione diventa uno strumento tanto potente quanto l’esperienza diretta. Se vuoi approfondire l’argomento qui puoi leggere il documento di Google DeepMind.










