Secondo quanto riportato da Wall Street Journal, Apple ha dovuto rimuovere le app di messaggistica WhatsApp, Threads, Telegram e Signal dall’App Store cinese dopo un ordine da parte dell’autorità cinese per la regolamentazione di Internet, la Cyberspace Administration of China. L’azienda ha affermato che il motivo della rimozione è legato a preoccupazioni per la sicurezza nazionale sollevate dal governo cinese.
La rimozione di queste app rappresenta un ulteriore inasprimento del controllo di Pechino sul flusso di informazioni online all’interno del paese. Anche se app come WhatsApp erano già in larga parte inaccessibili in Cina senza l’uso di una VPN, la loro eliminazione dall’App Store renderà ancora più difficile per gli utenti cinesi visualizzarne i contenuti.
Apple e la legge dell’agosto scorso
Alcuni esperti del settore tecnologico cinese hanno affermato che l’ordine del governo su WhatsApp e Threads potrebbe essere correlato a una legge dello scorso agosto. Secondo questa legge, tutte le app disponibili in Cina devono essere registrate presso il governo o rischiano di essere rimosse.
Il governo cinese ha richiesto a tutti gli sviluppatori di app di registrarsi entro marzo 2024, avvertendo che avrebbe preso provvedimenti contro le app non registrate. Il termine ultimo per completare le registrazioni era la fine di marzo, mentre le norme sono entrate in vigore il 1° aprile. L’obiettivo dichiarato dalle autorità cinesi è di contrastare le truffe e le attività illegali online. Ma la misura ha consentito al governo di rafforzare la censura sui contenuti ritenuti sensibili.
“La Cyberspace Administration of China ha ordinato la rimozione di queste app dal negozio cinese sulla base delle preoccupazioni per la sicurezza nazionale“, ha affermato Apple in una dichiarazione.
Le conseguenze
L’azienda di Cupertino, che deriva una parte significativa delle sue entrate dalla Cina e vi ha una grande presenza produttiva, ha affermato di essere “obbligata a seguire le leggi dei paesi in cui opera, anche quando non è d’accordo“. L’azienda ha rimosso diverse app nel corso degli anni per conformarsi alle richieste cinesi, compresi giornali, VPN e servizi di messaggistica crittografati.
La misura imposta evidenzia l’impatto che le leggi e le politiche cinesi possono avere sulle aziende tecnologiche globali che operano nel paese. Apple, seppur un’azienda statunitense, è costretta a sottostare alle richieste del governo cinese per poter mantenere le sue attività in un mercato così importante.
Allo stesso tempo, la rimozione di app come WhatsApp e Telegram dall’App Store cinese rappresenta un ulteriore restringimento dello spazio di libertà online per gli utenti cinesi.
La decisione arriva in un momento di crescenti tensioni tra Stati Uniti e Cina sul fronte tecnologico. Negli Stati Uniti, i legislatori stanno spingendo per un divieto di TikTok, l’app video di proprietà della società cinese ByteDance, citando preoccupazioni sulla sicurezza nazionale legate ai legami con la Cina.
Conclusioni
L’azione di Pechino si inserisce in un contesto più ampio di tensioni tecnologiche tra Stati Uniti e Cina, con entrambe le parti che cercano di limitare l’influenza dell’altra. Il caso di TikTok negli Stati Uniti è un esempio di queste preoccupazioni sulla sicurezza nazionale legate alle tecnologie di origine straniera.
Questo episodio sottolinea la complessità delle dinamiche geopolitiche e normative che le aziende tecnologiche devono affrontare quando operano in mercati come quello cinese, dove le richieste del governo possono entrare in conflitto con i principi di libertà di espressione e accesso all’informazione.