Dopo quasi quattro decenni dal debutto dell’originale, “Spaceballs” sta ufficialmente per tornare con un sequel previsto per il 2027. L’annuncio ha suscitato un misto di sorpresa e curiosità, non solo per la longevità del franchise. Ma soprattutto per la presenza di Mel Brooks, che tornerà nel doppio ruolo di attore e produttore all’età di 98 anni. Il nuovo film, ancora senza titolo ufficiale ma soprannominato informalmente “Spaceballs 2: The Search for More Money“, si presenta come un sequel vero e proprio. Non è un reboot, nemmeno una prequel, ma una continuazione espansa del primo capitolo.

Amazon MGM Studios produrrà il film, con Josh Greenbaum alla regia e un cast che include sia volti storici come Rick Moranis e Bill Pullman; sia nuovi protagonisti come Josh Gad, Keke Palmer e Lewis Pullman. Il target è ampio: appassionati della satira cinematografica anni Ottanta, ma anche nuove generazioni attratte dal revival dei grandi classici in chiave moderna.
Il ritorno di Mel Brooks e l’eredità comica in Spaceballs 2
Mel Brooks non è semplicemente il creatore di “Spaceballs”. Rappresenta la forza comica che ha definito un intero stile di parodia. Nel film originale del 1987, ha interpretato due ruoli distinti: il presidente Skroob e Yogurt, parodia diretta del maestro Jedi Yoda.
A quasi quarant’anni di distanza, Brooks torna nel ruolo di Yogurt; quindi, conferma la sua intenzione di portare avanti uno spirito ironico e meta-cinematografico. Il trailer ufficiale diffuso online è emblematico: elenca scherzosamente i numerosi sequel di altre saghe come se fosse una corsa ai franchise. Prende in giro proprio quella tendenza hollywoodiana che “Spaceballs” ha sempre deriso.
Anche l’intervento di Brooks nel teaser è chiaro: “Dopo 40 anni ci siamo chiesti: cosa vogliono i fan? Invece stiamo facendo questo film“. La battuta sintetizza perfettamente il tono satirico che contraddistingue il progetto. L’approccio è quello di una continuità affettuosa e allo stesso tempo pungente verso la cultura pop contemporanea. L’intenzione è quindi conservare lo stile demenziale, ma con uno sguardo lucido sull’odierna proliferazione di sequel, reboot e spin-off.
Il cast di Spaceballs 2 tra nostalgia e nuovi volti
Uno degli aspetti più commentati del nuovo progetto riguarda il ritorno di Rick Moranis nel ruolo iconico di Dark Helmet. Moranis, che si era ritirato dalle scene da molti anni, rappresenta un richiamo emotivo fortissimo per i fan dell’originale. Accanto a lui tornerà anche Bill Pullman nei panni di Lone Starr.
Tuttavia, è previsto un ampliamento generazionale con l’inserimento di Lewis Pullman (figlio di Bill) nel ruolo di Starburst, figlio di Lone Starr e della Principessa Vespa. Anche la Principessa Vespa sarà interpretata nuovamente da Daphne Zuniga, attesa nel cast. Questa scelta apre a una narrazione familiare interna che si presta bene a nuovi archi narrativi; allo stesso tempo, mantenendo il legame con il passato.
Keke Palmer interpreterà Destiny, mentre Josh Gad è coinvolto sia come attore sia come co-sceneggiatore, affiancato da Benji Samit e Dan Hernandez. L’interazione tra generazioni diverse di personaggi e attori è funzionale a creare un ponte narrativo tra la fanbase storica e un nuovo pubblico, senza cedere a una nostalgia passiva.
Regia, sceneggiatura e produzione: uno sguardo dietro le quinte
La regia è affidata a Josh Greenbaum, già noto per progetti come “Barb and Star Go to Vista Del Mar” e “Strays”. Greenbaum ha descritto la collaborazione con Brooks come un processo creativo stimolante e pieno di sorprese.
Il lavoro di scrittura è nelle mani di un trio rodato: oltre a Josh Gad, vi sono Benji Samit e Dan Hernandez, già noti per “Teenage Mutant Ninja Turtles: Mutant Mayhem”. Il team promette un equilibrio tra omaggio al passato e freschezza narrativa sfruttando i tanti spunti offerti dall’attuale universo cinematografico.
Amazon MGM Studios produce il progetto, supportata da Imagine Entertainment e dai produttori esecutivi Adam Merims e Kevin Salter. L’intento dichiarato è dare vita a un sequel che sia autoironico ma non sterile; una riflessione sul fenomeno dei franchise, senza dimenticare il puro intrattenimento. La definizione paradossale diffusa dalla produzione — “Non-Prequel Non-Reboot Sequel Part Two ma con elementi di Reboot” — è perfettamente coerente con l’umorismo di Brooks, che destabilizza e diverte al tempo stesso.
Conclusioni
“Spaceballs 2” non nasce come operazione nostalgica fine a sé stessa. Ma come prosecuzione consapevole di una tradizione comica. Mel Brooks, con la sua lucidità ancora intatta, riesce a connettere l’eredità degli anni Ottanta con la frammentazione dell’intrattenimento contemporaneo. Il ritorno di Rick Moranis, la partecipazione di nuovi volti e la regia di Greenbaum lasciano intravedere un progetto pensato per dialogare su più livelli.
Il film si rivolge a chi ha vissuto l’epoca delle VHS e delle parodie di Star Wars; ma anche a chi oggi guarda Disney+ e cerca una risata più sfumata, più consapevole. Resta da capire quanto saprà innovare senza cadere nella trappola dell’autocelebrazione. Ma l’umorismo di Brooks, supportato da una produzione solida, lascia ben sperare.
“May the Schwartz be with you” non suona più solo come una battuta: è diventato un manifesto di resilienza artistica.