Microsoft ha interrotto la possibilità di aggiornare gratuitamente Windows 7 e Windows 8 a Windows 11. Gli utenti di queste vecchie versioni di Windows non potranno più sfruttare le chiavi di attivazione di 7 o 8 per ottenere Windows 11 in modo gratuito, non potranno neanche eseguire l’upgrade gratuito a Windows 10.
L’aggiornamento gratuito da Windows 10 a 11 è sempre stato possibile e ancora lo è. Quando Microsoft rilasciò Windows 10 nel 2015, annunciò che gli utenti potevano aggiornarsi gratuitamente alla nuova versione del sistema operativo, con la licenza di Windows 7 e Windows 8. Il piano originale dell’azienda era di terminare questo percorso di upgrade un anno dopo, ovvero nel 2016. Ma in realtà Microsoft non ha mai impedito agli utenti di Windows 7 e 8 di attivare Windows 10. Questa possibilità ha continuato a esistere anche dopo il rilascio di Windows 11 nel 2021. E con il passaggio a Windows 10, si poteva passare a Windows 11, tutto senza pagare un centesimo.
Fine degli aggiornamenti gratuiti
Ora però il colosso di Redmond ha chiuso questa possibilità e non sarà più possibile attivare Windows 11 o 10 con chiavi di licenza di 7 o 8. I tentativi di utilizzare queste chiavi legacy su una nuova installazione di Windows 11 o 10 restituiscono un messaggio di errore che avvisa della chiave non valida.
Tra poco più di 2 anni, il 14 Ottobre 2025, Windows 10 raggiungerà il termine del supporto esteso. Ciò significa che Windows 11 diverrà l’unica ( o la seconda se uscirà Windows 12 come si vocifera) versione supportata del sistema operativo. Ecco quindi il momento perfetto per chiudere la falla e convincere gli utenti ad aggiornare legalmente.
Coloro che in passato hanno sfruttato una chiave di 7 o 8 per attivare Windows 10 o 11 non hanno nulla da temere. Le attivazioni già avvenute continueranno a funzionare normalmente. Il blocco riguarda solo nuove attivazioni.
Gli utenti di Windows 7 e 8, che sono circa il 4% dei computer con OS windows nel mondo, che vogliano passare a 11 o 10 dovranno necessariamente acquistare una nuova licenza. Non c’è più modo di aggirare il pagamento. Chi ha Windows 10 invece può ancora eseguire l’upgrade gratuito tramite l’assistente di installazione di Windows 11.
Con questa decisione Microsoft cerca di ottenere nuove licenze Windows 11 sia da chi ancora usa Windows 10 (con l’annuncio del prossimo End of Life nel 2014), sia da chi è ancora fermo a Windows 7/8. Dai dati Statcounter di Windows 11 si nota che il distacco con Windows 10 è ancora molto alto con +47.98% per Windows 10 su Windows 11.
Forse questa decisione vuole anche evitare un ulteriore incremento di upgrade da Windows 7/8 a Windows 10, facendo aumentare il distacco tra Windows 10 e Windows 11.
Ricordiamo che molti aggiornamenti a Windows 11 sono bloccati anche a causa delle restrizioni hardware richieste da Windows 11, tra cui la presenza del TPM , del firmware UEFI con Secure Boot, nonchè rispettare una lista di processori supportati AMD e Intel.
Anche se esistono delle contromisure adottate dai più smanettoni (la più semplice è usando Rufus) che permettono di bypassare questi hardware check, comunque non raccomandate perché in qualsiasi momento Microsoft potrebbe togliere il supporto Windows a tutti questi pc, la maggior parte degli utenti dovrebbe anche cambiare il PC prima di passare a Windows 11 .
Sicuramente non sarà facile per Microsoft ridurre il vantaggio di Windows 10 su Windows 11.
Opzioni per proseguire con Windows 7 e 8
Per chi proprio non se la sente di abbandonare Windows 7 o 8, esistono alcune soluzioni alternative che consentono di continuare ad utilizzare queste versioni legacy anche dopo la fine del supporto ufficiale.
Una delle più popolari è 0patch, un progetto non ufficiale che rilascia aggiornamenti cumulativi per Windows 7, 8.1 e Server 2008/2012, inclusi gli aggiornamenti di sicurezza.
Ovviamente non c’è alcuna garanzia su questi update non supportati da Microsoft, ma per uso domestico su macchine isolate possono comunque fornire una parziale protezione.
Conclusioni
Windows 11 diverrà presto (Ottobre 2024) l’unica opzione per chi necessita di un sistema operativo supportato e sicuro. Ci saranno sicuramente lamentele da parte di utenti Windows 7/8, ma dal punto di vista commerciale la mossa di Microsoft ha senso nell’ottica di spingere le vendite di Windows 11, inoltre servirà a monetizzare le casse in un momento in cui gli investimenti per l’IA si fanno pesanti.