LinkedIn, il social network professionale di proprietà Microsoft, sta implementando sempre più funzionalità basate sull’intelligenza artificiale per migliorare l’esperienza degli utenti. In particolar modo, per quanto riguarda la ricerca di lavoro e di opportunità professionali. L’ultima novità è un assistente virtuale alimentato dall’IA in grado di supportare gli utenti nell’ottimizzazione del proprio profilo e nell’individuazione delle posizioni lavorative più adatte.
L’assistente virtuale di LinkedIn basato sull’IA
Come annunciato di recente, LinkedIn sta testando una nuova funzionalità dedicata agli utenti Premium che prevede un assistente virtuale basato sull’intelligenza artificiale. Questo assistente è in grado di fornire suggerimenti personalizzati per migliorare il proprio profilo e massimizzare le possibilità di trovare lavoro.
L’assistente analizza il profilo, le competenze e le esperienze dell’utente. Quindi, sfruttando tecniche di intelligenza artificiale come il natural language processing, è in grado di capire come ottimizzarlo per renderlo più attraente agli occhi dei recruiter. Ad esempio, può consigliare di mettere in evidenza determinate competenze oppure di arricchire la descrizione delle esperienze professionali precedenti per renderle più coerenti con il lavoro cercato.
Inoltre, incrociando i dati del profilo con le offerte di lavoro presenti sulla piattaforma, può suggerire all’utente le posizioni lavorative più adatte al suo caso. In questo modo le possibilità di ottenere un colloquio aumentano. Si tratta quindi di un vero e proprio assistente per la ricerca di lavoro basato sull’IA.
Utilizzo dell’AI generativa per stesura del CV
Questa nuova feature si aggiunge a quelle introdotte da LinkedIn all’inizio del 2023. Le nuove funzionalità sfruttano l’intelligenza artificiale generativa, come ChatGPT, per assistere gli utenti nella stesura del CV e della lettera motivazionale.
In particolare, gli abbonati Premium possono beneficiare di suggerimenti e paragrafi di testo generati al computer per arricchire le sezioni della propria biografia. Inoltre, rende più efficaci le lettere di accompagnamento da inviare insieme al Curriculum Vitae.
L’IA generativa, quindi, viene messa al servizio degli utenti per creare testi unici e personalizzati che mettano in risalto i punti di forza e le competenze del candidato. Il vantaggio rispetto ad un generico servizio online di scrittura CV è che l’intelligenza artificiale può attingere alle informazioni del profilo LinkedIn e produrre contenuti su misura.
Verso un’IA integrata nel social network
Secondo quanto dichiarato da LinkedIn, l’obiettivo è quello di rendere l’intelligenza artificiale una parte integrante del social network professionale, capace non solo di generare contenuti ma anche di comprendere le esigenze degli utenti per fornire loro suggerimenti e indicazioni utili, specialmente nell’ambito della ricerca di nuove opportunità di lavoro e di crescita professionale.
Il lancio dell’assistente virtuale basato sull’IA per la gestione del profilo e l’individuazione di lavoro va proprio in questa direzione. E la scelta non sorprende, vista la propensione della casa madre Microsoft ad investire in questo campo, soprattutto dopo l’acquisizione di OpenAI, la società creatrice di ChatGPT.
I vantaggi dell’IA su una piattaforma come LinkedIn
L’integrazione di funzionalità di intelligenza artificiale su una piattaforma verticale ed esclusivamente professionale come LinkedIn presenta alcuni vantaggi significativi rispetto all’utilizzo di assistenti AI generici.
In primo luogo, l’accesso ai dati del profilo utente consente di fornire suggerimenti e indicazioni molto più mirate e personalizzate, oltre che di generare contenuti più coerenti alle specificità professionali della persona.
In secondo luogo, la focalizzazione sul mondo del lavoro e del recruiting fa sì che l’intelligenza artificiale sia specificamente addestrata per questo dominio, risultando quindi più performante e precisa nelle risposte e nei suggerimenti.
Infine, essendo integrata nel social network, l’IA può sfruttare appieno le connessioni e i contatti professionali dell’utente per effettuare raccomandazioni di lavoro ancora più calibrate.
Criticità ed equilibri da gestire su LinkedIn
L’impiego diffuso dell’intelligenza artificiale su LinkedIn non è esente da rischi e criticità che la piattaforma dovrà gestire con attenzione.
Innanzitutto, c’è il tema della privacy degli utenti e della gestione dei loro dati sensibili. Per quanto LinkedIn abbia una policy trasparente, integrare funzionalità AI così profonde potrebbe preoccupare chi desidera un controllo stringente su informazioni come esperienze, interessi e connessioni.
In secondo luogo, se da un lato l’IA può supportare l’utente nell’ottimizzazione del proprio profilo, dall’altro lato esiste il rischio di una eccessiva standardizzazione dei CV, che diventano meno autentici e più costruiti a tavolino per piacere all’algoritmo.
Sarà quindi fondamentale trovare il giusto equilibrio, consentendo all’intelligenza artificiale di fornire utili spunti ma lasciando all’utente la facoltà di decidere in autonomia come costruire la propria identità professionale.
Conclusioni
L’integrazione dell’intelligenza artificiale sembra ormai una scelta obbligata per un social network come LinkedIn che punta ad incrementare sempre più i servizi a valore aggiunto per gli utenti, specialmente in ambito recruiting e carriera professionale.
Tuttavia, per sfruttare appieno i benefici dell’IA ed evitare effetti collaterali negativi, sarà necessario procedere con cautela, ponendo attenzione alla privacy e all’autonomia decisionale delle persone. Se utilizzata con saggezza, l’intelligenza artificiale può davvero rivoluzionare LinkedIn e il mondo della ricerca di lavoro e del networking professionale.