Il trailer ufficiale di Jurassic World Evolution 3 ha attirato milioni di visualizzazioni nelle prime ore. Tuttavia, l’entusiasmo iniziale ha lasciato presto spazio alla polemica. La scoperta che il gioco avrebbe incluso ritratti di scienziati generati tramite AI ha sollevato reazioni contrastanti.
La comunità ha ritenuto la scelta un segnale di scarsa attenzione alla qualità artistica. Frontier Developments ha dapprima provato a giustificare l’impiego dell’AI come una soluzione efficiente e contenuta. Successivamente, di fronte a un’ondata crescente di feedback negativo, ha annunciato il completo abbandono di ogni contenuto visivo prodotto con tecnologie generative.
Questo episodio, apparentemente marginale, ha riacceso un confronto più ampio sull’utilizzo dell’AI nel processo creativo videoludico. Un confronto che riguarda anche la tutela del lavoro artistico, l’etica produttiva e la trasparenza nella comunicazione verso il pubblico.

Il contesto dell’utilizzo dell’AI in Jurassic World Evolution 3
L’utilizzo dell’AI in Jurassic World Evolution 3 era circoscritto esclusivamente alla generazione dei ritratti degli scienziati non giocanti. Questi personaggi, seppur presenti nel gioco, non hanno ruoli narrativi rilevanti. Si tratta dunque di elementi secondari che non coinvolgono la trama principale né i protagonisti del titolo. La scelta dell’automazione è stata inizialmente resa pubblica tramite la pagina Steam ufficiale; in ottemperanza alle nuove normative di Valve. Queste regole impongono ai publisher di dichiarare ogni contenuto generato da AI.
Apparentemente, l’intento di Frontier era ottimizzare tempi e costi produttivi; tuttavia, tale approccio ha scatenato forti critiche da parte degli utenti. Per molti appassionati, l’introduzione dell’AI rappresenta una forma di svalutazione del lavoro creativo umano. La community ha percepito la decisione come una scorciatoia produttiva, non come una reale innovazione tecnica.
La decisione di Frontier
Le critiche da parte della community non si sono fatte attendere con i forum e i social media inondati di commenti negativi. Nella sezione dedicata della pagina Steam del gioco, gli utenti hanno definito la scelta “pigra”, “deludente” e “un insulto al lavoro degli artisti”. Quindi, Frontier Developments ha confermato la rimozione totale dei ritratti generati con intelligenza artificiale. “Thanks for your feedback on this topic. We have opted to remove the use of generative AI for scientist portraits within Jurassic World Evolution 3.“
Questo episodio rappresenta solo l’ultimo tassello di una lunga serie di controversie legate all’uso dell’AI generativa nello sviluppo di videogiochi. Anche Activision è stata criticata per aver utilizzato immagini create con AI nei materiali promozionali di Call of Duty. Microsoft ha sperimentato l’uso di AI in una demo interattiva ispirata a Quake II, suscitando numerose reazioni contrastanti da parte della stampa e dei giocatori.
Nonostante le potenzialità della tecnologia, una parte significativa della community resta ancorata all’elemento umano. L’AI viene vista da alcuni come uno strumento utile per alleggerire il carico produttivo; tuttavia, nella percezione generale, non è ancora pronta a sostituire il contributo umano.
Jurassic World Evolution 3: conclusioni
La scelta di Frontier Developments di ascoltare la community e rimuovere l’uso dell’AI in Jurassic World Evolution 3 rappresenta un caso di dialogo tra sviluppatori e giocatori. Sebbene l’uso dell’AI fosse marginale e tecnicamente giustificabile, il feedback dimostra quanto sia ancora forte il bisogno di autenticità e cura umana nella creazione artistica.
