Il Cubo di Rubik è il famoso gioco tridimensionale inventato dal professore ungherese Ernő Rubik nel 1974. L’iconico rompicapo ha affascinato generazioni di appassionati in tutto il mondo. La sfida di risolvere il cubo nel minor tempo possibile ha dato vita a una vera e propria disciplina competitiva. Chiamata “speedcubing“, questa disciplina vede i migliori “speedcuber” sfidarsi per stabilire nuovi record.
Negli ultimi decenni, i tempi record nella risoluzione del Cubo di Rubik sono progressivamente diminuiti; grazie anche al perfezionamento delle tecniche e all’abilità dei concorrenti. Nel 1982, in occasione del primo campionato mondiale, l’americano Minh Thai vinse con un tempo di 22,95 secondi.
L’attuale record mondiale per la singola risoluzione più veloce del Cubo di Rubik 3x3x3 appartiene allo statunitense Max Park. L’11 giugno 2023 ha completato il rompicapo in soli 3,13 secondi. Un tempo straordinario, che ha migliorato di 0,34 secondi il precedente primato di 3,47 secondi stabilito dal cinese Yusheng Du nel 2018.
L’impresa del robot TOKUFASTbot di Mitsubishi Electric
Se i tempi degli speedcuber umani sembrano già incredibili, quelli dei robot progettati per risolvere il Cubo di Rubik sfiorano l’impensabile. Il 23 maggio 2024, il robot TOKUFASTbot di Mitsubishi Electric ha stabilito il nuovo record mondiale per robot. Per la risoluzione del Cubo di Rubik TOKUFASTbot ha impiegato un tempo di soli 0,305 secondi.
Si tratta di un risultato che migliora nettamente il precedente primato di 0,38 secondi. Ottenuto nel 2018, il tempo era stato stabilito da un altro robot sviluppato dal Massachusetts Institute of Technology (MIT). Per avere un termine di paragone, 0,305 secondi corrispondono all’incirca alla durata di un battito di ciglia.
Il robot TOKUFASTbot, il cui nome deriva dall’ingegnere che ha guidato il progetto, Tokui, presenta due caratteristiche importanti. Prima è un avanzato sistema di riconoscimento dei colori basato su un algoritmo di intelligenza artificiale. La seconda è un meccanismo di rotazione ultrarapido che esegue una rotazione di 90 gradi in appena 0,009 secondi.
Con queste caratteristiche, una volta analizzata la configurazione del cubo, il robot è in grado di calcolare la sequenza di mosse ottimale e di eseguirla a una velocità impressionante. Il record è stato convalidato dal Guinness World Records durante un tentativo ufficiale. Un primo tentativo era fallito a causa di un inceppamento del cubo. La costruzione del cubo non era in grado di reggere la velocità e la forza impressa dal robot.
Risoluzione del Cubo di Rubik: il significato tecnologico del record
Come spiegato da Yuji Yoshimura, senior general manager del Component Production Engineering Center di Mitsubishi Electric, l’obiettivo del progetto TOKUFASTbot non era semplicemente quello di stabilire un record fine a se stesso, ma di dimostrare le capacità tecnologiche dell’azienda nello sviluppo di motori ad alte prestazioni.
Infatti, i servomotori compatti e reattivi utilizzati dal robot vengono normalmente impiegati per applicazioni industriali. Sono usati per la produzione di motori per elettrodomestici e apparecchiature dove sono richiesti avvolgimenti ad alta velocità e precisione. Il record del Cubo di Rubik rappresenta quindi una dimostrazione delle potenzialità di questa tecnologia.
Allo stesso tempo, il progetto è stato anche un’occasione per i giovani ingegneri di Mitsubishi Electric di mettere alla prova le proprie competenze tecniche in una sfida stimolante e divertente. Come raccontato da Tokui, “limare il tempo il più possibile è stato difficile, ma allo stesso tempo divertente“.
Cubo di Rubik: conclusioni
Oggi, i robot sono in grado di risolvere il Cubo di Rubik in una frazione di secondo, a una velocità che l’occhio umano fatica a percepire. Un risultato reso possibile da un connubio di meccanica di precisione, elettronica avanzata e intelligenza artificiale.
Se da un lato questo primato suscita stupore e ammirazione per le capacità raggiunte dalle macchine, dall’altro non deve far dimenticare il valore delle imprese compiute dagli speedcuber umani. Risolvere un Cubo di Rubik in pochi secondi richiede abilità, concentrazione e allenamento fuori dal comune, doti che i campioni di questa disciplina possiedono a livelli eccezionali.
Inoltre, per quanto i robot siano ormai nettamente più veloci degli umani, la sfida del Cubo di Rubik conserva intatto il suo fascino proprio perché rappresenta un banco di prova per l’ingegno e la destrezza umana. Con oltre 43 quintilioni di configurazioni possibili, il rompicapo inventato da Ernő Rubik quasi 50 anni fa continua a stimolare la mente di milioni di persone in tutto il mondo.
Ciò che è certo è che il Cubo di Rubik, con la sua capacità di affascinare e stimolare l’ingegno, resterà un simbolo intramontabile della sfida dell’uomo con se stesso e con i propri limiti.