Epic Games Store ogni settimana ti regala uno dei suoi giochi in catalogo, completamente gratis. Dal 23 ottobre a partire dalle ore 17:00 fino alle ore 17:00 del 30 ottobre 2025, Epic ti regala il gioco Fear the Spotlight . Il gioco di questa settimana è un horror in perfetto timing pre-hallowen, da oggi puoi averlo gratis e per sempre (valore € 19.90).


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Un omaggio allo stile PS1 con cuore indie
Fear the Spotlight è un’avventura horror sviluppata dal micro-team Cozy Game Pals e pubblicata da Blumhouse Games il 22 ottobre 2024 su PC, PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series e Switch; è il primo titolo della neonata etichetta videoludica del colosso cinematografico Blumhouse. Il gioco è un omaggio ai survival horror PS1 in 3D low-poly, ma con un’anima indie e una durata contenuta; solo 5-6 ore per chi esplora con calma.
E’ un titolo che respira l’estetica dei classici horror anni ’90 — Silent Hill, Resident Evil, Clock Tower — ma lo fa con una voce propria, tenera e spaventosa al tempo stesso. Un’esperienza che gioca con le convenzioni del genere, ribaltando simboli come la luce, trasformandola da rifugio a minaccia. E’ un titolo dove l’atmosfera è in primo piano (e non la violenza come in altri titoli horror); il gioco punta sulla crescita della tensione più che sullo spavento facile.
Fantasmi scolastici e demoni interiori
La storia di Fear the Spotlight parte da un’idea semplice, quasi da film per adolescenti; due ragazze, Vivian e Amy, si intrufolano nella loro scuola dopo l’orario per fare una seduta spiritica con una ouija board. L’evocazione risveglia qualcosa di oscuro legato a un incendio avvenuto anni prima, che ha ucciso diversi studenti. Da quel momento, Vivian si ritrova sola in una versione distorta dell’edificio scolastico, dove il tempo è fermo al 1991 e ogni oggetto sembra sussurrare un pezzo di verità.
La prima parte del gioco ti guida attraverso appunti, registri scolastici e messaggi lasciati da studenti ormai scomparsi; si parla di bullismo, ipocrisia degli adulti e drammi personali. Ma la vera forza narrativa arriva con la seconda campagna, sbloccabile dopo aver completato la prima.


Qui la trama si fa più intima, più personale; si scava nei traumi di Vivian, nella sua ansia, nella sua difficoltà a esprimere sentimenti. Non è più solo una questione di fantasmi esterni, ma di quelli che portiamo dentro. Il rapporto tra lei e Amy — tenero, goffo, genuino — è il cuore della seconda parte.
La narrazione evita i cliché più comuni dell’horror adolescenziale; offre invece una riflessione matura su come i traumi del passato possano continuare a perseguitarci, trasformandosi in veri e propri mostri. Il finale, sorprendentemente wholesome, chiude il cerchio con delicatezza, senza cadere nel patetico.
Fear the Spotlight: puzzle e stealth
In Fear the Spotlight non ci sono combattimenti; il gioco è tutto concentrato su esplorazione, risoluzione di enigmi e furtività. Vivian non è un’eroina, è una ragazza normale con asma, la cui unica difesa consiste nel nascondersi e nel respirare profondamente con il suo inalatore quando si sente in pericolo. Questo sistema di salute, rappresentato dalla capacità polmonare di Vivian, è una scelta intelligente che aumenta l’immersione senza ricorrere alle classiche barre di vita.
L’unica strategia del gioco è nascondersi; a differenza di altri horror dove la luce è salvezza, qui ti tradisce. Il nemico principale è infatti un essere con un riflettore al posto della testa; ti insegue solo se sei illuminato e le ombre diventano il tuo unico rifugio. Questo capovolge completamente la logica di titoli come Alan Wake o Resident Evil, dove la torcia è un simbolo di sicurezza.


I nemici principali sono creature con la testa a forma di proiettore che pattugliano i corridoi della scuola, insieme a spettri di bambini con occhi luminosi che ti osservano da lontano. Se ti trovano e ti illuminano, perdi energia e devi usare l’inhaler di Vivian o gli incensi di Amy per recuperare.
Dovrai evitare questi pericoli, nascondendoti sotto le scrivanie, dietro gli armadietti e muovendoti silenziosamente nell’oscurità. Poi ci sono i puzzle, e qui Cozy Game Pals ha fatto un lavoro eccellente. Quando interagisci con un oggetto, la visuale passa in prima persona, permettendoti di manipolare direttamente l’ambiente; puoi girare manopole, rimuovere viti una per una, aprire cassetti, inserire dischetti in vecchi computer e forzare serrature con strumenti appropriati.


Fear the Spotlight: estetica PS1 con anima moderna
Visivamente, Fear the Spotlight è un omaggio consapevole ai giochi PlayStation 1, ma non si limita a copiare; lo stile low-poly è usato con intelligenza per creare tensione, il bilanciamento tra nostalgia e tecnica moderna è perfetto. Le texture tremolano, i colori si sgranano, e un filtro VHS aggiunge rumore visivo che può essere regolato (ma non disattivato del tutto). Le luci sono il vero punto di forza; il cono arancione del Spotlight Man taglia l’oscurità con violenza, mentre le candele e le torce proiettano ombre lunghe e tremolanti.


L’audio, però, è ancora più efficace. Il sound design è impeccabile; passi lontani, scricchiolii improvvisi, il respiro affannoso di Vivian quando è vicino un nemico. Il momento in cui il telefono vibra all’improvviso, rompendo un silenzio opprimente, è paura allo stato puro. La colonna sonora è quasi assente; il gioco punta sui rumori ambientali per tenerti in tensione costante.
Particolarmente efficace è il modo in cui il gioco usa l’audio per segnalare la presenza dei nemici prima che diventino visibili, mantenendoti costantemente in stato di allerta. Il doppiaggio dei due protagonisti, Vivian e Amy, è di alta qualità, con interpretazioni che trasmettono credibilmente paura, determinazione e affetto. Tutto questo crea un’atmosfera che pochi giochi riescono a eguagliare, soprattutto con un budget indie.
Fear the Spotlight illuminerà il tuo Halloween
Fear the Spotlight è il titolo che tira fuori il meglio dall’horror indie: breve, intenso, e personale. E’ anche una porta d’ingresso per chi ha paura dei survival troppo duri. Le due campagne completano un arco narrativo soddisfacente, i puzzle sono eccellenti e l’atmosfera resta impressa a lungo.
Se ami Signalis, Crow Country o i primi Silent Hill, questo gioco ti parlerà nel profondo; se cerchi solo action e combattimenti allora non è per te. È un titolo che dimostra come l’horror possa essere umano, non solo sadico. Dura poco, sì, ma ogni minuto è curato; non c’è riempitivo, non ci sono sezioni noiose. La seconda campagna, in particolare, trasforma il gioco da “bello” a “indimenticabile”. La breve durata del gioco è perfetta per una serata autunnale e il finale ti lascia con un sorriso amaro. Fear the Spotlight è un piccolo riflettore che, per una volta, non abbaglia, ma illumina.


Buon divertimento con questo altro rilascio gratuito! Il gioco al momento supporta la lingua italiana per l’interfaccia e i sottotitoli.
Fear the Spotlight
Hardware consigliato
Per giocare a Fear the Spotlight in FHD (1080p) è sufficiente una GPU entry level come la AMD Radeon RX 7600 🧺 oppure la Nvidia GeForce RTX 4060 🧺. Può essere giocato in 1080p con settings moderati anche da processori con GPU integrata come l ’AMD Ryzen 8700G (su socket AM5) o qualsiasi minipc con GPU integrata come il Geekom AE8, il GMKtec NucBox K11 o il potente Beelink SER9.
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