Cresce la concorrenza nel settore degli assistenti conversazionali basati sull’intelligenza artificiale. Dopo il successo di ChatGPT sviluppato da OpenAI, Elon Musk annuncia il lancio di Grok, un nuovo chatbot creato dalla startup da lui fondata, x.ai.
Elon Musk quest’anno ha criticato spesso ChatGPT, accusandolo di essere ideologicamente di parte. Quindi ha deciso di lanciarsi nell’avventura dell’IA generativa reclutando un team per creare un’intelligenza artificiale in linea con le sue aspirazioni libertarie.
Significato della parola “Grok”
La parola “Grok” è un termine coniato dall’autore di fantascienza Robert A. Heinlein nel suo romanzo “Straniero in terra straniera” (Stranger in a Strange Land) del 1961.
Nel libro, Grok è usato per indicare la capacità di comprendere pienamente ed empaticamente qualcosa a livello intuitivo e istintivo, non solo razionale. Il significato si adatta perfettamente all’obiettivo dichiarato di x.ai di creare un’IA in grado di rispondere alle domande degli utenti in maniera naturale.
Il termine viene spesso usato nella cultura hacker e informatica per indicare la capacità di capire completamente ed intuitivamente un concetto o un sistema complesso. La comprensione va fino al punto da poterlo utilizzare o manipolare con maestria.
Quindi viene utilizzato in ambito tecnologico per indicare una comprensione profonda, empatica e istintiva di qualcosa, soprattutto in relazione all’IA e alla sua capacità di apprendere ed elaborare concetti complessi.
Il training di Grok-1
A differenza di ChatGPT, addestrato con un approccio self-supervised su vastissime quantità di dati online, Grok ha ricevuto un training mirato. Il modello alla base dell’assistente si chiama Grok-1 ed è stato sviluppato in 4 mesi. L’obiettivo è quello di migliorare alcune capacità chiave come il ragionamento e la programmazione.
Per comprendere i miglioramenti, sono state eseguite valutazioni utilizzando alcuni benchmark standard di machine learning progettati per misurare le capacità matematiche e di ragionamento. Grok-1 ha dimostrato prestazioni superiori ad altri assistenti conversazionali della sua classe dimensionale, posizionandosi al quarto posto dopo GPT-4, Claude-2 e PaLM 2.
In una valutazione a livello umano, invece, si è classificato secondo, dopo GPT-4.
Grok si basa sui dati di Twitter
Ricorderete che Twitter aveva subito ampie restrizioni di accesso ai dati a luglio. All’epoca, Elon Musk dichiarò di voler combattere l’uso illegale dei dati della sua piattaforma da parte degli sviluppatori di IA generative.
Infatti, il chatbot appena presentato avrà la caratteristica di essere l’unico connesso in tempo reale ai dati accumulati sulla piattaforma. “Grok ha accesso in tempo reale alle informazioni tramite la piattaforma Twitter, il che rappresenta un vantaggio considerevole rispetto ad altri modelli” ha dichiarato Musk.
Questo dovrebbe garantirgli una conoscenza approfondita del mondo reale e del linguaggio utilizzato nelle conversazioni online.
Tuttavia, porre l’accesso a questa grande mole di dati nelle mani di un sistema di IA apre diverse problematiche in termini di privacy. Inoltre, c’è la possibilità di una diffusione non controllata di fake news o contenuti dannosi.
Grok punta su umorismo e sarcasmo
Elon Musk ha sottolineato come Grok si distinguerà dagli altri chatbot per il suo carattere ribelle e incline allo umorismo e al sarcasmo. L’intento dichiarato è dare all’assistente un atteggiamento più leggero e provocatorio, capace anche di rispondere in modo ironico a domande sensibili.
Tuttavia, questa scelta apre a rischi concreti se il modello non sarà sorvegliato in modo efficace.
Disponibilità per gli abbonati Twitter Premium
Per il momento Grok rimane in fase beta e non è ancora disponibile al grande pubblico. Per chi lo volesse provare, “non appena uscirà dalla fase beta, il sistema Grok di xAI sarà disponibile per tutti gli abbonati Twitter Premium+“. Una mossa che punta ad aumentare il bacino di iscritti al servizio a pagamento della piattaforma.
I possibili rischi di un’IA basata sui dati di Twitter
L’idea di basare un’IA sui dati di Twitter solleva alcune preoccupazioni. L’enorme quantità di dati a cui Grok avrà accesso difficilmente potrà essere moderata efficacemente.
Inoltre, Musk sembra voler dare a Grok un carattere provocatorio, incentivando risposte sarcastiche e umoristiche anche a domande sensibili. Questa impostazione rischia di promuovere contenuti offensivi e pericolosi.
La necessità di un’IA etica
La rapida diffusione di chatbot come ChatGPT ha acceso il dibattito sull’etica e la sicurezza dell’IA. I ricercatori lavorano allo sviluppo di modelli che incorporino valori umani positivi.
Ma c’è il rischio che le logiche commerciali e ideologiche condizionino l’addestramento e il comportamento di questi sistemi. L’esempio di Grok mostra i pericoli di lasciare che l’IA rifletta i pregiudizi e l’ideologia dei suoi creatori.
L’entusiasmo per l’IA generativa non deve farci dimenticare i rischi che comporta. Big tech e governi dovrebbero collaborare con ricercatori e società civile per definire regole eque. L’IA potrà migliorare le nostre vite solo se sapremo indirizzarla responsabilmente.