Elon Musk ha annunciato oggi con un post su X che la sua startup di intelligenza artificiale, xAI, renderà open source il suo chatbot Grok entro questa settimana. La notizia suscita grande interesse nel settore tecnologico dopo che lo stesso Musk, all’inizio del mese, ha citato in giudizio OpenAI, affermando di aver abbandonato la missione originale di sviluppare l’intelligenza artificiale a beneficio dell’umanità e non a scopo di lucro.
Cos’è Grok
Grok è il chatbot sviluppato da xAI, la startup di intelligenza artificiale fondata da Elon Musk. Lanciato a novembre 2023, utilizza un modello di linguaggio chiamato Grok-1 e si distingue per la sua capacità di accedere a informazioni in tempo reale tramite la piattaforma X. Promettendo di essere un’IA “alla ricerca della massima verità“, attualmente è disponibile solo agli abbonati Premium+ di X.
Musk ha affermato in precedenza che Grok sarà in grado di aiutare gli sviluppatori a scrivere codice e a risolvere problemi tecnici complessi. Inoltre, è progettato per comprendere e rispondere al linguaggio umano in modo più accurato e naturale rispetto ai chatbot attualmente disponibili.
Alcuni esperti ipotizzano che Grok potrebbe essere più specializzato in compiti tecnici e scientifici rispetto ai chatbot generici attualmente disponibili. Le sue capacità effettive rimarranno però un mistero fino a quando il codice sorgente non sarà rilasciato e analizzato dalla comunità open source.
Open source
L’open source nell’intelligenza artificiale è una pratica che permette agli sviluppatori di tutto il mondo di accedere, modificare e distribuire il codice sorgente di un prodotto software. Questo approccio è stato adottato da molte aziende e progetti per accelerare l’innovazione e la collaborazione nel campo dell’IA.
La decisione di rendere Grok open source è significativa perché permetterà a sviluppatori e ricercatori di accedere, modificare e migliorare il codice sorgente del chatbot. Potrebbe accelerare notevolmente lo sviluppo e l’implementazione di tecnologie di intelligenza artificiale più avanzate e sofisticate.
Conclusione
Musk è da tempo un sostenitore dell’open source. Tesla ha reso open source molti dei suoi brevetti. “Tesla non avvierà azioni legali sui brevetti contro chiunque, in buona fede, voglia utilizzare la nostra tecnologia” ha affermato Musk nel 2014. Anche X, ex Twitter, ha reso open source alcuni dei suoi algoritmi l’anno scorso.
L’accesso libero al codice è un altro passo per democratizzare l’intelligenza artificiale, stimolare l’innovazione e contribuire a rendere l’IA più trasparente e responsabile. Però ci sono anche delle sfide come la sicurezza del codice che potrebbe essere usato in modo improprio o per scopi dannosi.