Microsoft ha intenzione di ridefinire il ruolo che un’assistente AI può avere nella vita quotidiana. Al centro di questa trasformazione c’è Mico (da Microsoft Copilot), un nuovo avatar che dà volto, espressioni e personalità a Copilot. E’ una sorta di blob animato con un volto stilizzato, evoluzione del precedente “pallino” senza tratti distintivi già presente nell’app Copilot.


Nel video di presentazione (al termine di questo articolo al minuto 42), l’idea di Microsoft è che tu possa modellare e dare forma a questo avatar come desideri; un personaggio preferito dei videogiochi, qualcosa di nostalgico, o qualcosa anche di astratto totalmente uscito dalla tua immaginazione. L’obiettivo finale è che ci sia un Copilot per ogni persona che lo usa; ognuno con il proprio stile, tono e, in futuro, il proprio nome. E’ un tentativo di rendere l’interazione con l’AI più umana e meno sterile. AI che sarà potenziata dai nuovi modelli (MAI-Image-1, MAI-voice-1, MAI-1-Preview, MAI-Vision-1) che Microsoft ha costruito in-house per ridurre la dipendenza da OpenAI.
E sì, Microsoft sa bene che qualcuno lo paragonerà a Clippy, l’amato e odiato assistente di Office degli anni ’90. Nel 1997 Clippy era una graffetta animata che cercava di indovinare la tua intenzione; Mico è invece un avatar emotivo che cambia colore, tono e prospettiva in base a ciò che dici, a ciò che hai detto ieri e a ciò che hai in programma per domani o dopo.
Mustafa Suleyman, CEO di Microsoft AI, ha affermato che “la tecnologia dovrebbe lavorare al servizio delle persone, non il contrario“; un principio che si manifesta nel design di Mico. L’avatar non è progettato per massimizzare il tempo sullo schermo; è creato per generare interazioni di ausilio che liberino tempo per ciò che conta davvero.
Come funziona Mico: memoria, connettori e modelli proprietari
Dal punto di vista tecnico, Mico è molto più di un semplice avatar animato. Il sistema è progettato per reagire in tempo reale al tono e al contenuto della conversazione; un avatar in grado di modificare il suo aspetto per riflettere le emozioni percepite. Se parli di qualcosa di felice, lui diventa più luminoso e vivace; se il tono diventa serio o malinconico, l’avatar si attenua mostrando empatia.
L’avatar è abilitato di default nella modalità vocale di Copilot (basta un “Hey Copilot” per attivarlo), ma può essere disattivato. Dal punto di vista tecnologico, l’avatar di Microsoft si basa sui modelli MAI-Voice-1, MAI-1-Preview e MAI-Vision-1 sviluppati internamente da Microsoft; una progressiva indipendenza da OpenAI per alcune funzionalità chiave. Il feed-back visivo di Mico si base su tre sottosistemi che lavorano in sincrono:
- Memory & Personalization – un modulo di long-term memory in grado di ricordare compleanni, deadline, allenamenti, il nome del tuo animale domestico e tanto altro.
- Connectors – un sistema che collega OneDrive, Outlook, Gmail e Google Calendar; quando chiedi “trovami l’email che ho inviato al mio dottore qualche giorno fa” Mico ti restituisce l’email senza che tu debba ricordarti i dettagli precisi della email.
- MAI-Voice-1 – è il modello proprietario Microsoft che interpreta le richieste vocali; se la tua frase è interrogativa Mico alza il sopracciglio, se dai un comando imperativo Mico diventa verde-acqua, ecc.
Il tutto gira in locale su computer con NPU Copilot+ (Snapdragon X Elite e Ryzen AI); il cloud interviene solo quando il contesto supera i 32k token. Microsoft afferma che il suo nuovo assistente avatar lavora in locale per circa il 70% delle richieste.
Integrazione di Mico nell’ecosistema Copilot
Mico sarà profondamente integrato nell’ecosistema più ampio di Copilot. Il Fall Release di Copilot introduce dodici nuove funzionalità, e Mico funge da elemento unificante che attraversa diverse modalità di interazione. Una delle integrazioni più interessanti è con la funzione Groups, che permette fino a 32 persone di collaborare in sessioni Copilot condivise. In questo contesto, Mico agisce come facilitatore visivo, aiutando a mantenere il contesto e a sintetizzare le discussioni.


L’integrazione con la memoria a lungo termine di Copilot permette a Mico di ricordare dettagli importanti delle conversazioni precedenti, creando un senso di continuità e familiarità. Mico è anche parte integrante della funzionalità Copilot Mode in Edge, dove il browser diventa un “AI browser” capace di vedere e ragionare sulle schede aperte.
In Windows 11, Mico appare quando si attiva Copilot con il comando vocale “Hey Copilot“, aiutando a guidare gli utenti attraverso varie attività. L’integrazione più profonda avviene però a livello di esperienza utente; Mico trasforma Copilot da semplice strumento a compagno digitale, rendendo le interazioni più naturali e meno meccaniche. Questa integrazione trasversale dimostra la visione di Microsoft, dove Mico non è una funzionalità isolata ma un elemento fondamentale che arricchisce l’intera esperienza Copilot.
Personalità, stile e controllo: l’AI che ti contraddice
Forse il cambiamento più sottile ma più profondo è nel tono di Copilot che può essere personalizzato. Per esempio Microsoft ha introdotto Real Talk, un modello alternativo che non si limita a confermare le tue idee. È più diretto, ironico, talvolta critico — ma sempre con rispetto. E’ un interlocutore che ti sfida a pensare meglio. Il tono Real Talk sarà un’opzione attivabile, non di default.
Come detto anche Mico stesso non è obbligatorio: puoi usarlo o disattivarlo. La sua memoria si può editare o cancellare in qualsiasi momento; anche i connettori a Gmail, Google Drive o Outlook richiedono esplicito consenso.
L’AI che impara da te, ma non ti sostituisce
Mico, Groups, Real Talk non sono tasselli di una nuova visione di Microsoft. Microsoft sta costruendo un’AI che si adatti a te. Mentre altri inseguono benchmark e prestazioni brute, Microsoft punta a un’integrazione silenziosa dell’AI nella tua routine.
Il rischio è che Mico finisca per sembrare un Clippy 2.0, un volto simpatico ma invadente. Altri invece già intravedono una possible Mico-psicosi; più Mico sarà empatico, più il cervello umano tenderà a trasferirgli attributi umani. Ma se davvero riuscirà a farci risparmiare tempo, a darci risposte affidabili senza farci sentire stupidi, allora forse vale la pena dargli una chance.
Nei prossimi mesi Microsoft rilascerà un SDK per app third-party; già si parla di Mico in Teams Room, in HoloLens e persino in Excel come assistente visivo che ti guarda mentre scrivi formule. Vedremo poi se anche i competitors seguiranno la strada di Microsoft. Google dovrà dare un volto a Gemini, Anthropic dovrà animare Claude e Apple dovrà decidere se Siri resta una sfera o diventa un avatar da compagnia. Se sei curioso di provare Mico, qui in Europa ci sarà da aspettare un pò per le solite questioni legate alla privacy.










