Asus sta sperimentando una motherboard con uno slot PCIe 5.0 x16 in grado di erogare fino a 250 W direttamente dalla scheda madre; questa soluzione elimina la necessità di connettori di alimentazione esterni per schede grafiche di fascia media come la GeForce RTX 5060 Ti.


La dimostrazione è stata curata da Yu Yuanlin, General Manager di ASUS China noto come “Uncle Tony”. Ha mostrato come questa tecnologia possa semplificare notevolmente l’assemblaggio dei PC gaming. La soluzione prevede modifiche sostanziali alla struttura fisica dello slot PCIe, con contatti più ampi e spessi per gestire correnti superiori. Il concept mantiene però la compatibilità retroattiva con le schede grafiche esistenti; garantisce che i componenti attuali continuino a funzionare normalmente anche su queste nuove schede madri.
Contatti dorati più spessi e larghi, sia sulla GPU che sullo slot PCIe; si aumenta la capacità di trasmissione di corrente senza modificare il form factor esterno. La potenza viene prelevata da un connettore 8-pin posto sulla scheda madre, non più sulla GPU; quindi convogliata verso lo slot attraverso piste di rame più larghe e materiali ad alta conduttività.
Il risultato è una RTX 5060 Ti che assorbe 248 W in pieno carico; di cui 196 W provengono direttamente dallo slot e 52 W dal tradizionale alimentatore PCIe. Il tutto senza alcun cavo visibile sul lato frontale della scheda grafica. Al momento non esiste una data di uscita ufficiale, ma il prototipo dimostra che è possibile alimentare GPU mid-range senza cavi ; a tutto vantaggio di una migliore estetica e flusso d’aria nei case.
L’approccio di ASUS si inserisce in un contesto più ampio di ricerca di soluzioni alternative ai problematici connettori 12VHPWR, che hanno causato diversi problemi di surriscaldamento e fusione su schede grafiche di fascia alta.
Modifiche strutturali e miglioramenti dello slot PCIe
Il cuore dell’innovazione ASUS risiede nelle modifiche strutturali apportate al connettore PCIe tradizionale. Gli ingegneri dell’azienda hanno ampliato e inspessito i contatti metallici presenti sul bordo anteriore della scheda grafica; si crea una superficie di contatto maggiore che può gestire correnti più elevate senza surriscaldamento. Parallelamente, l’area in rame all’interno dello slot corrispondente sulla scheda madre è stata ingrandita per supportare il maggior flusso di corrente.
Una delle innovazioni più interessanti riguarda la fusione di diverse linee a 12 volt in conduttori più grandi e con resistenza inferiore. Questo approccio permette di ridurre le perdite di potenza e migliorare l’efficienza complessiva del sistema di alimentazione. L’azienda ha inoltre implementato materiali con maggiore conducibilità; inoltre ha aumentato la sezione trasversale dei terminali, mantenendo però inalterato il fattore di forma esterno della scheda grafica.
Per supportare questa maggiore erogazione di potenza, le schede madri compatibili richiedono un connettore aggiuntivo a 8 pin per l’alimentazione ausiliaria. Questo significa che il cavo di alimentazione che tradizionalmente veniva collegato direttamente alla GPU viene ora spostato sulla scheda madre. La soluzione non elimina completamente i cavi di alimentazione; li sposta in una posizione meno visibile e più facilmente gestibile dal punto di vista estetico.


Mentre lo slot PCIe standard può fornire 75W, il connettore ausiliario da 8 pin sulla scheda madre contribuisce con altri 150W; raggiungendo i 225W nominali. ASUS afferma di poter raggiungere i 250W dichiarati sfruttando i margini di sicurezza dei componenti e ottimizzando la distribuzione della corrente.
Compatibilità e vantaggi per GPU di fascia media
La soluzione proposta da ASUS mostra il suo potenziale principalmente con schede grafiche di fascia media; quelle che tipicamente consumano tra i 180 e i 220 watt. Esempi concreti includono modelli come la GeForce RTX 5060 Ti di NVIDIA o le Radeon RX 9070 di AMD: queste potrebbero beneficiare di questa tecnologia eliminando completamente la necessità di connettori di alimentazione dedicati.
Il vantaggio più evidente riguarda l’estetica del sistema e la facilità di assemblaggio. Chi costruisce PC gaming sa quanto possano essere ingombranti e antiestetici i cavi di alimentazione delle GPU; specialmente in case compatti o con pannelli laterali trasparenti. Eliminando questi cavi si ottiene un aspetto più pulito e professionale, oltre a migliorare il flusso d’aria all’interno del case.
Dal punto di vista dell’installazione, il sistema semplifica notevolmente il processo per i neofiti. Non dovrai più preoccuparti di collegare correttamente i cavi PCIe alla scheda grafica; o di confondere i connettori CPU EPS con quelli GPU. La scheda grafica si inserisce semplicemente nello slot; esattamente come una scheda di espansione tradizionale, mentre l’alimentazione aggiuntiva viene gestita a livello di scheda madre.
La compatibilità retroattiva garantisce che le GPU esistenti possano funzionare normalmente su queste nuove schede madri; si utilizzano i tradizionali cavi di alimentazione quando necessario. Questo approccio evita la frammentazione del mercato e permette un’adozione graduale della tecnologia. Le GPU future progettate per sfruttare questa capacità potranno funzionare anche su schede madri più vecchie; semplicemente usando i connettori di alimentazione tradizionali.
Limiti tecnici e considerazioni sulla sicurezza
La proposta ASUS presenta alcuni limiti tecnici. Il principale riguarda la gestione del calore aggiuntivo generato dal passaggio di correnti più elevate attraverso la scheda madre. Mentre le GPU sono progettate per gestire il calore generato dai loro circuiti di alimentazione, le schede madri dovranno essere riprogettate per gestire carichi termici superiori nei pressi dello slot PCIe.
Un’altra preoccupazione riguarda la complessità del PCB della scheda madre. Per gestire 250W attraverso lo slot PCIe, sono necessari strati aggiuntivi di rame e tracce più ampie; quindi, aumenta inevitabilmente i costi di produzione. Questo potrebbe tradursi in prezzi superiori per le schede madri compatibili.
Anche la questione della sicurezza elettrica non può essere trascurata. Spingere oltre tre volte la corrente nominale attraverso connettori richiede una progettazione estremamente accurata e attenta. ASUS dovrà dimostrare che la soluzione può gestire questi carichi per diverso tempo; senza degradazione delle prestazioni o rischi di surriscaldamento.
Dal punto di vista della riparazione, spostare la gestione dell’alimentazione sulla scheda madre introduce un nuovo punto di fallimento potenziale. Se si verifica un problema con il sistema di alimentazione della GPU, invece di sostituire un semplice cavo o al massimo la scheda grafica, potrebbe essere necessario sostituire l’intera scheda madre. Questo potrebbe aumentare significativamente la complessità delle riparazioni.
Confronto con altre soluzioni
ASUS ha già esperienza nel campo dell’alimentazione alternativa per GPU attraverso la sua serie di schede madri BTF (Back to the Future). Questi prodotti utilizzano un approccio diverso; un connettore aggiuntivo posizionato accanto allo slot PCIe che può fornire fino a 600W alle schede grafiche compatibili. Tuttavia, questa soluzione limita la compatibilità ai soli prodotti ASUS.
Il nuovo approccio con slot PCIe modificato offre invece la possibilità di una standardizzazione più ampia. Se la proposta dovesse essere adottata dal PCI-SIG (l’organismo che governa gli standard PCIe), potrebbe diventare una caratteristica standard dei futuri chipset e schede madri; e non limitata ai soli prodotti ASUS. Questo approccio aperto favorirebbe l’adozione su larga scala e renderebbe la tecnologia disponibile a un pubblico più ampio.
L’azienda ha anche sviluppato il connettore GC-HPWR, capace di gestire fino a 1000W di potenza per le GPU più esigenti. La combinazione di queste tecnologie potrebbe coprire l’intero spettro delle schede grafiche moderne; dallo slot PCIe potenziato per le GPU di fascia media al GC-HPWR per i modelli flagship che richiedono potenze estreme.
Il timing di questa proposta è particolarmente interessante, considerando i problemi persistenti con i connettori 12VHPWR di NVIDIA. Un approccio alternativo che potrebbe ridurre la dipendenza da questi connettori problematici; almeno per una parte significativa del mercato delle GPU.
Slot PCIe da 250 W: conclusioni
Se ASUS deciderà di commercializzare lo slot PCIe da 250 W, potrai aspettarti case più puliti, montaggi più semplici e sistemi più silenziosi. Eliminare il connettore 8-pin sulla GPU riduce il flusso di aria ostruito dai cavi; inoltre, migliora la gestione dei fili e permette di usare case più compatti, senza pregiudicare la stabilità.
In prospettiva, potresti vedere schede come la RTX 5060 Ti, la RX 9070 o future mid-range alimentate solo dallo slot; senza bisogno di PSU modulari costosi o adattatori 12VHPWR. Tuttavia, occorrerà prestare attenzione alla compatibilità; non tutte le schede madri supporteranno l’aumento di corrente, né tutte le GPU saranno progettate con contatti rinforzati.
Il supporto dei produttori di GPU sarà cruciale per il successo dell’iniziativa. NVIDIA, AMD e Intel dovranno progettare le loro future schede grafiche per sfruttare al meglio questa capacità.
Guardando al futuro, questa tecnologia potrebbe essere solo l’inizio di una trasformazione più ampia nel modo in cui assembliamo i componenti PC. Con le GPU che continuano ad aumentare il loro consumo energetico, soluzioni innovative come questa potrebbero diventare una necessità.










